the FABIUS PROJECT - Vol.1 & Vol.2
Selfproduced
Distribuzione italiana: ?
Genere: Virtuoso
Support: CD - 2010 + 2011
A volte nelle autoproduzioni si hanno gradevoli sorprese, in questo microcosmo intrigato di uscite si celano piccole perle sonore che non ti aspetti, l'artista emiliano Fabio Brunelli rientra fra queste. Brunelli è un polistrumentista che approccia alla musica soprattutto con la chitarra acustica, ricercando le sonorità a cavallo fra il Blues, il Prog, l’Ambient e molto altro ancora. Dagli ascolti di questi due dischi dal titolo "The Fabius Project" e "The Fabius Project Vol.2" si evince che è strumentista e compositore polivalente, con una cultura musicale alle spalle davvero nutrita. Genesis, Weather Report, ma nominare band è restrittivo in quanto la proposta musicale è davvero nutrita e variegata. Ogni traccia significa un momento emotivo differente e la musica diventa poesia, dove al posto delle parole si trovano le note.
Ciò che mi colpisce è la fluidità con cui scorrono entrambe i lavori, pur essendo due album strumentali e sapete bene quanto sia difficile ascoltare interamente un lavoro esclusivamente sonoro, per questo serve varietà, stacchi e cambi umorali. La batteria è campionata, questo per avvisare chi ama o non ama questo tipo di sonorità, tuttavia non è semplice dare profondità ai suoni unendo il campionato all'acustico, ebbene Brunelli riesce pienamente nell'intento.
In "The Fabius Project" i pezzi che compongono l'album sono undici ed ognuno esprime sensazioni differenti, ad esempio chi ama il suono più progressivo e sognante farebbe bene ad ascoltarsi "The Progressive Queen", chi invece intende la musica come un affresco immaginario allora ""Return To Semplicity" cade a pennello. Ci sono frangenti allegri, ballabili, ci sono momenti tristi, altri più epici, insomma il contenitore è pieno. Coinvolgente "Tecno Nylon", dall'alto della sua apparente semplicità, dico questo perché l'artista ha la capacità di attirare l'attenzione senza strafare, con buona tecnica, pulita ma mai invadente. Il virtuosismo è a disposizione delle emozioni semplici e pacate, ascoltate "Tempus Fugit".
Il discorso in "The Fabius Vol.2" cambia di poco, comunque si denota una certa crescita e consapevolezza dei propri mezzi compositivi e qui si osa anche qualcosa in più. Già l'arpeggio in stile Steve Hackett in "Overture" mette in guardia l'ascoltatore. Anche in questo disco ci sono undici tracce per quasi quaranta minuti di musica. Notevole "Before The Storm" dove l'abbraccio caldo della musica fa venire in mente reminescenze vintage. Anche qui la chitarra è protagonista, tutto scorre sopra le sue corde alternando fraseggi Prog ad altri Ambient, restando nei canoni descritti fino ad ora. Uno dei frangenti che più mi sono piaciuti in questo secondo capitolo si intitola "Memories", pacato viatico emotivo fra arpeggi e motivi polivalenti.
In "Italian Rock And Roll" c'è l'approccio sonoro al genere per come lo intende l'artista emiliano, sempre in maniera pacata e mai invasiva. Non è musica dirompente questa di The Fabius Project, semplice musica per la mente.
Ora che conosco questo nuovo artista mi aspetto da lui anche qualcosa in più, gli ingredienti per fare bene ci sono tutti e per qualcosa in più intendo anche composizioni più sperimentali, perché sento che Brunelli ne ha, sono sensazioni che si avvertono soprattutto quando ascolti artisti degli anni '70, dove l'osare allora era quasi obbligatorio. Certamente oggi non sono i tempi giusti per la musica "intellettuale", stiamo viaggiando proprio agli antipodi, dove l'individuo non è più al centro dell'interesse, per cui mi rendo conto della difficoltà della cosa, però so bene che un vero artista prima di tutto suona per se stesso, per cui a mio avviso si può fare.
Intanto contattate Fabio Brunelli su www.fabiusmusic.com perché nei due lavori c'è semplicemente il piacere di ascoltare la musica. MS
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