Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 26 maggio 2018

Oteme


OTEME – Il Corpo Nel Sogno
Ma.Ra.Cash Records
Genere: R.I.O.
Supporto: cd - 2018


Gli Oteme rilanciano, la creatura di Stefano Giannotti sorta nel 2010 dopo “Il Giardino Disincantato” (2013) e “L’Agguato, L’Abbandono, Il Mutamento” (2015) fa ritorno con “Il Corpo Nel Sogno”. L’Osservatorio delle Terre Emerse ad assetto variabile riprende la sua ricerca nel mondo dei suoni, fra teatro musicale, cantautorato, classica contemporanea ed Art Rock, per essere a tutti gli effetti un laboratorio di linguaggi.
Stefano Giannotti, voce, chitarra elettrica, organo Farfisa, elettronica, percussioni, armonica oltre che compositore dei brani, questa volta si circonda di sette artisti che rispondono al nome di Valeria Marzocchi (flauto, voce), Lorenzo Del Pecchia (clarinetto, clarinetto basso), Maicol Pucci (tromba, flicorno), Marco Fagioli (basso tuba, trombone, sifone), Emanuela Lari (piano, tastiere, voce), Valentina Cinquini, (arpa, voce), Riccardo Ienna (percussioni) con la giunta delle voci di Gabriele Stefani e Edgar Gomez e di Antonio Caggiano (Ars Ludi) al vibrafono. Questo nutrito e variegato combo di musicisti chiarificano la situazione a cui si va incontro, ossia ad un mondo musicale a tratti complesso e comunque sempre attento alla melodia mai scontata. Con un artwork davvero curato in forma cartonata ed un nutritissimo libretto ricco di foto e testi sia in italiano che tradotti in lingua inglese, “Il Corpo Nel Sogno” è suddiviso in dieci tracce.
Il suono tende a strapazzare l’ascoltatore in una sorta di schiaffo o bacio, sorprendendolo alle spalle con intrecci ricercati oppure con melodie suadenti e calde. Il modus operandi è diventato oramai marchio di fabbrica per il gruppo, il quale si esprime con testi che riguardano sia la società moderna che frangenti di poesia.
“Rubidor#1” canto scanzonato, percussioni, flash strumentali e voce femminile in sovrapposizione. Canzone in stile Battisti/Panella, il disco si apre con questo approccio per poi passare all’arpeggio intimistico della title track “Il Corpo Nel Sogno”, nato in un giorno di forte mal di schiena. Le atmosfere sono delicate e calde. La metrica lirica segue anche lei una ricerca non convenzionale che potremo definire oramai in stile Oteme.
Strumenti a fiato interagiscono fra di loro in una sequenza slegata eppure retta da un filo logico in “Neglibor”, sogno popolato da figure inquietanti interpretate da voce femminile e maschile. La musica  quasi da camera si allaccia a uno stilema Jazz dal sapore passato. La breve “Blu Marrone” è uno strumentale con richiami a Stravinski che conduce a “Sono Invisibile”, fra cantautorato e ricerca strutturale. Non sempre c’è armonia nel suono, la voce fa contrasto con la musica e questo può destabilizzare l’ascoltatore, la metrica come sempre è stravolta e quindi non convenzionale. La musica non fa mai la voce grossa, piuttosto fa da compagna di viaggio alle parole, sottolineandole con improvvisi acuti o interventi di questo o quello strumento che può essere un fiato, una chitarra, una percussione.
Anche l’elettronica a disposizione del suono, come all’inizio di “Strippale”, strumentale basato soprattutto sulla chitarra, oppure in “Un Paradiso Con Il Mal Di Testa”.
Segue un brano strumentale di ricerca dal titolo “Nascita Dei Fiori”, formato da tre composizioni scritte rispettivamente nel 1989, 1996 e nel 2017. Qui la fantasia non conosce ostacoli, la musica tende a fondersi con la natura e il paesaggio. “Orfeo E Moira” si apre con percussioni cadenzate, senza acceleratore, un momento di quiete impreziosito dalle coralità vocali per poi scorrere verso il cantautorato sempre ovviamente in stile Oteme. Il disco si conclude ancora con “Rubidor”, un altro fotogramma sonoro di quiete ed indubbia sensazione di benessere, dal titolo “Rubidor#2”, per chi vi scrive il momento più importante (musicalmente parlando) dell’intero lavoro.
Questo è “Il Corpo Nerl Sogno”, consigliato a chi ha amato l’ultimo Battisti ma anche a chi aggiunge alla musica un aspetto non convenzionale, fatto di studio e ricerca. Nulla di scontato dunque, ma tanta voglia di comunicare cose nuove. MS


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