Barale'Space Trip
BARALE’S SPACE TRIP - Barale'Space
Trip
Karma Conspiracy Records
Genere:
Space Rock -– Post Prog Moderno
Supporto: Vinile / file – 2022
La
musica denominata Rock Progressivo è un ampio contenitore che molto spesso
porta a creare molta confusione attorno al suo essere, anche negli addetti ai
lavori. Troppi anni sono passati da quello stile che negli anni ’70 genera
numerosi proseliti. I tempi cambiano, così le mode e la tecnologia, di
conseguenza le contaminazioni si aggiungono e la ricerca diventa sempre più
intrigata. Non a caso ho scritto il libro per Arcana Edizioni “POST PROG
MODERNO – L’alba Di Una Nuova Era”, proprio per cercare di fare più chiarezza
possibile riguardo l’argomento.
Di
certo i fenomeni Tool, Porcupine Tree e nel passato i Pink Floyd, mutano le
carte in tavola, così che certe sonorità ipnotiche prendono il sopravvento su
un certo tipo di Progressive Rock. Il fenomeno è mondiale, vedi in Polonia i
Riverside, oppure nei paesi nordici gli Airbag o gli Opeth e così via per il
resto del globo.
Anche
noi in Italia siamo attenti ascoltatori e produttori di questa musica in bilico
fra Space Rock e Post Prog Moderno, un esempio giunge dal duo Barale’s Space
Trip, un nome che racchiude in se l’essenza di tutto questo mio discorso.
I
fratelli Davide Barale e Fabio Barale sotto la produzione di Fabio Ferraboschi,
realizzano quest’album di debutto dal titolo omonimo composto di sette brani. Nel
viaggio si coadiuvano della collaborazione di artisti quali Vince Pàstano,
Daniele Mencarelli ed Elia Garutti. Oltre che le atmosfere spesso vicine al
mondo dei Pink Floyd, quello che mi balza subito all’orecchio è finalmente, una
volta tanto, un buon inglese nel cantato, di solito pecca delle nostre band
italiche.
“Mountain
Of Madness” introduce immediatamente l’ascoltatore nel mondo etereo dei Barale’s
Space Trip fatto di natura, arte e Psichedelia. L’incedere seppure non eseguito
con chitarre distorte sembra tratto dalla scuola Tool. L’assolo finale con
slide e quant’altro il genere in analisi necessita, è di sicuro uno dei momenti
più belli dell’intero lavoro.
“Distant
Land” non è altro che un piccolo trip, suoni e voci avvolgono la mente, mentre
un ritmo cadenzato ammalia e fa decollare la fantasia. La breve malinconica e
pianistica “Awakening” è una dolce poesia narrata da voce femminile che conduce
a “Imagination”. La forma canzone qui è maggiormente presente, un Pop che si
potrebbe accostare al mondo di “The Division Bell” sempre dei maestri Pink
Floyd, grazie soprattutto alla chitarra oltre che agli arrangiamenti vocali.
I
discorsi si fanno maggiormente complessi con “Dancing Spirit” dove una ricerca
più accurata per i suoni scomoda perfino l’elettronica per poi sgomitolarsi su di
un refrain popolare e intenso, infarcito con cori da stadio e un assolo di chitarra
chiaramente di stampo Gilmouriano.
“Rain
& Cry” fa nuovamente volare la fantasia, ritornando a quel mondo
Psichedelico più marcato e il debutto si conclude con “Lady Of The Dark Room”,
brano preferito da chi vi scrive, sia per l’intensità sia per le atmosfere (e
ancora quella chitarra…).
Questo
debutto è positivo e farà sicuramente la gioia di chi ama oltre che i Pink
Floyd anche i Porcupine Tree, Airbag, Bjorn Riis, Anathema e tutto quello che
circonda questo stile.
E'
possibile pre-ordinare il vinile su bandcamp store: https://baralespacetrip.bandcamp.com/album/baralespace-trip MS
Nessun commento:
Posta un commento