PINK
FLOYD – Live At Pompeii MCMLXXII
Columbia / Sony Music
Genere: Rock Psichedelico
Supporto: 2lp / cd / Blu-Ray – 2025
Questa
volta sarò molto breve, perché i Pink Floyd non hanno di certo bisogno di una
mia recensione.
Per
i cinquant’anni dall’uscita di “Live At Pompei”, finalmente rendono giustizia a
un lavoro che in precedenza vede soltanto la luce attraverso VHS, DVD e degli
LP bootlegs. I collezionisti della band hanno dovuto mettere frequentemente mano al portafoglio per accalappiare
differenti versioni più o meno registrate a dovere, con i prezzi più disparati,
ma questo a loro interessa poco. Il fatto è che generalmente la registrazione
si manifesta datata all’ascolto.
L’evento
registrato nel 1971 è più unico che raro, i quattro ragazzi di Cambridge
desiderano entrare in intimità con un luogo affascinante e apparentemente
incongruente con la loro musica, senza un pubblico al di là degli addetti ai
lavori, e pochi giovani ragazzi che si sono intrufolati di nascosto incuriositi
da tutto questo movimento. Lo scenario è affascinante, come la musica proposta
in quegli anni dalla band in fase di muta. Il tramonto ha portato poi alla
magia totale.
Qui
l’alchimia e l’intesa fra i Pink Floyd sono al massimo dello splendore,
successivamente (di lì a pochi anni) disturbata dai continui litigi interni a
tutti ben noti, tanto da condurli alla rottura oltre che avanti ai tribunali.
In definitiva, saranno troppi galli a cantare in un pollaio.
Un
live come pochi al mondo, in perfetto equilibrio fra immagini e musica, e la
cosa che più mi ha sempre tormentato da fans della band, è perché non abbia ricevuto
il giusto consenso! Quella volta neppure la band stessa ha puntato su di esso,
tanto da non stamparlo ufficialmente in LP.
Non
vorrei citare nessuna versione rilasciata negli anni in LP in quanto non
ufficiale e quindi non riconosciuta dalla band, tuttavia vi potete sbizzarrire
su internet e più precisamente su Discogs.
Per i cinquant’anni, come dicevo, giunge la degna consacrazione, “Live At
Pompeii MCMLXXII” innovativo film del 1972 diretto da Adrian Maben, viene
rimasterizzato e remixato digitalmente da Steven Wilson (Porcupine Tree,
Blackfield, No Man, Storm Corrosion, etc.). Ambientato nelle suggestive rovine
dell'antico Anfiteatro Romano di Pompei, cattura i Pink Floyd durante la
versione estesa e inedita di “A Saucerful Of Secrets”.
Il
risultato finale è strabiliante!
La
pulizia dei suoni è accurata, Wilson è un perfezionista oltre che un mago alla
consolle e riesce a dare vita a un sound cristallino. Il velo del tempo è
strappato, ascoltate le bacchette di Mason che toccano i piatti, la profondità
dei suoni valorizzati nei bassi al momento giusto. Sembra di trovarsi in quel
luogo a tutti gli effetti, e non sembra nemmeno l’anno 1971.
Nessun
fans della band deve mancare questo lavoro indispensabile che mette in luce la
perfezione raggiunta dai giovani ragazzi, di lì a poco autori di capolavori
memorabili. Da avere assolutamente! MS
BRANI:
Pompeii Intro
Echoes - Part 1
Careful With That Axe, Eugene
A Saucerful Of Secrets
Set The Controls For The Heart Of The Sun
One Of These Days
Mademoiselle Nobs (Seamus)
Echoes - Part 2
Careful With That Axe, Eugene - Alternate Take
A Saucerful Of Secrets - Unedited
Versione Inglese:

Da Floydiano convinto e di lunga data, questo è stato il regalo più bello che ho ricevuto negli ultimi anni. Vidi da ragazzino il film concerto su videocassetta acquistata sperando di trovare anche il CD. Ma sfortunatamente un mio amico più esperto disse che ufficialmente non esisteva. Poi passarono gli anni, e la mia collezione oltre ai CD e le cassette per il walkman, si era allargata anche agli storici vinili, così una sera in uno storico mercatino di usato trovai finalmente il bootleg di Pompei, quello con in copertina la foto di Gilmour scattata nell' anfiteatro. Avevo già acquistato altre versioni non ufficiali, come il tour di Wish you where here dove nel secondo vinile erano presenti i brani con titoli diversi che poi sarebbero finiti su Animals. Intanto la tecnologia era avanzata, e quando uscirono i primi DVD presi subito il film di Pompei e le immagini e anche il suono era di molto migliore al vinile Bootleg che avevo preso qualche anno prima. In finale, ci voleva la vendita del loro catalogo alla Sony, e la maestria che già conosciamo di Steven Wilson, per poter avere finalmente in formato sonoro eccezionale il tanto atteso Pompei. Speriamo in futuro che la Sony riesca a ripescare qualcosa di interessante e magari inedito (qualcosina per il cinquantesimo di Wish.. c'è) Ma ormai hanno già raschiato il fondo del barile.
RispondiEliminaUn cortese saluto.
Sfondiamoci di Pink Floyd!
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