ENRICO
SARZI – Drive Through
Burning
Minds/ Street Symphonies
Genere: Virtuoso
Genere: Virtuoso
Supporto: cd – 2017
Il
cantante dei Midnite Sun, Enrico
Sarzi, con “Drive Through” debutta discograficamente nel mondo della musica.
Questo dunque possiamo definirlo un inizio, ma l’esperienza che Sarzi ha alle
spalle è già di tutto rispetto. Si consideri che ha suonato con artisti
dell’Hard Rock del calibro di Glenn Hughes, Ian Paice e Robin Beck.
L’artista
intraprende un viaggio musicale che spazia dal Rock americano al cantautorato
passando per il Blues, e lo fa coadiuvandosi di musicisti di tutto rispetto
come Cristiano Vicini (chitarra), Marco Nicoli (basso), Marco Micolo (tastiere),
Alessandro Mori (batteria) e di special guest come Stefano Avanzi (sax), Alberto
Valli (piano) e Luciana Buttazzo (voce).
Si
resta subito colpiti dal mid tempo di “Shameless”, canzone che apre l’album con
carattere e sinuosità. Il modo di suonare la chitarra è quantomeno efficace,
ossia l’artista bada al sodo senza perdersi in inutili orpelli virtuosi e
dunque badando alla sostanza emotiva. Con “Afraid To Be Myself” si naviga in
atmosfere più curate, ricordi di un Rock AOR delizioso, specialmente quello più pacato e
riflessivo. Come in una staffetta, il testimone passa in mano a “Nothing To
Live For”, altro momento di gran classe e fortemente emotivo, dal ritornello
efficace e ricercato. “S.O.S. To God” ha il sapore dell’America, quella che sa
come conquistarti, con quel Folk Rock polveroso, mentre una chitarra acustica apre
“Strange Freedom”, una ballata che entra e colpisce dentro. Canzone giusta al
punto giusto dell’ascolto, poi quel sax…
Un
riff più greve accoglie “The Repentant”, la ritmica sa come districarsi, fra
ritmi mid tempo e percussioni, una canzone che comunque con effetti eco e cambi d’umore riesce a cogliere
l’attenzione dell’ascoltatore.
Le
cose più si fanno con semplicità e più raggiungono l’obbiettivo, e questo
Enrico Sarzi lo ha ben metabolizzato, a proposito di esperienza alle spalle.
Ecco dunque “Inferno”, altra semi ballata che ben si districa fra Rock ed Hard
Rock, un frangente che personalmente mi ha colpito per la cura dei dettagli e
dei fraseggi giusti messi nel posto giusto, ma sempre con semplicità.
Si
torna a Roccheggiare con “Let Me Go”, qui nulla di nuovo, mentre “Drive
Through” racconta episodi nuovi, grazie anche all’uso di elettronica e
tastiere, un momento più “ruffiano” nel senso positivo del termine, diciamo
anche orecchiabile ma con eleganza, sunto di tanto Rock passato.
L’intrigante
titolo “Sex Perfume” lascia intuire la sinuosità del pezzo, mentre la
conclusiva “Cielo” è una ballata cantata in italiano, degno sigillo ed un
ottimo lavoro vocale da parte dell’ospite Luciana Buttazzo.
Dischi
così sono gradevoli, semplici e professionali, in un mondo dove oggi domina il
“pressappochismo” è oro colato. Comunque la musica se ti emoziona, qualsiasi
essa sia, ha raggiunto il suo scopo. MS
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