Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

mercoledì 27 marzo 2013

Senza Nome

SENZA NOME - Senza Nome
Selfproduced

Distribuzione italiana: si
Genere: Prog Rock
Support: CD - 2008




Siamo ancora in Italia, con l’ennesimo gruppo di Rock Progressivo e ancora una volta mi ritrovo a tessere le lodi su un risultato sonoro davvero eccelso. I Senza Nome si formano a Marino di Roma nel 2003, proprio dove si sono composti i mitici del Banco Del Mutuo Soccorso. Le analogie con la band non si fermano al luogo di nascita , ovviamente anche la musica ne è contaminata, e come potrebbe non essere con Rodolfo Maltese alle spalle?
Principalmente nascono come una band live, la loro dimensione è quella concertistica e questa ha fatto si che la coesità sia l’arma vincente del loro sound. Solo oggi li ritroviamo su un cd con del materiale da studio. “Senza Nome” è suddiviso in nove tracce, tutte a cavallo fra il Prog degli anni ’70 e quello più moderno. “Illusioni Di Un’ Anima Lontana (I) Tesi” farà scorrere brividi sulla pelle a coloro che hanno vissuto gli anni che furono. La musica che fuoriesce dalle casse sembra l’assolo di “Non Mi Rompete”, ma questo è solo un sentore, perché il brano si sciolina con leggerezza, grazia e personalità. In “Illusioni Di Un’Anima Lontana (II)- Antitesi” l’accostamento alla band di Di Giacomo è ancora una volta inevitabile, specialmente per l’uso delle tastiere da parte di Stefano Onorati. La band è completata da Emanuele De Marzi alla chitarra e voce, Leonardo Bevilacqua alla batteria, Mirko G. Mazza alla chitarra e da Francesco Portelli al basso. La voce narrante di “Tumore” e di “Ulisse” è quella di Fabrizio Rinaldi.
Tratto da “Il Piccolo Principe” ecco sopraggiungere “Passi”, un brano dolce, narrato, con tastiere e chitarra in evidenza. Davvero bello. Tutto il disco è ovviamente cantato in italiano. E’ la volta degli otto minuti di “Tumore”, pezzo più duro di tutto il cd sempre con un occhio rivolto verso il Banco. La chitarra di Mazza disegna trame davvero intriganti che in me fanno sorgere immaginazioni paesaggistiche. Più cantautoriale e spensierata “Non Sono Mai Esistito”, una breve pausa prima di incontrarci con li brano più bello del cd, “Ulisse”. Undici minuti di musica apparentemente semplice e dotata di una magia intrinseca. Concludono “Si La Do” (il titolo mi sembra maliziosamente quasi un consiglio…eheheh), canzone più sperimentale e vicina alla PFM e la dolcissima “Sopra A Un Pensiero”. Nel disco troviamo anche una traccia video “Si La Do”, dove i ragazzi si divertono a recitare, il tutto ovviamente in maniera amatoriale.
“Senza Nome” è per me un debutto straordinario, ma forse io non sono del tutto obbiettivo, visto che amo da morire il Banco. Un disco che girerà spessissimo nel mio stereo, poi del resto…. Chi se ne importa? MS



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