MARCO
GRIECO – Nothing Personal
Musical
Box Entertainment Association / CD Baby
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd - 2020
Marco
Grieco è un vulcano di idee, un artista a tutto tondo, compositore, autore,
regista, scrittore, cantante, polistrumentista, cineasta e scenografo virtuale.
Noto in campo musicale anche come MacroMarco, è autore del buon album “Il
Pianeta Degli Uomini Liberi” (AMS, Vinyl Magic) nel 2009. Vince anche premi
letterari per le sue opere scritte, come
il premio "Parole In Corsa".
Ma
veniamo al Marco Grieco musicista: amante del Progressive Rock e della musica
in generale, nei suoi dischi suona tutti gli strumenti e canta in inglese,
anche in questo ultimo lavoro intitolato “Nothing Personal”.
Il
disco è suddiviso in nove tracce ad iniziare da “Last Chance”, canzone che si
apre in stile Genesis con le tastiere in primo piano per poi procedere in
coralità vocali alla Yes, i giochi sono già chiari. L’autore dimostra molto
rispetto per il passato ed un buon bagaglio culturale al riguardo. L’enfasi è
elevata, grandeur palesata con gioia e solarità.
In
un ritmo spezzato subentra “The Eden”, tutto apparentemente molto semplice, in
realtà c’è molta ricerca anche negli arrangiamenti, così le melodie sono
orecchiabili anche se inevitabilmente possono far scaturire deja vu, ma questo
è dato dal genere che resta circoscritto a certi stilemi.
Più
aggressiva la title track “Nothing Personal”, proseguono i giochi vocali, non
solo Yes, ma anche Gentle Giant. Per chi li conoscesse Grieco mi ricorda
qualcosa dei lavori dei Magellan e dei Cairo.
La
chitarra acustica apre la ballata “Am I Sleeping”, dolce e toccante nella sua
apertura con ingresso tastiere e batteria. Il brano è messo al posto giusto nel
momento giusto a spezzare l’ascolto, il Prog spesso è composto da tanto
materiale che va spezzato per non rischiare di cadere in una overdose di sonorità. La chitarra
elettrica invece ricorda qualche assolo dei Pink Floyd senza strafare.
Uno
dei momenti più belli del disco arriva da ”Falling Dreams”, Spock’s Beard a
carico. Segue “Waiting Four” con un intro di piano davvero gradevole. Il brano
è fra i più ricercati, molta carne al fuoco, per chi vi scrive è il più
apprezzato, giusto equilibrio fra ricerca e buone melodie. Amo molto il finale,
fra assolo di chitarra elettrica e crescendo sonoro.
La
breve e pianistica “Waves” fa navigare fra le note in un aria dal profumo
“Genesiano”, anima dell’artista coinvolto a pieno in questo progetto importante
e vetrina per le sue doti tecniche.
“Hertics”
è più drammatica, così nell’incedere ad aprirsi con le chitarre è il mondo dei
Pink Floyd.
A
chiudere la mini suite di quasi quindici minuti intitolata “Winter”, un
riassunto delle capacità compositive e tecniche di Marco. Ancora una volta si
può godere di un bel momento pianistico al centro del brano, compresa della
psichedelia.
“Nothing
Personal” è un disco consigliato a tutti gli amanti dei gruppi che ho citato,
ma anche a coloro che si vogliono addentrare in questo infinito mondo musicale,
ricco di emozioni e influenze che sembrano non essere relegate ad una data
precisa, tanto sono sincere e quindi mai potranno passare di moda. MS
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