KARMAMOI
- Strings From The Edge Of Sound
Autoproduzione
– Bad Dog Promotions
Genere:
Post Prog Moderno
Supporto: cd – Bandcamp
Non
è la prima volta che mi trovo a descrivere le capacità artistiche della band
romana Karmamoi, altro tassello del puzzle che compone il quadro della buona
musica italiana. Daniele Giovannoni (batteria, tastiere, cori) è l’ideatore del
progetto che vede prendere forma nell’ormai lontano 2008 con l’allora cantante
Serena Ciacci.
Propongono
una musica raffinata dedita a sonorità miste fra la Psichedelia e il
Progressive Rock, come nel tempo hanno insegnato artisti del calibro di
Porcupine Tree, Radiohead e Pink Floyd. Abbastanza nutrita la discografia negli
anni, a iniziare dal 2011 quando esordiscono con l’album “Karmamoi”
(Crisalide). Già in quel caso s’intuirono le buone potenzialità della band e un
carattere in via di forgiatura. Seguono EP e altri quattro album in studio in
crescendo qualitativo, l’ultimo del 2021 è intitolato “Room 101” ispirato a "1984"
di George Orwel. Nel corso della loro carriera musicale si avvalgono d’importanti
special guest come Colin Edwin al basso (ex Porcupine Tree) e Geoff Leigh al
flauto (Steven Wilson).
La
band subisce nel tempo molti cambi di formazione, sino a stabilizzarsi oggi con
Daniele Giovannoni, Valerio Sgargi (voce, cori, tastiere), Alex Massari
(chitarre) e Alessandro Cefalì (basso).
In
quest’ultimo “Strings From The Edge Of Sound”, I Karmamoi propongono quattro
brani nuovi e cinque tratti dai precedenti album nuovamente arrangiati e
rivisitati con orchestra, per un totale di quasi settanta minuti di musica.
L’edizione si presenta cartonata e l’artwork è a cura di Joel Barrios.
Il
compito di aprire le danze spetta a “Black Hole Era”. Il cantato è effettuato
in lingua inglese, la canzone è spolverata da un velo nostalgico, mentre la
struttura è pressoché acustica con un crescendo finale d’effetto grazie
soprattutto alla chitarra elettrica di Alex Massari, la quale si lancia in un
assolo sostenuto sopra una ritmica curata nei particolari.
“Nashira”
è una canzone tratta dall’album “Silence Between Sounds” del 2016, qui si
possono apprezzare gli ottimi arrangiamenti per orchestra di Emilio Merone, i
quali donano un valore aggiunto di notevole spessore. La canzone è articolata
come un brano Prog desidera, altrettanto rilevante è l’influenza psichedelica
dei Porcupine Tree fine anni ’90. Un gioiello sonoro.
“Take
Me Home” è un altro pezzo arrangiato estratto dall’album “The Day Is Done” del
2018. Sono tutte canzoni che lanciano la fantasia dell’ascoltatore nello spazio
infinito.
“Tell
Me” è un inedito che mostra la band in ottime condizioni fisiche e mentali, un
morbido aleggiare fra arpeggi e voci curate nelle coralità di sostegno.
“Room
101” è tratta dall’album omonimo dell’anno 2021, Il Rock dal sapore anni ’70
vicino al mondo dei Genesis di Peter Gabriel, si sinfonizza grazie
all’intervento degli archi, un mix equilibrato fra passato e presente,
l’evoluzione di un genere in poche note.
Un
altro movimento lento arriva dall’inedita “I Will Come In Your Dreams”,
pianistica e delicata. La voce è degna interprete delle atmosfere rilasciate le
quali si arricchiscono strada facendo di altre strumentazioni, archi compresi.
“Your
Name” facente parte del disco “The Days Is Done”, ha il punto di forza nel
refrain di facile memorizzazione oltre che nella ritmica più decisa.
“Zealous
Man” dell’album “Room 101” ha un arrangiamento incisivo, mentre la conclusiva
“Strings From The Edge Of Sound” è un inedito che spoilera lo stato di salute attuale
dalla band. Consiglio l’acquisto di “Strings From The Edge Of Sound” a tutti quelli
che fanno della musica un momento di relax per viaggiare in alto con la mente… Molto in alto. MS
Versione Inglese:
Nessun commento:
Posta un commento