CORMORANO – L’Inciampo Dell’Uovo
Lizard Open Mind / Musica Diversa
Genere: Progressive Rock
Supporto: CD – 2025
È
con grande piacere che prendo atto del ritorno della band di Raffaello Regoli
Cormorano, dopo il secondo album da studio intitolato “Obliquizioni…Prima Che
L’Aquilone Se Ne Voli Via” datato 2023 (senza considerare l’EP del 1990
intitolato “Verde Azzurro”).
“L’Inciampo
Dell’Uovo” è il suggestivo titolo di questo nuovo album narrante filosofiche
riflessioni umane. Lo stile musicale rimane pressoché invariato nel tempo,
ossia un mix di Progressive Jazz e Soul Blues sempre capitanato dalla bella
voce di Regoli (per tanti anni ideatore e organizzatore della rassegna “Omaggio
a Demetrio Stratos”).
La
sperimentazione va ad attingere ancora una volta in quel contesto anni ’70 con
punto focale Demetrio Stratos degli Area.
Oggi
i Cormorano sono formati da Antonio Dondi (batteria), Elia Filippini
(tastiere), Francesco Boni (basso), Gabriele Giovanardi (sax), Michele Zanni
(chitarra) e Raffaello Regoli (voce); ospiti Alice Sandri (voce) e Leonardo
Zanni (chitarra). L’artwork che accompagna il supporto ottico del CD contiene i
testi e le fotografie di Marziano Pederzani per un richiamo allo stile Cramps
dei tempi che furono. I brani sono otto, fra cui il rifacimento della canzone
“Somia” tratta dal primo album dell’anno 2000 “Giro Tondo (Giro) Fuori Scena”.
Un
uovo non inciampa, bensì rotola, ma se incontra un ostacolo si può rompere.
Questo è il messaggio che traspare dal titolo, ossia anche se siamo solidi e
preparati, davanti a un grande ostacolo possiamo mostrare tutta la nostra
fragilità.
Il
disco si apre con i messaggi cosmici di “Pax Msg From Universe” e non può farlo
se non in maniera ricercata, sciamanica e allo stesso tempo spaziale. La mano
passa al Jazz Rock di “Agguati Urbani”, un movimento molto orecchiabile
impreziosito dai fiati del sax. La chitarra elettrica si esibisce in un buon
assolo, seppur di breve durata, per lasciare spazio al cantato vero e proprio.
Il refrain è addirittura ballabile e allegro. A metà, il cambio di ritmo per un
andamento rallentato dello stesso refrain. Ottimo il rifacimento di “Somia”,
che significa «corpo, condizione del corpo». Qui i Cormorano hanno
perfettamente assimilata la lezione di “Gli Dei Se Ne Vanno, Gli Arrabbiati
Restano” (Area), ossia quella di miscelare la formula canzone con la
sperimentazione vocale.
E
a proposito di dei, è la volta di “Amico (Oltre Le Nuvole, Come Gli Dei)”, una
storia di amicizia raccontata su un movimento in bilico fra Rock e Jazz/Blues.
Qui gli anni ’70 sono più presenti. Ottimo anche il lavoro al basso di
Francesco Boni.
“Ora”
mette in cattedra tutte le capacità vocali di Regoli sopra un motivo molto
orecchiabile che fa da contraltare alla ricerca fonetica. Non manca neppure il
brano strumentale, qui intitolato “Trutse Nalem”, un vero e proprio tributo
alla storica band degli anni ’60/’70 Traffic. Elegante e ben curato, riesce a
immergere l’ascoltatore in quel contesto storico mai dimenticato.
Uno
sguardo anche al mondo moderno e alle sue diavolerie elettroniche;
“SocialNetwork” racconta delle connessioni sociali e della dipendenza che
creano. In questo caso, sono i Caravan a venirmi alla memoria, ma è solo una
mia sensazione.
Il
brano più lungo dell’album, grazie agli otto minuti abbondanti, è il conclusivo
“C’è Che Sei – Paesazione 2”, e come nei fuochi d’artificio, alla fine si
sparano tutte le cartucce a disposizione per colpire lo spettatore al meglio.
Il
ritorno dei Cormorano è quindi scorrevole, grazie anche alla scelta di mutare
le influenze sonore di pezzo in pezzo. Non credo sia un fattore voluto, ma
bensì una naturale evoluzione dettata dall’esperienza dei singoli componenti.
Essi dimostrano di avere al riguardo una grande cultura e sanno trasmetterla
con naturalezza e eleganza. MS
Versione Inglese:

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