ARGOS - Cruel Symmetry
Progressive Promotion
Distribuzione Italiana: G.T.Music Distribution
Genere: New Prog Rock
Supporto: CD - 2012
La Germania dedica attenzione all'attuale movimento New Prog, molti gli esponenti fra cui ricordo gli interessanti Apogee, Frequency Drift, Dice, High Wheel, Martigan, Morphelia, Sylvan, tanto per rendere un poco l'idea. E' un genere che fra alti e bassi ha saputo captare l'attenzione dei Prog fans, con le influenze The Flower King e Spock's Beard, in parole povere l'ondata commerciale del genere di fine anni '90 inizi 2000.
Non tutti gli estimatori del Prog primordiale sanno accettare queste sonorità per alcuni versi "ammorbidite", lo zoccolo duro snobba il filone non accettando certi innesti, ma andando anche contro lo spirito stesso del prog, che in verità sta a significare proseguimento. Così il Prog è tutto e contrario di se stesso, il movimento più complesso ed articolato del panorama Rock.
Argos cade con tutti e due i piedi nel filone New Prog, ma ha una prerogativa in più, il Canterbury sound, movimento anni '70 se vogliamo fra il Jazz ed i "figli dei fiori". Gli innesti di Beatles, Gentle Giant, Genesis ed appunto le band gia menzionate degli anni '90, fanno scaturire un sound complesso e portatore del DNA del genere, comprese lunghe suite come l'iniziale "Cruel Symmetry".
Argos si forma nel 2005 e nasce come progetto solista di Thomas Klarmann, tastierista polistrumentista. Negli anni produce due cd, "Argos" (2009) e "Circles" (2010), così che "Cruel Symmetry" risulta essere la terza realizzazione da studio.
Assieme a Thomas oggi troviamo anche Robert Gozon (tastiere, chitarra e voce), Ulf Jacobs (batteria) e Rico Florczak (Chitarra). Il cd in confezione cartonata è suddiviso in sette tracce ed inizia proprio come desidera l'incallito Prog fans, con la succitata suite title track.
Musica dai colori a pastello, ricercata fra tastiere alla Genesis ed atmosfere fragmentate alla Van Der Graaf Generator. Numerosi cambi di tempo ed umorali fanno i raggi x al genere.
Sensazioni psichedeliche fanno si che il ricordo spolveri gli anni '70, rovistando in vecchi cassetti mnemonici, incantando l'ascoltatore impegnato ad associare suoni a situazioni vissute. Soltanto la produzione pulita ricorda invece che siamo negli anni 2000. Buoni gli assolo strumentali che si incontrano durante il percorso. Ventuno minuti che sembrano cinque, tutto scorre come si deve. Tastiere in evidenza.
"Paper Ship Dreams" fa l'occhietto ai Gentle Giant, tuttavia riesce a godere di luce propria, nella sua pacatezza e raffionatezza. Musica senza tempo, libera di volteggiare nella mente senza disturbare. Per ascoltare il lato più Rock degli Argos bisogna arrivare a "Chance Encounters", anche se il materiale è contiguo a quanto ascoltato sino ad ora. "Possession" è una passeggiata nel Canterbury sound, dove i Caravan si dilettano ad incantare con le atmosfere delicate. Lezione assimilata.
"The Story Of Flying Robert" prosegue imperterrito il cammino Canterburianofra i fiati e le tastiere. "Caught Whithin The Light" invece osa di più, si tenta nuovamente di fare la voce grossa in questo bagno di influenze sonore, chitarre anche distorte per poi alternarsi con le consuete arie pacate. Uno dei momenti se vogliamo più commerciali dell'intero lavoro.
Si chiude con "Open Book" e si ha la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una band (oggi possiamo chiamarla così) maturata ed amante dei tempi che furono.
Il New Prog ha bisogno di questa musica, come i polmoni dell'aria, per cui è scontato il consiglio dell'acquisto, mentre a coloro che non amano il genere consiglio un ascolto preventivo.
Il mio personale giudizio supera abbondantemente il discreto, un disco che mi ha saputo emozionare, per cui obbiettivo raggiunto. (MS)
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