ZUFFANTI
– La Quarta Vittima
AMS
Records/BTF.it – A Buzz Supreme
Genere:
Progressive Rock
Supporto:
cd – 2014
Fabio Zuffanti, figura esponenziale per il panorama
Progressivo italiano, compie venti anni di attività. Tante ne ha passate di
storie ed altrettante di collaborazioni, a partire dai Finisterre e poi Aries,
Hostsonaten, Lazona, L’Ombra Della Sera, Merlin-The Rock Opera, Quadraphonic,
Rhomer, R.U.G.H.E. , La Maschera Di Cera, che potremmo scriverne un libro! Ed
oggi eccolo a noi con il sesto suggello da studio come solista.
“La Quarta Vittima” è il sunto stilistico di una
carriera, pur sempre realizzato in chiave moderna, dove in esso si intersecano
le influenze passate negli anni e soprattutto si evince una maturazione
professionale come pochi altri interpreti nostrani hanno saputo dimostrare nel
tempo.
Si tratta di
un concept album, basato sul libro di racconti gotico surreali “Lo Specchio
Nello Specchio”. Tuttavia nell’album le canzoni non sono contigue anche se
qualcosa di misterioso sembra tenerle legate, la stessa magia e continuità che
Peter Hammill sapeva dare con i suoi Van Der Graaf Generator. Un insieme d’
influenze e generi che si danno staffetta con grande indifferenza, tanto da
sembrare in effetti una sola creatura, ma così non è, si trovano Psichedelia,
Dark Prog, Hard Rock, Jazz, Elettronica ed altro ancora che lascio a voi
scoprire.
Si comincia con una fuga fra le stanze vuote di un
palazzo labirinto, “Non Posso Parlare Più Forte” è questo, una corsa disperata
sulle ali di un flauto che sospinge il movimento e una maestosità cupa degna
dei Goblin impegnati in altri più terrificanti contesti. Mini suite emozionante
già al primo ascolto, con tutti gli ingredienti per un Prog fans, Mellotron
compreso. Sensazioni e flashback si presentano sopra il solo di chitarra di
Laura Marsano, Psichedelia di Pinkfloydiana memoria. E gli amanti della band di
Waters e soci, hanno di che gioire anche nella successiva “La Certezza
Impossibile”, con un altro assolo di chitarra semplicemente da pelle d’oca!
Molti i musicisti che si alternano all’interno
dell’opera, alcuni anche noti, come il fido Luca Scherani (vibrafono) ed
Alberto Tafuri (tastiere) anche produttore di musica Pop italiana e vocal coach
di Elio nelle ultime edizioni di X Factor. Il brano si svolge anch’esso in una
tematica dalla base oscura e sognante.
Ma ecco a questo punto il Zuffanti che non ti
aspetti, “L’Interno Di Un Volto” sfocia persino in ambito Metal, qui l’artista
mostra i muscoli pur rimanendo dentro i binari umorali in una sorta di mix fra
Orme e Van Der Graaf Generator.
Segue “La Quarta Vittima”, Jazz Rock impreziosito da
fiati e tutto questo fa pensare inevitabilmente ad uno stile Frank Zappa. Così
è, ma soprattutto godibile l’intro del flauto di Gian Marco “Pantera”
Pietrasanta. Canzone più ricercata nel contesto, direi più coraggiosa in ambito
Progressivo.
Con “Sotto Un Cielo Nero”, in una nera città senza
vita, un pianoforte impazzito fa da base ad un movimento sonoro in crescendo
dalla base Jazz Rock. Imponenti gli interventi di tastiere. Ne “Il Circo
Brucia” i riferimenti Van Der Graaf Generator si accumulano, miscelandosi con
soluzioni di Crimsoniana memoria. Si chiude con sofficità grazie a “Una Sera
D’Inverno”, il titolo già fotografa le sensazioni che si hanno all’ascolto e si
vola verso le stelle con il sound tipico dei migliori Pink Floyd. Un album a
cui è quasi impossibile trovare un difetto, dove dentro si trova l’anima
odierna dell’artista Zuffanti, a questo punto vero e proprio patrimonio nazionale.
Consigliatissimo, soprattutto ai fans delle band citate nella recensione. (MS)
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