Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

domenica 16 giugno 2024

I Sicopatici con Claudio Milano

I SINCOPATICI con CLAUDIO MILANO – Decimo Cerchio
Snowdonia dischi
Genere: Colonna sonora- sperimentale
Supporto: cd / Digital / vinile – 2023




Quante volte è stato detto che dove finiscono le parole inizia la musica? Questa potrebbe essere una visione plausibile, ma quando alle parole si aggiungono la musica e per di più delle immagini, allora le forme d’arte si esprimono al massimo del potenziale.
Parlare del progetto I Sincopatici a cura di Francesca Badalini (pianoforte, synth, cetra), assieme a
Andrea Grumelli (basso fretless, elettronica, paesaggi sonori) e Luca Casiraghi (batteria, percussioni) non è cosa semplice, una scelta artistica che sfiora l’impresa titanica di elevare l’arte all’ennesima potenza, ossia quella di musicare scenari storici cinematografici dell’era del cinema muto. Un progetto che necessita lunghi tempi di prove e di scelte per capire in che direzione si vuole andare. Basta poco per rovinare un classico attraverso una visione sbagliata, è come creare un abito su una persona nuda cercando di rappresentare al meglio la sua personalità, di sicuro bisogna conoscerla.
La sfida de I Sincopatici si pone nel dare veste al primo kolossal della storia del cinema italiano, il film muto "L'Inferno" del 1911, attraverso un cine-concerto con interventi di teatro performativo. La scelta ricaduta su Dante Alighieri aggiunge fascino al fascino, il sommo poeta è un visionario diretto, e per rappresentare al meglio le sue parole in uno scenario muto, a I Sincopatici è servito un altrettanto sommo artista performativo, e chi meglio in Italia se non Claudio Milano e la sua splendida voce? Parlare di Milano richiederebbe un paragrafo a parte, posso solo ricordare un insieme di progetti come Nickelodeon, Insonar o collaborazioni con molti artisti fra i quali Erna Franssens aka KasjaNoova. La sperimentazione vocale con cui Milano approccia alla musica, molto spesso l’accosta al mondo del Progressive Rock, tuttavia lo studio delle performance live mi portano a paragonarlo (per certi versi) a Carmelo Bene.
Musica moderna, evocativa, un mix fra Rock estremo, l'Elettronica (di Niccolò Clemente aka Cp. Mordecai Wirikik/Whale), la Fusion, e la Musica Etnica, questi sono gli ingredienti che vengono utilizzati per la realizzazione di “Decimo Cerchio”.
 Ispirato alle illustrazioni di Gustavo Doré, lo spettacolo viene proposto in molte città dell’Italia, Bolzano, Milano, Varese, Potenza, Roma, Piacenza, in questo caso le musiche sono registrate dal vivo in quel di Varese nel 2021. La pianista Francesca Badalini non è nuova a queste imprese, dal 1999 collabora con la Cineteca Italiana componendo ed eseguendo dal vivo, insieme al gruppo, in tutta Europa, musiche per film muti.
Le immagini e i dipinti del CD sono di Mario Coppola, mentre il design è per opera di Andrea Baltera. Il video viene registrato a Piacenza il 19 maggio 2023 e ha la durata di un’ora abbondante.
Le immagini in bianco e nero dal fascino antico associate alla sperimentazione vocale e sonora moderna, hanno una resa emotiva che raramente si può provare, per questo serve da parte dello spettatore/ascoltatore un’apertura mentale totale, priva di paletti restrittivi. Milano, come un Peter Gabriel degli anni ’70, intrattiene la scena attraverso interpretazioni non prive di piccoli accorgimenti costumistici, tanta mimica e in più frequenze vocali che spaziano da ottave a stacchi di natura sciamanica. L’opera è suddivisa in ventisei tracce a iniziare da “Nel Mezzo Del Cammin”. La quasi ecclesiastica “Per Lo Tuo Ben Penso” sposa in pieno la potenza dell’immagine cinematografica che si staglia alle spalle degli artisti, ma è tutto il percorso che si fa pregno di situazioni legate fortemente alla creatività combinata. Il piano Roland di Francesca Badalini dispensa note spesso sofferte, enfatizzando tutti gli scenari come una sorta di pennarello evidenziatore. Fra i momenti che mi hanno emozionato di più, cito “L’Angoscia Delle Genti Che Sono Quaggiù Nel Viso Mi Dipinge”, la struggente “Amor Che A nullo Amato Amar Perdona”, “Qui Son Gli Eresiarchi” e “Il Conte Ugolino”.
Numerose di queste scelte sonore potrebbero benissimo risiedere in dischi del Rock Progressivo Italiano degli anni ’70.
Descrivere oggi un concetto tale di forma d’arte, in un contesto in cui la moda ci propina vari X Factor e pacchetti simili, è difficoltoso se non addirittura controproducente. Bisogna sapersi ritagliare il tempo necessario e la volontà d’immergersi in questi progetti. Non sto parlando di arte mordi e fuggi, bensì di un percorso obbligato di attenzioni per goderne a pieno il significato.
Per fortuna anche oggi esistono artisti come i Sincopatici e Claudio Milano che tengono accesa la fiamma della creatività profonda e tagliente. Isolate la mente, immergetevi e godete dello spettacolo. Su il sipario. MS


  



Versione Inglese:


I SINCOPATICI with CLAUDIO MILANO – Decimo Cerchio
Snowdonia records
Genre: Soundtrack- experimental
Support: cd / digital / vinyl - 2023


How many times has it been said that where words end, music begins? This might be a plausible view, but when words are joined by music and, moreover, images, then the art forms are expressed to their fullest potential.
Talking about the I Sincopatici project curated by Francesca Badalini (piano, synth, zither), together with
Andrea Grumelli (fretless bass, electronics, soundscapes) and Luca Casiraghi (drums, percussion) is not a simple matter, an artistic choice that verges on the titanic feat of elevating art to the nth power, namely that of setting to music historical cinematic scenarios from the silent film era. It is a project that requires long periods of rehearsals and choices to figure out what direction one wants to go in. It takes little to ruin a classic through a wrong vision, it is like creating a dress on a naked person trying to best represent his or her personality, you certainly need to know it.
The challenge posed by I Sincopatici is to dress up the first colossal in the history of Italian cinema, the 1911 silent film “L'Inferno”, through a cine-concert with performance theater interventions. The choice falling on Dante Alighieri adds to the fascination; the supreme poet is a straightforward visionary, and to best represent his words in a silent setting, I Sincopatici needed an equally supreme performance artist, and who better in Italy than Claudio Milano and his splendid voice? Talking about Milano would require a separate paragraph, I can only mention a set of projects such as Nickelodeon, Insonar or collaborations with many artists including Erna Franssens aka KasjaNoova. The vocal experimentation with which Milano approaches music, very often likens him to the world of Progressive Rock, however the study of live performances lead me to compare him (in some ways) to Carmelo Bene.
Modern, evocative music, a mix of extreme Rock, Electronics (by Niccolò Clemente aka Cp. Mordecai Wirikik/Whale), Fusion, and Ethnic Music, these are the ingredients that are used in the making of “Decimo Cerchio”.
Inspired by Gustavo Doré's illustrations, the show is performed in many cities in Italy, Bolzano, Milano, Varese, Potenza, Roma, Piacenza, in this case the music is recorded live in Varese in 2021. Pianist Francesca Badalini is no stranger to such endeavors; she has been collaborating with the Cineteca Italiana since 1999, composing and performing music for silent films live with the group throughout Europe.
The CD's images and paintings are by Mario Coppola, while the design is by Andrea Baltera. The video is recorded in Piacenza on May 19, 2023, and is a good hour long.
The black-and-white images with old-world charm coupled with modern vocal and sound experimentation have an emotional payoff that can rarely be experienced, which is why a total open-mindedness is needed on the part of the viewer/listener, free of restrictive stakes. Milano, like a Peter Gabriel of the 1970s, entertains the stage through interpretations not devoid of small costuming devices, lots of mimicry and in addition vocal frequencies ranging from octaves to staccato of a shamanic nature.
The work is divided into twenty-six tracks beginning with “Nel Mezzo Del Cammin”. The quasi-ecclesiastical “Per Lo Tuo Ben Penso” fully espouses the power of the cinematic image that stands out behind the artists' backs, but it is the whole track that becomes imbued with situations strongly linked to the combined creativity. Francesca Badalini's Roland piano dispenses often pained notes, emphasizing all the scenarios like a kind of highlighter marker. Among the moments that moved me most were “L'Angoscia Delle Genti Che Sono Quaggiù Nel Viso Mi Dipinge”, the poignant “Amor Che A nullo Amato Amar Perdona”, “Qui Son Gli Eresiarchi”, and “Il Conte Ugolino”.
Numerous of these sound choices could well reside in records of Italian Progressive Rock of the 1970s.
To describe such a concept of an art form today, in a context where fashion propels us through various X Factors and similar packages, is difficult if not counterproductive. One has to be able to carve out the necessary time and willingness to immerse oneself in these projects. I am not talking about hit-and-run art, but rather an obligatory path of attention to fully enjoy its meaning.
Fortunately, even today there are artists like the Syncopaths and Claudio Milano who keep the flame of deep and sharp creativity burning. Isolate your mind, immerse yourself and enjoy the show. Curtain up. MS


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