FORCE
OF PROGRESS – A Secret Place
Progressive
Promotion Records
Distribuzione:
G.T. Music
Genere: Progressive Rock/Metal Progressive
Supporto: cd – 2020
A
tre anni di distanza dal debutto intitolato “Calculated Risk” (Progressive
Promotion Records), ritornano i Force Of Progress con il loro Prog Rock
strumentale al limite del Metal. Formazione che vince non si tocca, per cui Hanspeter
Hess (The Healing Road) alle tastiere, Dominik Wimmer (Sweety Chicky Jam) alla batteria,
tastiere e chitarra, Chris Grundmann (Cynity) alle tastiere, chitarra e basso,
e Markus Roth (Marquette, Horizontal Ascension) alle tastiere, chitarra e basso,
restano ben saldi ai loro posti.
Sette
brani tutti di medio-lunga durata, a partire dai quasi sei minuti al brano di
dodici, il progressive rock si sa, è anche questo.
Il
fattore Metal è abbastanza evidente, specie su scale veloci alla Dream Theater,
così l’incedere granitico della chitarra distorta che fa da base ritmica. Ciò
lo si può ascoltare sin dall’iniziale “The Hand Sculpted Heart”. La musica
esprime uno stato d’animo triste, quasi catastrofico per certi versi, proprio
uno scenario come ben descrive l’artwork ad opera di Jef De Corte e Tama66
(Pixabay). Tuttavia le tastiere hanno lo scopo di rasserenare molto le
atmosfere, rientrando nei canoni del classico Neo Prog anni ’80. I Force Of
Progress alternano nella musica differenti stili, anche il funky ed il jazz
come in “The Perfect Element”, dove una tromba subentra sopra una ritmica
spensierata, spezzata soltanto dai variegati cambi umorali del brano. Un
vortice emozionale davvero importante, una giostra, ogni minuto del brano
incolla l’ascoltatore avanti allo stereo. Una menzione a parte anche per
l’incisione, pulita e ben equilibrata.
“New
Reality” è il brano più breve dell’album, un macigno iniziale roboante e poi un
viaggio nel mondo dei Dream Theater.
Un
passaggio nel Prog totale lo si ha in “Circus Maximus”, qui si hanno tutti gli
ingredienti del caso. Un mix di situazioni più o meno note, assemblate con
sapienza e professionalità. La title track “A Secret Place” è una canzone
orecchiabile nell’incedere, il piano disegna fughe, “The Steps To The
Precipice” è altrettanto ricca di controtempi e tasti d’avorio in cattedra. La
chitarra si comporta solamente da ritmica e supporto. A chiudere “Agressor”,
più ruvida e greve.
La
musica è un linguaggio e dove le parole non arrivano più, essa subentra nella
carenza e i Force Of Progress conoscono molto bene questa lingua, la parlano
perfettamente. MS
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