Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 26 novembre 2022

Monjoie

MONJOIE – Tanto Tempo Fa Prima Del Caos
Lizard Records / Open Mind
Genere: Rock Progressivo Italiano
Supporto: cd – 2022




Il tempo è sempre un galantuomo, se si hanno idee valide e perseveranza, alla fine i risultati giungono. Sappiamo bene che il Rock Progressivo Italiano nell’immaginario collettivo è sempre relegato ai soliti nomi degli anni ’70, che poi ancora oggi suonano grazie anche alle giovani leve che in tempi avversi al Prog, come per esempio nella fine degli anni ’70, hanno saputo tenere calda la brace sotto la cenere. Facile fare il Prog quando va di moda, difficile farlo quando il pubblico non c’è. Molte band italiane nel semi anonimato hanno combattuto, anche negli anni ’90, e il Prog arriva ai giorni nostri sempre più fresco in alcune sue fasi, grazie appunto a questi artisti che hanno saputo perseverare nel tempo. Questo preambolo per fare i miei personali complimenti a tutti quelli che ci hanno creduto, alla passione vera non legata al Dio quattrino, se vogliamo anche alla scelleratezza e comunque a chi fa la musica con il cuore. Un esempio ci giunge dalla Liguria, terra di grandissimi artisti cui l’Italia deve molto, loro si chiamano Monjoie. Nel 2002 esordiscono con “Contravveleno “ e poi altri cinque album in crescendo qualitativo, questo a testimonianza che l’esperienza, il duro lavoro e la passione alla fine come ho avuto già modo di dire, pagano sempre.
Dopo le due raccolte con testi tratti da poeti romantici inglesi degli album passati, i Monjoie tornano oggi alla scrittura in italiano Con “Tanto Tempo Fa Prima Del Caos”. La grafica dell’artwork ricco di foto e di testi, è di John Francis Dooley e ben si sposa con il contenuto sonoro a cui ci si appresta ad ascoltare.
La musica proposta è ricca di strumentazioni, tanti i musicisti che appaiono in questo lavoro suddiviso in dieci tracce: Alessandro Brocchi (voce, chitarre, tampura, tastiera), Valter Rosa (chitarre, Bouzuki), Davide Baglietto (piano, tastiere, piccolo Whistles, Musettes, Scacciapensieri),
Alessandro Mazzitelli (basso, Prophet 5, Eminent Solina, Minimoog, organo,
Hammered Dulcimer, Glockenspiel, chitarra), Leonardo Saracino (batteria, percussioni), Fabio Biale (violino in “Dogma”) e Edmondo Romano (Chalumeau in “Caino”).
Tutte sono in definitiva canzoni che difficilmente superano i cinque minuti, nessuna suite, eppure il suono a cavallo fra il moderno e gli anni ’80 ha moltissimo del Rock Progressivo. Spesso sublimemente riflessivo e onirico “Tanto Tempo Fa Prima Del Caos” si apre con “Canto Dei Due Voli”, poeticamente ispirato si lascia squarciare da numerose sorprese sonore, anche dall’elettronica. Fiabescamente Folk con innesti arabeggianti è “Febbre”, bella da cantare assieme a loro. Un passaggio vicino al mondo delle Orme avviene attraverso “Limbo” che sa dosare energia a pacatezza, semplici canzoni che hanno comunque una forte componente Prog.
Suoni curati anche per “Sciame” e tanti anni ’80, quando i Litfiba intraprendevano i primi passi. Ogni brano è sorretto da un testo importante e non banale, personalmente mi ha colpito quello di “Specchi” mentre la musica qui probabilmente ha poco a che fare con il Rock Progressivo. Maggiormente ricercata, è “Vento” fra arpeggi, crescendo, un ritornello piacevole e alcune coralità. I Monjoie mostrano il lato più ruvido attraverso “Eco” che ispira il titolo dell’album estrapolandolo dai testi. Ammaliante “Circo”, ma ecco giungere il pezzo che più ho gradito dell’album ossia “Dogma”, se vogliamo possiamo definirla anche una ballata ma bene arrangiata con tanto di sax e violino. Ritorna l’elettronica e le arie arabeggianti nella conclusiva “Caino”, così il cerchio si chiude.
“Tanto Tempo Fa Prima Del Caos” è un disco semplice ma non banale, un mix fra Pop e Rock diretto senza troppi fronzoli. Nell'enorme calderone del Prog esiste anche questo. MS







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