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domenica 15 settembre 2024

Leprous

LEPROUS - Melodies Of Atonement
Inside Out Music
Genere: Post Prog Moderno / Metal Prog
Supporto: cd /vinile – 2024




Nell’universo dell’Heavy Metal, si è potuto assistere negli anni a una ramificazione di stili davvero sorprendente. Strano per coloro che negli anni ’70 davano il genere nato e già morto a causa della sua rudezza e non apertura alle contaminazioni. Il tempo ci ha dimostrato esattamente il contrario, il Prog fans che in teoria dovrebbe essere aperto a contaminazioni e nuove soluzioni, resta radicato alle origini degli anni ’70 storcendo il naso alla nuova generazione, mentre il Metal fans si diverte ad ascoltare nuove sonorità. Una su tutte il Metal Prog, tanto amato e odiato dagli irriducibili del Metal (mai ci siano le tastiere!), se poi si va in ambito Black, Death etc. la scena ci propone casi ancor più clamorosi passando dal groowl al clear per quello che concerne la voce, alcuni esempi gli Opeth o Anathema. Il discorso sarebbe davvero sterminato, per questo sintetizzo dicendo che molte band Metal si approcciano alle sonorità moderne ammorbidendo il proprio stile musicale, questo grazie anche alla bomba Porcupine Tree che dagli anni ’90 in poi hanno aperto una vera e propria autostrada. Personalmente ho voluto chiamare questo genere Post Prog Moderno, proprio per far intendere i nuovi pionieri impegnati a evolvere con le sonorità odierne il proprio stile, distaccandosi dal passato.
Una band che sicuramente è nel cuore di molti Metal Prog fans si chiama Leprous e si forma a Notodden in Norvegia nel 2001, autrice di otto album in studio, tutti con una personalità sempre sotto la forgia. Fra le caratteristiche della band ci sono i suoni cupi, evocativi, sinfonici, la bella voce di Einar Solberg e la ricerca di suoni melodici.
In quest’ultimo lavoro i Leprous tentano un ennesimo mutamento, o per meglio dire un distacco ulteriore, con l’intento di andare diretti all’obiettivo emotivo, rimuovendo tutti gli elementi orchestrali per concentrare tutto maggiormente sui membri effettivi della band che sono Einar Solberg (voce solista, sintetizzatore), Tor Oddmund Suhrke (chitarra), Robin Ognedal (chitarra),
Simen Daniel Børven (basso), e Baard Kolstad (batteria).
“Melodies Of Atonement” è il nono sigillo formato da dieci canzoni più una bonus track intitolata “Claustrophobic”.
L’elettronica aumenta, ma anche la rudezza di certi passaggi, così vengono meno anche i tempi dispari, denotando quindi la volontà di fare un passo laterale rispetto al Metal Prog del passato.
Se vado a considerare, sono questi gli artisti che stimo di più, perché intenti nella loro carriera a fare quello che sentono di essere al momento, fregandosene dei fans stessi che nel tempo li ha sostenuti. Si sa altresì che per uno perso uno nuovo se ne aggiunge. Il rischio però è di invischiarsi in un contesto di deja vu, nel senso che certi momenti scuri (prettamente nel DNA dei gruppi nordici) cominciano a essere seriamente inflazionati e ripetitivi, tutto ciò comunque non resta invasivo nei confronti dell’intento, facendo rilasciare in un disco almeno tre o quattro frangenti notevoli, come nel caso di “Limbo”, il triste falsetto di “My Specter” in inevitabile crescendo sonoro, oppure la durezza di “Like A Sunken Ship” e l’ottima “Starlight” con un assolo di chitarra finale davvero incisivo.
“Silently Walking Alone” si avvicina come stile al mondo degli ultimi Pain Of Salvation, in altri passaggi (“I Hear The Sirens”) anche schegge di Radiohead.
Per il resto siamo nella normalità. I Leprous sono in evoluzione, forse alla ricerca di una identità definitiva… Chissà, non sta a me definirlo, resta il fatto che “Melodies Of Atonement” è un disco a tratti geniale e in altri monotono, nel complesso un lavoro sicuramente dignitoso. MS 




Versione Inglese: 

LEPROUS - Melodies Of Atonement
Inside Out Music
Genre: Modern Post Prog / Metal Prog
Support: cd /vinyl - 2024


In the universe of Heavy Metal, one could witness over the years a truly amazing branching of styles. Strange for those who in the 1970s gave the genre born and already dead because of its roughness and non-openness to contamination. Time has shown us exactly the opposite, Prog fans who in theory should be open to contaminations and new solutions, remain rooted to the origins of the 1970s turning their noses up at the new generation, while Metal fans enjoy listening to new sounds. One above all Metal Prog, so loved and hated by Metal diehards (never let there be keyboards!), if we then go into Black, Death etc. the scene offers us even more resounding cases going from groowl to clear as far as vocals are concerned, some examples Opeth or Anathema. The discourse would be really endless, so I summarize by saying that many Metal bands approach modern sounds softening their musical style, this thanks also to the bomb Porcupine Tree that from the 90s onwards have opened a real highway. Personally, I wanted to call this genre Modern Post Prog, just to imply the new pioneers committed to evolving with today's sounds their own style, breaking away from the past.
A band that is surely in the hearts of many metal prog fans is called Leprous and formed in Notodden, Norway in 2001, author of eight studio albums, all with a personality always under the forge. Among the band's hallmarks are dark, evocative, symphonic sounds, the beautiful voice of Einar Solberg and the search for melodic sounds.
In this latest work Leprous attempts yet another shift, or rather a further detachment, with the intention of going straight for the emotional goal, removing all orchestral elements to focus everything more on the actual band members who are Einar Solberg (lead vocals, synthesizer), Tor Oddmund Suhrke (guitar), Robin Ognedal (guitar),
Simen Daniel Børven (bass), and Baard Kolstad (drums).
“Melodies Of Atonement” is the ninth seal consisting of ten songs plus a bonus track entitled ”Claustrophobic”.
The electronics increase, but so does the roughness of certain passages, so the odd times are also dropped, thus denoting a willingness to take a lateral step away from the Metal Prog of the past.
If I go to consider, these are the artists I value most, because intent in their careers on doing what they feel they are at the moment, not giving a damn about the very fans who have supported them over time.
It is also known that for one lost a new one is added. The risk, however, is to become entangled in a context of deja vu, in the sense that certain dark moments (purely in the DNA of Nordic bands) begin to be seriously overblown and repetitive, all of which, however, does not remain invasive toward the intent, making them release at least three or four notable bangs in an album, as in the case of “Limbo”, the sad falsetto of “My Specter” in inevitable sonic crescendo, or the harshness of “Like A Sunken Ship” and the excellent “Starlight” with a truly incisive final guitar solo.
“Silently Walking Alone“ comes close in style to the world of the latest Pain Of Salvation, in other passages (”I Hear The Sirens") even slivers of Radiohead.
Otherwise we are in the normalcy. Leprous are evolving, perhaps in search of a definitive identity... Who knows, it's not for me to define, the fact remains that “Melodies Of Atonement” is a record at times brilliant and at others monotonous, overall a definitely decent work. MS

 


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