Melanie Mau & Martin Schnella
MELANIE
MAU & MARTIN SCHNELLA – Through The Decades
Autoproduzione
Genere: Acustic Folk – Prog
Supporto: cd – 2020
Il
periodo di reclusione forzata dovuto al Covid-19 nel lockdown, musicalmente ha
dato comunque alcuni frutti. Molti artisti si sono cimentati in prove
casalinghe più o meno impegnative. Melanie Mau e Martin Schnella sono oramai
conosciuti in ambito Progressive Rock, specialmente grazie al progetto Flaming
Row ed anche loro ne approfittano per registrare il terzo album di cover dopo
“Gray Matters” (2015) e “Pieces To Remember” (2018).
Pure
in questo caso trattasi di un disco acustico, con Melanie alla voce e Martin
Schnella alla chitarra e voce, con loro Mathias Ruck ancora alla voce, Simon
Schroder alle percussioni e Lars Lehmann al basso. Nel disco compaiono anche
special guest, Jens Kommnick (whistle, violoncello), Marek Arnold (sax,
clarinetto) e Jelena Dobric (voce).
L’edizione
è curata, con un libretto contenente spiegazioni, foto e credits dell’ascolto,
il tutto dentro un formato di cartone. L’artwork ed il design è ad opera di
Martin Huch. La durata del disco è estesa, ben settantaquattro minuti di musica
suddivisi in quattordici tracce dove gli artisti in questione vanno a toccare differenti
generi della musica Rock e Metal, rielaborandoli in veste acustica. Davvero
molti i classici che ci aspettano in questo lungo percorso sonoro, ad iniziare
da “Dancing Whit The Moonlit Knight” dei Genesis. Toccare un mostro sacro del
Progressive Rock è davvero da coraggiosi, specie se lo si vuole interpretare in
maniera personale, questo perché il fans del genere è notoriamente geloso dei
suoi credo. Ne scaturisce un brano polifonico, Folk, quasi celtico e questo
mostra una grande personalità del gruppo. Per chi vi scrive, il bello risiede
proprio qui, il coraggio di rendere un brano proprio è encomiabile, specie se
il risultato è gradevole e sorprendente. Dopo questo inizio coraggioso è la
volta di “Running Up That Hill” di Kate Bush, canzone delicata già del suo
grazie soprattutto alla classe immensa dell’artista e qui brava è Melanie a scegliere
di non farle il verso, bensì di interpretarla con ben altra personalità.
Vigorosa nel ritornello e nell’incedere centrale, la canzone trasporta
l’ascoltatore con enfasi.
Il
Folk si sposa alla perfezione con il brano “Poesie Im Sand” della band
islandese Árstíðir, brano che potrebbe
benissimo risiedere nella discografia dei Capercallie. Viene preso in
considerazione anche l’Heavy Metal, ovviamente non nelle sonorità delle
chitarre elettriche distorte, bensì nei suoi lati più tenui e folcloristici, i
Blind Guardian hanno lasciato piccole perle acustiche al riguardo, qui viene
presa in analisi “Harvest Of Sorrow”. La voce di Melanie ben si adatta a tutti
gli stili con efficacia.
Bene
eseguito il brano “Miracles Out Of Nowhere” dei Kansas, con Martn Schnella in
grande spolvero alla chitarra e ancora una volta funziona il gioco polifonico
delle voci. Un altro classico del Rock è “Don’t Stop Me Now” dei Queen, brano
gioioso, aperto, ricco di voci qui ottimamente interpretato nell’insieme e sottolineo
anche la difficoltà del pezzo solo
apparentemente adagiato nel mondo della “canzoncina”. Solido e importante.
Esiste
un nuovo supergruppo nel mondo del Progressive Rock moderno, esso si chiama
Flying Colors, con un Neal Morse (ex Spock’s Beard) molto ispirato, Melanie
& Martin ne omaggiano una delle canzoni più interessanti ed orecchiabili,
“Kayla”. Un altro artista importante per la causa Rock è Peter Gabriel (ex
Genesis), qui trattato con il brano “In Your Eyes”, impreziosito dal sax, in un
momento molto pacato e riflessivo. Musica per la mente.
Restando
nel mondo magico e dotto del Progressive Rock, ci si imbatte anche con i
maestri del “complicato” i grandi Yes che molto hanno dato alla causa
specialmente negli anni ’70. Non a caso il gruppo interpreta un loro classico,
quel “And You And I” che va a ripetere quanto da me detto inizialmente nei
confronti di “Dancing Whit The Moonlit Knight”. A seguire “Dark Water” (Agent Fresco), “Reason” (Pain
Of Salvation), “Creeping Death” (Metallica), “I Am Above” (In Flames) e “Als
Ich Fortging” (Karussel). Una parola in più per il brano dei
Metallica, davvero arrangiato in maniera impeccabile, specialmente nella
ritmica, stravolto ma rispettato nell’essenza. Spero che gli artisti originali
abbiano ascoltato questo risultato.
Anche
in questo caso “Through The Decades” è una prova di rispetto e di personalità,
cover si ma con classe, perché qui gli artisti in questione ne hanno da
vendere. Questo disco è consigliato non soltanto agli amanti dei gruppi
trattati, ma anche a tutti coloro che amano le melodie semplici. MS
http://gray-matters.de/produkte/melanie-mau-martin-schnella-through-the-decades
Salve mi chiamo IVANO, parlando di folk prog sinfonico, spero di leggere la recensione dei KOSMOS "ayan peilli" (se ancora non è stata scritta) questa storica band finlandese molto sottovalutata, giunti ormai al loro 6 album, che ancora una volta ammalia e fa sognare ad occhi aperti con le loro sonorità tipiche. Raccomando anche i VIIMA con il loro folk prog favolistico (incantevole il loro promo album del 2006) come sempre la musica prodotta a nord è di una qualità immaginifica. Grazie
RispondiEliminaCiao Ivano, grazie del tuo ottimo consiglio. Lo definisco ottimo in quanto ho di entrambi i gruppi la discografia e hai ragione, sono davvero interessanti. Nel mio blog li ho nominati solo in questa raccolta: https://nonsoloprogrock.blogspot.com/2011/04/tounen-tytar-2.html Spero di poter approfondire meglio al più presto, ma in questo periodo sono dietro al mio terzo libro. Grazie comunque per la dritta. Se vuoi scrivere tu qualcosa sentiti libero, la pubblico volentieri, anche perchè il blog è nato per condividere la musica ed i pareri. Basta mandare all'indirizzo salari.massimo@virgilio.it
RispondiEliminaMany thanks for your warm words and this detailed review Massimo! 😊 Glad to read you like it.
RispondiEliminaBest regards, Martin
Hi Martin! Thank's for the music.
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