NEKTAR - Evolution
Dream Nebula Recordings
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd - 2004
Nel periodo del 2004 non sembra che il Progressive stia vivendo un grandissimo momento, molti nuovi complessi rifanno troppo il verso a quelli dei tempi che furono, senza intraprendere innovazioni. Al contrario invece è un periodo d’oro per le riunion. I Nektar rientrano in questa seconda categoria. Gloriosa band degli anni ’70 immersa in sonorità di Rock Sinfonico, che si ripresenta al pubblico con questo “Evolution”.
La prima sensazione che si ha all’ascolto è quella di parziale delusione, solo per il fatto che i Nektar ci hanno abituato in passato a lavori magniloquenti come “A Tab In The Ocean” o “Remember The Future”, ma se l’ascoltatore è ignaro allora potrebbe nascere qualcosa di buono. Nel nuovo “Evolution” vengono meno le atmosfere sinfoniche, ma le melodie sono più che soddisfacenti.
Intanto il complesso è composto da Roye Albrighton alla voce e chitarra, Taff Freeman alle tastiere, Ron Howden alla batteria e da Randy Dembo al basso.
Il disco si divide in due parti, la prima, quella fortunatamente più lunga, interessante, con canzoni articolate e cambi di tempo alternate a momenti acustici e pianistici, poi la seconda, quella finale, con brani scontati e scialbi. Sono “Old Mother Earth”, "Phazed By The Storm”, “Child Of Mine” ,“After The Fall” e l’eccellente “Always” a far si che i nostri soldi non vadano sprecati nell’acquisto. Le melodie sono eccellenti e canticchiabili con qualche intervento New Progressive anni ’80 oltre che i già citati ’70.
In definitiva cosa dire? Sicuramente un disco che raggiunge la sufficienza, ma segnalato solo a coloro che amano il Prog alla follia e che vogliono possedere proprio tutto di quello che rappresenta il mondo della musica per la mente. MS
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