ZITA ENSEMBLE - Volume 2
Lizard Records
Distribuzione italiana: Lizard Records
Genere: Rock psichedelico-Progressive
Supporto: CD – 2009
Il trio Zita Ensemble con “Volume 2”, malgrado il titolo, giunge alla terza fatica da studio. Luca Vicenzi (chitarre), Marco Fortuna (basso) e Fabio Gatti (batteria), sono coloro che ci accompagnano in questo tour sonoro fatto di lisergia, Jazz e molto altro. “Volume 1” e “Quintet Session” furono dei buoni album, ma questo sembra possedere una marcia in più, senza meno in ambito produttivo. Composto da sette brani, fra i quali spuntano tre suite, “Volume 2” si lascia ascoltare tutto di un fiato e la durata biblica di settantatre minuti sembra essere ridimensionata dall’ascolto.
La lezione degli anni ’70 impartita dai maestri dell’improvvisazione, siano essi italiani che stranieri, è stata recepita. I Zita Ensemble godono tuttavia di forte personalità e l’iniziale “Don’t You Me Sex You Fuckin’ Marine?” ci presenta subito un gruppo coeso ed elettrico. Con “Investigation” ci addentriamo nella prima suite, un pezzo altamente lisergico, molto vicino al mondo dei primi Pink Floyd e non solo. Il suono è denso, caldo, coinvolgente nel crescendo, salvo squarciarsi di tanto in tanto nelle melodie di chitarra. La ritmica merita davvero un elogio a parte. Musica il quale tempo non ha saputo scalfire, suoni Jazz perfettamente sciolti nel Rock. Il brano più lungo di “Volume 2” si intitola “Suite 3” ed è una lezione di sensibilità. In esso c’è tutto ciò che un ascoltatore di Progressive e Jazz vorrebbe sempre ascoltare. Ovviamente sto parlando di cambi di ritmo, umorali ed effetti che, come il genere ci insegna, non guastano mai messi a piccole dosi. Importante nel disco anche il lavoro di Francesco Agostoni, come manipolatore del suono, fra piano, sintetizzatori, organi e quant’altro. In questa suite, invece ai sintetizzatori troviamo Luca Zandonini. “Chi Illuminerà Questo Grande Buio?”, si chiedono i nostri artisti e lo fanno con un Blues che riscalda, proprio come un auspicio al tepore, almeno di una fioca luce che tanto basta a scaldarci dentro. Con “Adagio- Riduzione Psichedelica Per Band” si fluttua in suoni astratti, stile “Metanoia” dei Porcupine Tree e scusatemi se è poco. E’ poi la volta della terza suite, “Nella Notte Del Mare Profondo”, un titolo una realtà. Qui tornano i Zita Ensemble più canonici, sempre rivolti con lo sguardo verso gli anni ’70 ed a una band come gli Area. Non si può che applaudire a chi soffia sulla cenere per alimentare sempre la brace. Chiude “Una Folle Folle Corsa?” con otto minuti di musica introversa ed immaginifica.
Non voglio sbilanciarmi troppo, in quanto sono consapevole che questo è il mio territorio musicale ed emotivo, per cui potrei fuorviare molti di voi che non sono avvezzi a queste sonorità (chiamiamole così) sperimentali, per cui mi limito semplicemente a considerare “Volume 2” un disco strumentale di buona fattura, ma che sono comunque convinto vi conquisterà. MS
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