Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

venerdì 3 aprile 2020

Marco Grieco


MARCO GRIECO – Nothing Personal
Musical Box Entertainment Association / CD Baby
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd - 2020


Marco Grieco è un vulcano di idee, un artista a tutto tondo, compositore, autore, regista, scrittore, cantante, polistrumentista, cineasta e scenografo virtuale. Noto in campo musicale anche come MacroMarco, è autore del buon album “Il Pianeta Degli Uomini Liberi” (AMS, Vinyl Magic) nel 2009. Vince anche premi letterari per le sue opere  scritte, come il premio "Parole In Corsa".
Ma veniamo al Marco Grieco musicista: amante del Progressive Rock e della musica in generale, nei suoi dischi suona tutti gli strumenti e canta in inglese, anche in questo ultimo lavoro intitolato “Nothing Personal”.
Il disco è suddiviso in nove tracce ad iniziare da “Last Chance”, canzone che si apre in stile Genesis con le tastiere in primo piano per poi procedere in coralità vocali alla Yes, i giochi sono già chiari. L’autore dimostra molto rispetto per il passato ed un buon bagaglio culturale al riguardo. L’enfasi è elevata, grandeur palesata con gioia e solarità.
In un ritmo spezzato subentra “The Eden”, tutto apparentemente molto semplice, in realtà c’è molta ricerca anche negli arrangiamenti, così le melodie sono orecchiabili anche se inevitabilmente possono far scaturire deja vu, ma questo è dato dal genere che resta circoscritto a certi stilemi.
Più aggressiva la title track “Nothing Personal”, proseguono i giochi vocali, non solo Yes, ma anche Gentle Giant. Per chi li conoscesse Grieco mi ricorda qualcosa dei lavori dei Magellan e dei Cairo.
La chitarra acustica apre la ballata “Am I Sleeping”, dolce e toccante nella sua apertura con ingresso tastiere e batteria. Il brano è messo al posto giusto nel momento giusto a spezzare l’ascolto, il Prog spesso è composto da tanto materiale che va spezzato per non rischiare di cadere in  una overdose di sonorità. La chitarra elettrica invece ricorda qualche assolo dei Pink Floyd senza strafare.
Uno dei momenti più belli del disco arriva da ”Falling Dreams”, Spock’s Beard a carico. Segue “Waiting Four” con un intro di piano davvero gradevole. Il brano è fra i più ricercati, molta carne al fuoco, per chi vi scrive è il più apprezzato, giusto equilibrio fra ricerca e buone melodie. Amo molto il finale, fra assolo di chitarra elettrica e crescendo sonoro.
La breve e pianistica “Waves” fa navigare fra le note in un aria dal profumo “Genesiano”, anima dell’artista coinvolto a pieno in questo progetto importante e vetrina per le sue doti tecniche.
“Hertics” è più drammatica, così nell’incedere ad aprirsi con le chitarre è il mondo dei Pink Floyd.
A chiudere la mini suite di quasi quindici minuti intitolata “Winter”, un riassunto delle capacità compositive e tecniche di Marco. Ancora una volta si può godere di un bel momento pianistico al centro del brano, compresa della psichedelia.
“Nothing Personal” è un disco consigliato a tutti gli amanti dei gruppi che ho citato, ma anche a coloro che si vogliono addentrare in questo infinito mondo musicale, ricco di emozioni e influenze che sembrano non essere relegate ad una data precisa, tanto sono sincere e quindi mai potranno passare di moda. MS

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