AMON DUUL II - Yeti
Liberty (1970)
Genere: Dark Prog/Krautrock
Supporto: 2Lp
Con gli Amon Duul II ci addentriamo nel mondo del Kraut Rock e ci immergiamo in sonorità cosmiche, un intricato labirinto musicale dalle radici lontane e profonde. Il Rock alla fine degli anni ’60 esplode in tutto il suo fervore in Inghilterra, in America e trova molti consensi anche in Germania, dove i figli dei fiori uniscono il loro credo sonoro con Bach, Wagner, alcuna elettronica ed improvvisazione. Il risultato in certi casi è decisamente bislacco sennonché dalla forte personalità.
Il gruppo in esame all'inizio era una specie di comune hippie, poi il gruppo di divide in due e nascono gli Amon Duul che hanno dato alle stampe pochi e trascurabili Lp e i ben più creativi Amoon Duul II, questi riescono a produrre più dischi, grazie ad una più ferrea stabilità di line-up. Dalla loro discografia esaminiamo “Yeti”, un doppio Lp dall’importanza storica sia per il Kraut Rock che per la carriera del gruppo. In esso è contenuto un gran numero di idee, si parte con la mini suite “Soap Shop Rock” con violini gitani ed una piccola dose di Hard Rock, dove le chitarre elettriche di John Weinzierl rapiscono la nostra attenzione.
La musica degli Amon Duul II è pervasa di riferimenti etnici e tribali, di ritualità pagane e oscure, è dolce e spirituale in “She Came Through The Chimney”, la musicalità è al centro del cosmo, fra suoni e rumori. Più duro il suono di “Archangels Thunderbird” e la voce della brava Renate Knaup interpreta al meglio lo spirito del sound Amon Duul.
Il primo Lp scorre via con fluidità, fra arpeggi di chitarre, tamburelli e tanta improvvisazione, carta vincente dell’intero genere. Proprio lei nel disco due ci accompagna per tutta la durata, i brani si intitolano “Yeti”, “Yeti Talks To Yogi” e “Sandoz In The Rain”. Ovviamente si viaggia con la mente, poco c’è di razionale, a tratti si sfiora la cacofonia, ma questo è lo spirito di questa musica che assieme a quella di altri gruppi importanti come Can, Faust, Eloy, Popol Vuh, Nektar, Klaus Schulze, Neu! e Kraftwerk (solo per fare qualche nome), ha saputo scrivere un capitolo importante del Progressive Rock anni ’70, tanto quasi come la Scuola Di Canterbury. I dischi di questo settetto tedesco sono consigliati solamente agli “open mind”, tutti gli altri alla lontana. MS
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