EMI
Genere: New Prog
Supporto: LP - 1984
Prendere in mano un vecchio vinile dallo scaffale , un disco che già la copertina di Patrick Woodroffe fa capire che si tratta di Progressive Rock e rimanere sorpresi della grandezza sonora e compositiva...fa ancora oggi un certo effetto. Ma io questo disco l'ho consumato già nel 1984, il suono è praticamente distrutto, comunque resta intatta l'enfasi emotiva.
Si 1984, un anno che fa parte della rinascita del Prog, quando le case major ritentano di investire nel movimento e nelle band sconosciute in ambito, ad esempio l'EMI scommette su Marillion, Pendragon e questi scozzesi dal nome alquanto singolare per noi italiani: Pallas. Comunque sapete bene che anche IQ, 12th Night, Castarnac, Haze e molte altre hanno contribuito alla rinascita di questo genere amato-odiato.
La copertina dicevo, è una di quelle che non passano di certo inosservate, un vero tributo agli Yes, in pieno stile Roger Dean, ma non nella musica. Tastiere ovunque, questo è inevitabile e sta nella pelle del Prog, cambi di tempo si, tuttavia il cantato distingue il genere, recitato e colmo di enfasi. Eppure anche se tutto questo è scontato, vi assicuro che negli anni '80 non si aspettava altro. Il Prog fans, orfano di sonorità complesse, non si rassegna al suono commerciale dei loro idoli Genesis, Yes e compagnia bella, repellano l'Abacab" di turno e sentono l'esigenza di riascoltare lunghi brani articolati. Anche i Pallas rientrano nel filone di coloro che tornano a nutrire la mente di questi affamati ascoltatori, capaci anche di fare migliaia di chilometri per vedere dal vivo i propri idoli e magari ritrovarsi in solo cinquanta anime sotto il palco. Ecco dunque che la musica è sogno e realtà, la vivi, la tocchi con mano grazie anche al vinile, sempre spolverato in maniera maniacale.
Qui si cercano i particolari, le virgole, si guardano i colori e si scrutano i disegni nei minimi particolari mentre il suono avvolge la stanza e la nostra mente.
"The Sentinel" è un racconto che si apre con la commerciale "Arrive Alive", per il resto brani lunghi e testi alla mano ci inchiodano avanti allo stereo fra suoni epici e movimenti più oscuri. La fantasia vola e i ricordi dopo trenta anni non sono minimamente scalfiti, essi ritornano con violenza assieme al suono sgualcito di questo vinile. Torno anche a sentire gli odori che provavo in quegli anni, odori vivi di merende e di birra in mano che passava fra un sorso e l'altro ad allietare ulteriormente questo ascolto.
Non voglio essere nostalgico e neppure dire che questo è un capolavoro solo perché fa parte della mia gioventù (molti fanno così)....no... non sono ipocrita, però "The Sentinel" da mille giri a molti dischi e band di oggi, forti del loro suono pulito e del supporto ottico moderno.
Vergogna! Farvi fregare da un vecchio vinile impolverato quasi inascoltabile!!! (MS)
Ed hai ragione da vendere...anche se dopo questo gioiello si sono un pò persi per strada.
RispondiEliminaComunque concordo pienamente in questo caso (ma non solo) vinile batte cd 2-0
ciao Max
Ciao Franz! Ti dico questa cosa che capisco non interessi a nessuno, cosi', per curiosita'...Il mio 90% di acquisto discografico, ancora oggi e' il vinile! Sono legato sia all'aspetto collezionistico della musica che a quello fisico. L'lp mi aggrada tutti i sensi, anche il tatto oltre che la vista e l'udito. Nostalgico o feticista sonoro???? Ahahahahah a parte gli scherzi, il vinile e' veramente un altra musica. Dei Pallas amo molto anche "Beat The Drum" e "The Cross & The Crucible".... da non sottovalutare!
RispondiEliminaSi anche a me piace più il vinile per motivi visuali data l'ormai avanzante senilità anche se il cd è di un comodo bestiale (pensa a sentire in macchina la ns musica sulle amatissime ma rumorosissime cassette basf). Io di loro dischi a parte ovviamente The sentinel ho anche Arrive alive e Knights moves to the wedge che però non mi fanno impazzire
EliminaSi, neppure a me, concordo
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