Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

lunedì 10 settembre 2012

Life Line Project

LIFE LINE PROJECT - 20 Years After
Life Line Productions
Distribuzione italiana: -
Genere: Prog
Support: CD - 2012



A Rozenburg nei Paesi Bassi, vive un artista che dedica tutta la sua arte e l'anima al Progressive Rock. Erik De Beer è la mente ed anche il braccio dei Life Line Project, progetto prolifico e particolarmente melodico del ramo Rock Prog olandese. E' passato un anno dall'uscita di "The Journey" e puntuale come un orologio il polistrumentista ritorna alle nostre cronache con il nuovo "20 Years After". Non è cambiata di molto la line up che supporta l'artista, il quale ama circondarsi di musicisti donne, per cui Marion Brinkman-Stroetinga alla voce, Elsa De Beer al flauto, Dineke Visser all'oboe, Anneke Verhage al clarinetto, Ada Bienfait al fagotto, Iris Sagan al basso, Ludo De Murlanos alla batteria, oltre che Erik in tutti gli altri strumenti, in principale modo alle tastiere. In questo caso ci sono anche special guest che supportano il nuovo album, Iris Kranenburg & Patricia Kalkman ai violini, Christine Van Bitterswijk alla viola e Aris Anninga al violoncello.
L'album è soprattutto incentrato sulla figura di Duplo, un piccolo omino verde con un solo occhio, da sempre icona della band, questo accade nella lunga suite centrale dal titolo "The True Tale Of Duplo The Equivalent". Essa è metafora e viatico per esprimere il pensiero di Erik nei confronti del comunismo e del capitalismo Americano. Una storia fantastica dove le analogie sono alquanto sottili e ficcanti. In realtà il pezzo è stato scritto nel 1991 e poi risuonato nel 2005, ecco quindi i 20 anni dopo.
Ma l'album si apre con la strumentale "Three's A Crowd", registrata dal vivo, in essa si delinea la struttura spinale delle composizioni Life Line Project, tastiere in cattedra con passaggi a cavallo fra imponenza e melodia. Cambi di suoni mai autocelebrativi, non c'è voglia di far vetrina di tecnica, piuttosto di incentrare l'attenzione sulle facili melodie. Il gioco vero e proprio incomincia con "Worries", brano scritto nel 1983 dedicato ad una amica di Erik che voleva suicidarsi, qui in versione acustica rispetto l’originale, voce, fiati e piano. Delicata eppure non melensa, una regale ballata di sofisticata natura melodica.
"20 Years After” è un altro strumentale questa volta di matrice New Prog, solo un appunto per queste incisioni, le tastiere a volte sono registrate alte e nascondono un poco il resto delle strumentazioni. Questo non accade sempre, solo in alcuni frangenti. Non è proprio un difetto, ma un mio gusto personale. Brevi ed incisivi gli interventi di chitarra. E' poi la volta della succitata suite, vera e propria chicca per gli amanti del Prog puro e semplice. Sonorità roboanti, melodie e riff memorizzabili con passaggi a tratti anche tecnici, pur sempre senza strafare. Quindi si possono estrapolare Genesis, EL&P, Camel e molti altri che hanno fatto lo scheletro del genere. Non esulano passaggi classici e sinfonici.
Personalmente ho seguito molto l'evoluzione dei Life Line Project ed ho constatato una crescita compositiva importante, pur restando sempre legati ai stilemi di cui sopra, tuttavia Erik De Beer ama lasciarsi andare a fughe strumentali alternandole con passaggi melodici essenziali e toccanti, questo è chiaro.
Chiude il cd la bonus track "One Night In Mantua", ispirata ad una antica canzone anonima italiana del cinquecento, in seguito anche estrapolata per dei momenti dell'inno nazionale di Israele.
Ancora una volta un disco che mette la pace dentro, un lavoro essenziale, basato sulle emozioni e sui passaggi strumentali mutevoli, proprio come il Prog richiede.
Una nota a parte per il libretto che accompagna il supporto ottico, ben dettagliato e ricco!
Se devo cercare il difetto, posso solo riscontrarlo nella fase di registrazione dei suoni, ad esempio avrei preferito una batteria più secca e con i piatti più in evidenza, ma come ho detto in precedenza, questa è solo una questione di gusti personali, per il resto....solo tanto di cappello! MS

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