Silver Nightmares
SILVER NIGHTMARES – Apocalypsis
Autoproduzione
Genere: Metal Progressive
Supporto: cd – 2022
Dopo
il promettente ep del 2020 intitolato “The Wandering Angel” i palermitani
Silver Nightmares sono chiamati alla prova del debutto ufficiale, e lo fanno
con coraggio grazie ad un concept che tratta il percorso storico del genere
umano.
Gabriele
Esposito (basso), Alessio Maddaloni (batteria) e Gabriele Taormina (tastiere)
coadiuvati dal cantante Michele Vitrano e dai chitarristi Mimmo
Garofalo ed Emanuele Lo Giudice, propongono uno stile musicale davvero ricco d’influenze
che possono essere ricondotte al Rock Progressivo, l’AOR,
l’Heavy Metal e alla musica classica. Tutto questo è evidente sintomo di ampia
cultura musicale dei musicisti in questione. Quest’ampia gamma consente al
disco di viaggiare su un binario senza soste, ossia senza momenti di calo o di noia.
Personalmente ho apprezzato il crescendo emotivo dei brani che con il
susseguirsi sono sempre più interessanti e godibili.
Il
concept si apre con “Saphiens” e le percussioni della calda Africa per poi
spaccarsi in un due con la potenza del Metal Prog prossimo al mondo dei
Queensryche. Le doti vocali di Vitrano sono eccellenti e bene si adeguano ai
cambi umorali del pezzo impreziosito da un folgorante seppur breve assolo di
chitarra. Restando nella calda Africa si tessono le lodi della “bella delle
belle”, “Nefertiti”, regina egizia della XVIII dinastia in un brano in cui si
assaporano nuovamente suoni della band di Seattle, oltre che l’approccio vocale
alla Geoff Tate. E fin qui quasi tutto normale, ma le carte in tavola iniziano
a cambiare con “Etemenanki”, il processo sonoro prende una veste maggiormente
progressiva, e psichedelica grazie anche a un suono uguale a quello di un sitar
e poi vocalità più ricercate e una struttura compositiva più impegnata e ricca
di cambi di tempo. Buono il ritornello e l’insieme degli arrangiamenti.
Un
riff granitico apre “Sea Of Sikelia”, canzone che ha il sapore degli anni ’80 molto
forte. La chitarra sale in cattedra così come la scelta dei cori per una felice
riuscita epica che travalica la bontà delle melodie di base.
A
sorpresa arriva un passaggio nel Neo Prog caro agli Arena o ai lavori del
tastierista Clive Nolan, “Scorns Of Time” vuole essere una sorta di ballata ma
ha molto del ricercato, soprattutto attinge dalla storia del genere nominato.
Ancora una volta la chitarra si spinge in un assolo slide che funziona ed entra
nel cuore. Ho parlato di crescendo e, infatti, a metà del percorso ecco un
altro volto dei Silver Nightmares, quello Folk Prog con tanto di flauto
traverso a far salire l’interesse dell’ascolto, il brano s’intitola “Wizards”.
Le sonorità distorte delle chitarre elettriche sembrano aver dato tregua negli
ultimi minuti e questo accade anche in “The Awekening”, al loro posto salgono
in cattedra le tastiere. Il pezzo è completamente strumentale e qui si giocano
tutte le carte a disposizione, un mix di generi e soluzioni che rendono la
canzone a mio avviso la migliore dell’intero album. Fiati accolgono “8”, eppure
sono sempre i Silver Nightmares, la band sta probabilmente cercando una vera
identità, ma potrebbe anche averla trovata grazie all’imprevedibilità.
Ritornano
gli anni ’80 e i Queensryche (o se volete per chi li conosce i Crimson Glory) nella
ballata “The Blue Light Of A Star”, sentita e ben interpretata. “Te Weird Black
Cross” trasporta verso un presente storico massiccio e metallico per poi
passare la mano alla conclusiva “Intangible”, altra perla di “Apocalypsis”,
soave, armoniosa all’inizio quasi in stile New Trolls melodici.
Un
debutto autorevole, con tanta materia nella mente e nelle mani, i Silver
Nightmares sono da seguire perché sono sicuro che in futuro possano regalarci
ulteriori interessanti sorprese, per ora un grande applauso. MS
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BANDCAMP:
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HO SEMPRE SOSTENUTO ANCHIO SIN DAL LORO MINI DEBUT CHE LA FORMULA DEI SILVER NIGHTMARES TRAE LE SUE MAGGIORI INFLUENZE DA GRANDI BANDS COME QUEENSRYCHE
RispondiElimina( QUELLI PIU MATURI ) , ..ARENA E MARILLION (IN PARTICOLARE "ERA" FISH) : RECENSIONE IMPECCABILE E ULTRA/CONDIVISA PER UNA BAND IMPECCABILE CHE AVRA MOLTO DA DIRE
Si, infatti sono davvero curioso anch'io nel poterli attendere alla prova successiva. Intanto mi godo "Apocalypsis".
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