MELTING
CLOCK - Altrove
Black
Widow Records
Genere: Post Prog Moderno
Supporto: cd / digital - 2024
E’
oramai evidente a tutti che la scena del Rock Progressivo odierno, quella che
io chiamo Post Prog Moderno, sta prendendo sempre più campo. Essa è
generalmente formata da influenze anni ‘70 provenienti da gruppi iconici come
Pink Floyd, Genesis, King Crimson, etc. miscelate con il sound moderno portato
al successo da band come Porcupine Tree, Riverside e Opeth. Non a caso
m’imbatto sempre più frequentemente in dischi come questo dei Genovesi Melting
Clock, i quali si lasciano trasportare dalla passione per le buone melodie orecchiabili,
ma anche dai passaggi strumentali relativamente vigorosi.
La
band composta da Sandro Amadei (tastiere), Stefano Amadei (chitarre, bouzouki
irlandese), Alessandro Bosca (basso), Simone Caffè (chitarre), Francesco
Fiorito (batteria), e Emanuela Vedana (voce), vede sorgere le proprie origini
nell’oramai lontano 2001, al Dipartimento di Fisica dell'Università di Genova
con l’intento primordiale di suonare cover. I risultati non erano poi così
soddisfacenti, tanto da far dire a Alessandro Bosca “Stiamo perdendo il ritmo,
ci stiamo sciogliendo come gli orologi di Salvador Dalì”, da qui l’idea di
chiamarsi proprio Melting Clock. Inevitabili nel tempo i cambi di line up, sino
giungere al 2019 con sulle spalle una buona esperienza dettata da numerose prove
e date live, così è la volta del primo album “Destinazioni” (Black Widow), il
quale riceve buone recensioni nel web dagli addetti ai lavori.
“Altrove”
è il secondo album del 2024, composto da sette tracce di media e lunga durata,
come spesso il genere stesso richiede. E a proposito di arte pittorica, la
copertina ha un fascino davvero intrigante, colori sul giallo e marrone
infondono un velato senso di malinconia, ma è il rosso a colpire maggiormente,
come fosse il vero protagonista. Questo è anche il sunto di questa musica,
capace di aprire differenti porte nello stato d’animo di chi ascolta.
Sono
i sei minuti di “Vernice” a dare un’indicazione sullo stile della band, con il
cantato in italiano (questo in tutto l’album) di Vedana, voce pulita, semplice
che non tenta mai il passo più lungo della gamba. Funzionale anche il gioco
corale voce maschile/femminile. L’andamento si espande in una sorta di Folk
antico che si amplifica strada facendo in un suono moderno su un ritornello
facile da ricordare.
Seguono
“Altrove Pt.1” e “Altrove Pt.2”, la prima è una ballata dolce come la copertina
del disco e calda come il suono del basso di Bosca, la seconda è uno
strumentale che mette in luce le qualità sia compositive che esecutive della
band. Numerosi i richiami ai Genesis, specialmente negli arpeggi.
Il
disco prosegue in crescendo con “Il Mondo Al Suo Risveglio”, così il suono che
presenta un approccio chitarristico più elettrico in una staffetta fra schiaffo
e bacio. Buoni gli assolo strumentali.
“Città
Spenta” porge il fianco alla formula canzone soprattutto nel tratto acustico
iniziale voce e chitarra.
“Tramonti
Di Cenere” alza il ritmo, qui le emozioni si sviluppano maggiormente su
differenti scale e soluzioni, uno dei momenti più Prog nel vero senso del
termine. Ma la ciliegina sulla torta giunge dalla conclusiva “Endurance”, nove
minuti di ottima musica frastagliata da effetti ventosi e parti strumentali in
bilico fra passato e presente, questo soprattutto grazie alle chitarre
elettriche.
In
conclusione, “Altrove” è un disco che di certo non lascia l’amaro in bocca, e
che tenta di entusiasmare su più fronti, a testimonianza di una crescita
professionale oramai acquisita.
Musica
per tutti i gusti, non solo per Prog fans. MS
Versione Inglese:
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