Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica

lunedì 3 giugno 2024

Vurtula

VURTULA - Aeons Delay
Gogomach5 Studios
Genere: Instrumental Progressive Metal
Supporto: Digital / Spotify – 2024




Il Progressive Metal è uno stile musicale che per sua caratteristica non mette tutti d’accordo, a detta degli estimatori del Progressive Rock più puro, innestare le sonorità dotte del Rock con quelle rudi del Metal, è una mostruosità sonora. Spesso l’argomento è stato trattato sia in sedi cartacee sia on line; anch’io attraverso il libro “Metal Progressive Italiano” (Arcana - 2019) ho cercato di tracciare un percorso stilistico e storico al riguardo per fare ulteriore chiarezza.
Il Metal Progressive tuttavia ha dimostrato negli anni di avvalersi di un nutrito e fedele seguito di estimatori, oltre che amante del tecnicismo strumentale. Infatti, questa musica di base richiede una capacità esecutiva non indifferente, se vengono a mancare alcune basi, si rischia inevitabilmente di fare una magra figura. Per chi non sapesse nulla sul genere, posso consigliare d’iniziare l’ascolto con band storiche come Rush, Queensryche e Dream Theater, questi ultimi reputati i padri ufficiali del Metal progressive, coloro i quali hanno dato le giuste coordinate negli anni ’80.
Noi in Italia siamo attenti ascoltatori e difficilmente ci lasciamo abbindolare da false sirene, l’unico difetto che ci contraddistingue è la nostra esterofilia, come dice il detto, nemo propheta in patria.
Generalmente il Metal Progressive si avvale di voci importanti, quelle che riescono a raggiungere alte vette con disinvoltura (vedi Geoff Tate dei Queensryche e appunto James La Brie dei Dream Theater), ma se si realizza un album completamente strumentale, allora la difficoltà di raggiungere un grande pubblico accresce. E’ una scelta che può essere avvallata o meno, resta il fatto che si dimostra coraggiosa e mirata a coloro che dalla musica vogliono solamente emozioni forti.
Una band italiana che ha dato luce a dischi interessanti sin dal 2003 si chiama Vurtula e proviene da Ivrea. Si forma nel 2001 grazie a Ivan Ovlac e Riccardo Gamba (chitarrista e bassista degli Harem) che incontrano il loro amico “Andre Jolly Roger” (ex bassista e cantante dei Crisalidea) e danno vita a questo progetto. Dopo diverse vicissitudini e defezioni registrano nel 2003 “S.T.R.U. Mentale”, seguiranno gli EP “Above All” (2004) e “Infernal Fate” (2006). Molte date live, ma la scrittura in studio trova impedimenti tempistici e all’interno della band si creano discrepanze che porta i musicisti a uno stop temporaneo.
Ritornano oggi con “Aeons Delay” e la formazione Ivan Ovlac (chitarre e sintetizzatori), Davide Cristofoli (tastiere e sintetizzatori), Emanuele Ferrari (basso), e Simone Costa (batteria). Il disco è formato da cinque brani di cui una lunga suite intitolata “Sul Mio Magico Tappeto Part. II”. Quello che immediatamente scaturisce dall’ascolto sin dalle prime note è la cura per la tecnica esecutiva. Trattasi di Metal impegnato, ricco di partiture classicheggianti e fughe di chitarra al fulmicotone. Di certo le tastiere hanno un ruolo primario, e un elogio sento di spenderlo anche per la sezione ritmica, sempre pulita e precisa. I cambi di tempo sono all’ordine del giorno, tutte le caratteristiche del genere sono espresse in questo percorso in cui molto spesso i ragazzi spingono sull’acceleratore. Chi ama i Dream Theater certamente avrà di che godere. Probabilmente altri troveranno il tutto molto ostico, anche se in realtà le melodie sono gradevoli e non difficili da memorizzare. Solamente in “Nevermore Alone” c’è un momento di respiro, una semi ballata in cui i Vurtula ci porgono una tregua, il brano è molto bello e tocca le corde dell’anima.
Vurtula in dialetto piemontese significa “stato di vertigine indotto”, migliore nome non poteva rappresentare il senso della loro musica che personalmente apprezzo molto, in quanto mi ritengo aperto mentalmente riguardo certe scelte coraggiose. La definirei semplicemente “musica”, poi ognuno si potrà formare una propria idea al riguardo. Bell’album Vurtula, complimenti. MS





Versione Inglese:


VURTULA - Aeons Delay
Gogomach5 Studios
Genre: Instrumental Progressive Metal
Support: Digital / Spotify - 2024


Progressive Metal is a musical style that by its very nature does not agree with everyone, according to admirers of the purest Progressive Rock, grafting the learned sounds of Rock with the rough sounds of Metal is a sonic monstrosity. The topic has often been addressed both in print and online venues; I, too, through the book “Metal Progressive Italiano” (Arcana - 2019) have tried to trace a stylistic and historical path in this regard in order to provide further clarity.
Progressive Metal, however, has proven over the years to benefit from a large and loyal following of admirers, as well as lovers of instrumental technicality. Indeed, this basic music requires no small amount of performing ability; if certain basics are lacking, one inevitably risks making a poor impression. For those who know nothing about the genre, I can recommend starting listening with historical bands such as Rush, Queensryche and Dream Theater, the latter reputed to be the official fathers of progressive metal, those who set the right coordinates in the 1980s.
We in Italy are careful listeners and hardly let ourselves be beguiled by false sirens, the only defect that distinguishes us is our foreignophilia, as the saying goes, nemo propheta in patria.
Generally Progressive Metal makes use of important voices, those who can reach high peaks with ease (see Geoff Tate of Queensryche and precisely James La Brie of Dream Theater), but if you make a completely instrumental album, then the difficulty of reaching a large audience increases. It is a choice that can be endorsed or not, the fact remains that it proves to be courageous and aimed at those who only want strong emotions from music.
An Italian band that has given light to interesting records since 2003 is called Vurtula and comes from Ivrea. It was formed in 2001 thanks to Ivan Ovlac and Riccardo Gamba (guitarist and bassist of Harem) who met their friend “Andre Jolly Roger” (former bassist and singer of Crisalidea) and started this project. After several vicissitudes and defections they record “S.T.R.U. Mental” in 2003, followed by the EPs “Above All” (2004) and “Infernal Fate” (2006). Many live dates, but studio writing finds timing impediments and discrepancies arise within the band, which leads the musicians to a temporary stop.
They return today with “Aeons Delay” and the lineup Ivan Ovlac (guitars and synthesizers), Davide Cristofoli (keyboards and synthesizers), Emanuele Ferrari (bass), and Simone Costa (drums). The album consists of five tracks including a long suite entitled “On My Magic Carpet Part. II”.  What immediately springs from listening from the first notes is the care for the performing technique. This is committed metal, full of classical scores and lightning-fast guitar fugues. Certainly the keyboards play a primary role, and praise I feel I should also spend on the rhythm section, which is always clean and precise.
Time changes are the order of the day, all the characteristics of the genre are expressed in this track where very often the guys push the accelerator. Those who love Dream Theater will certainly enjoy it. Others will probably find it very hostile, although in reality the melodies are pleasant and not difficult to memorize. Only in “Nevermore Alone” is there a moment of respite, a semi-ballad in which Vurtula gives us a reprieve; the song is very beautiful and touches the chords of the soul.
Vurtula in Piedmontese dialect means “state of induced vertigo”, better name could not represent the meaning of their music that I personally appreciate very much, as I consider myself open-minded about certain courageous choices. I would simply call it “music”, then everyone can form their own idea about it. Nice album Vurtula, congratulations. MS






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