VITRAL
– Entre As Estrelas
Masque
Records
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2017
Il
sud America ha da sempre dimostrato con giusto orgoglio come ha assimilato il
genere Progressive Rock. Ha rielaborato con la propria cultura questo modo di
comporre e di presentarsi, sia a livello musicale che di copertine o di
struttura dei brani con le immancabili suite. La solarità della loro terra trasla
nella musica, riuscendo a far realizzare dischi di notevole fattura. Tutto ciò
ovviamente a partire dagli anni ’70 sino ad arrivare ai nostri giorni. La
staffetta ha sempre funzionato nel tempo e quindi anche oggi si può godere di
questo genere che sembra non conoscere un vero e proprio tramonto, salvo in
alcuni momenti passati. Oggi più che mai il suono rivive e sull’onda delle
nuove leve, anche le passate ritornano con inaspettato entusiasmo.
La
band Vitral è di Rio De Janeiro in Brasile ed è il progetto di Eduardo Aguillar
a tutti gli effetti può considerarsi un super-gruppo. Infatti il quartetto è
composto oltre che da Aguillar (tastiere, basso) anche da Claudio Dantas dei Quaterna Rèquiem (batteria, percussioni),
Marcus Mora dei storici Bacamarte (flauto) e Luiz Zamith (chitarra).L’attenta
Masque Records non poteva farsi sfuggire un bocconcino così prelibato.
Il
disco si intitola “Entre As Estrelas” e prende forma da vecchie registrazioni
che vanno dal 1983 al 1985 di Eduardo ritrovate nel tempo in un suo archivio.
Quello che quindi doveva essere un lavoro solista è diventato oggi un lavoro di
gruppo.
L’edizione
cartonata è godibile anche grazie all’artwork di Claudio Dantas con la
supervisione di Gustavo Sazes, e qui fuoriesce alla visione ancora una volta
potente il messaggio “Qui dentro c’è del Progressive Rock”. Si va sul sicuro.
Il
disco è suddiviso in tre canzoni, due di media durata e una mega-suite di
cinquantadue minuti, a conferma di quanto detto nella prefazione.
La
musica dei Vitral è colorata, piena, calda e molto spesso spensierata, questo
lo si evince già dall’iniziale “Pètala De Sangue”. Ricordo che questo è un
album completamente strumentale, una scelta che non sempre appaga le vendite,
in quanto il pubblico sempre più spesso ama il brano da cantare, ma qui signori
miei stiamo parlando di Progressive Rock e che Progressive Rock! E avanti dunque
con tastiere dappertutto, un sound che avvolge l’ascoltatore abbracciato anche
dal caldo suono del flauto.
Per
inquadrarvi il sound della band posso avvicinarveli alla nostrana PFM sotto
vari aspetti, ma soprattutto nella suite “Entre As Estrelas” i Vitral
dimostrano di conoscere un po’ tutta la storia del genere, avendone da esso
assorbito larga parte e in alcuni frangenti anche arricchito con del Rock
Psichedelico, proprio come nell’inizio del brano. Ottimo anche il lavoro della
chitarra elettrica. L’irresistibile fascino del flauto traverso nel Rock porta
comunque sempre a momenti di alta emotività, specie quando si alterna proprio
con la chitarra elettrica. Vorrei anche sottolineare la qualità sonora della
registrazione, nitida, dove gli strumenti non si confondono , bensì si
distaccano l’uno dall’altro donando all’ascolto la giusta profondità. Ma
tornando alla suite in esame, ci sono spazi per tutti i musicisti, anche per le
ritmiche, dove è evidente l’intesa fra il basso e la batteria, questo dona
sicurezza alla band che si esprime al meglio. Compare spesso anche l’alone del
New Prog e come potrebbe non essere così visto che i brani ritrovati sono
proprio dell’inizio anni ’80. Questo è evidente soprattutto nell’uso delle
tastiere, quei giri alla Clive Nolan (Pendragon) o alla Mark Kelly (Marillion) tanto
per intenderci.
A
chiudere “Vitral”, un madrigale elegante dall’incedere regale, uno sbalzo spazio
temporale.
I
brasiliani Vitral ci fanno fare una scorpacciata di musica Prog, questa farà la
gioia di ogni fans del settore, un menù ricco e variegato ed il conto se
andiamo a vedere è davvero basso. Buon rapporto qualità prezzo dunque, ed un
servizio ineccepibile. Da avere. MS
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