IL BACIO DELLA MEDUSA – Seme
AMS
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2018
Nei
pressi delle placide acque del Trasimeno nel settembre del 2002 si forma una
delle band Progressive Rock più interessanti del suolo italiano, Il Bacio Della
Medusa. Il genere proposto è fortemente avvinghiato a quello che sono i stilemi
degli anni ’70, con tanto di cambi di tempo, flauto, assolo di chitarra, e nel
caso specifico anche di Hard Prog. Personalmente ci riscontro molto il sound di
band come De De Lind, Biglietto Per L’Inferno
etc. etc.
“Seme”
è il quarto disco da studio dopo “Il Bacio Della Medusa” (2004), “Discesa
Agl'Inferi D'Un Giovane Amante” (2008) e “Deus Lo Vult” (2012), tutti album in
crescendo qualitativo inesorabile e di buon livello a dimostrare le capacità
sia compositive che esecutive di un gruppo affiatato ed amante della musica
vintage. Ad oggi sono formati da Simone Cecchini (voce, chitarra), Diego
Petrini: (batteria, tastiere), Federico Caprai (basso), Simone Brozzetti
(chitarra elettrica), Eva Morelli (flauto, sax) e Simone "Il Poca"
Matteucci (chitarra).
Il
passato dunque si mostra fra le note delle composizioni, ma anche il presente
per personalità ben distinta, questo lo si denota non solo in tutti gli album
del gruppo umbro, ma anche in quest’ultimo ad iniziare da “Seme”, Hard Prog
robusto e viscerale, cantato con voce ruvida e decisa da Simone Cecchini,
ottimo interprete, sempre più sicuro del proprio strumento dietro al microfono.
Non
si resta indifferenti al dolce flauto in “La Sonda” e neppure durante l’assolo
di synth dal sapore PFM. Una semiballata che tocca le corde del Prog fans.
Sale
il ritmo in “5 e 1_4…Fuori Dalla Finestra Il Tempo E’ Dispari”, esempio di Jazz
Rock che si lancia in scorribande strumentali, ed ecco che i soliti noti
fuoriescono dalla memoria, Perigeo, Area, Arti & Mestieri, Agorà, in
definitiva la crema del genere, ma anche in questo caso i BDM sanno come
trattare il materiale con il proprio marchio.
I
brani sono tutti di media e lunga durata in un totale di nove tracce.
Un
passo all’interno del giocoso mondo della canzone italiana datata arriva in “Sveglia!!!”.
“Non facciamoci più prendere in giro e la sveglia suonerà”. Un esortazione che
ha si dell’ironico nella stesura del brano, ma è soprattutto un sostanziale
monito nei testi.
Si
prosegue nel suono moderno di “Animatronica Platonica”, i BDM mostrano tutti i
lati del loro carattere. “Sudamerica” riscalda l’anima, proprio come il sole
che la bacia, altra ballata comunque interpretata vocalmente con vigore e
consapevolezza. “Uthopia…Il Non Luogo” è un breve strumentale che dimostra la
pasta dei BDM fra scorribande strumentali e la voglia di libertà, tutto questo
porta a “Sentieri Di Luce”, uno dei miei momenti preferiti. Probabilmente ho un
debole atavico per il flauto nel Rock.
Il
disco si chiude con un altro strumentale, questa volta dal titolo “Animaemotica”,
altro momento che prediligo e un applauso per la coralità su elevate vette.
“Seme”
è un disco che tiene i piedi su due staffe, fra passato e presente, un connubio
che da anni funziona perché prende uno spicchio di pubblico ampio e soprattutto
preparato. Che il termine musica “colta” non spaventi, perché in fin dei conti
quello che contano sono le emozioni e qui se ne trovano a bizzeffe. MS
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