A
tre anni di distanza da “Aqua”, ritorna il cantautore gabianese Massimo Gabanetti
in arte Massimo Dellanilla con un doppio cd. Dellanilla
fa parte di quel cantautorato oggi sempre meno rappresentato, uno spaccato
culturale dove si possono attingere rimembranze di De Andrè, Guccini e tutto
ciò che negli anni ’70 ha rappresentato la musica italiana in senso culturale.
La personalità dell’artista è forgiata dalla sua ampia conoscenza in ambito
musicale che spazia dal Blues alla Psichedelia, Rock, Folk e molto altro
ancora. L’album
proposto si intitola “Sottosopra” ed è suddiviso in due storie comunque
concatenate, il primo disco è “Sotto”, il secondo “Sopra”. Il filo conduttore
che unisce il concept è dettato da due elementi di cui è composto il nostro
pianeta, terra (sotto), aria (sopra). I due sono legati nel mezzo da ciò che la
vita ci propone, ad esempio l’amore in tutte le sfumature. L’autoreassieme alla sua chitarra si coadiuva
dell’amico e produttore Davide Chiari proprio come nel precedente “Aqua”. “Sotto”
si apre con “Nebbia”, uno spaccato in equilibrio fra il Country e il
cantautorato italiano, i testi sono incisivi, descrivono situazioni e immagini
nitide malgrado il titolo. Il ritmo è lento, caldo e avvolgente, fornendo anche
alcune coralità di fondo. Uno squillo di tromba inserisce “Il Sovrano Del Regno
Di Niente”, le atmosfere si offuscano in maniera malinconica, come in alcune
ballate di Fabrizio De Andrè primo periodo. Il ritmo sale con “Falena” pur
mantenendo un velo riflessivo, più decisa “Birichino” dal profumo prettamente
anni ’70 e qui si spalancano le porte della discografia Gucciniana. Di
cantautore in cantautore si possono incontrare anche note di un pentagramma
scritto da Angelo Branduardi, “Son Troppo Felice (E Ne Son Triste)” ed è il più
ricco di strumentazioni, percussioni e tromba annessi. In realtà i nomi che
faccio di noti cantanti sono solo per dare un punto di riferimento nella
lettura, va sottolineato che Massimo Dellanilla ha un suo carattere ben
definito. “Stazione
Do Est” è impreziosita da cori femminili e lo spaccato descritto nei testi mi
fa tornare alla memoria un altro cantautore poco considerato ma di elevata
caratura, Mauro Pelosi. “Mentre Scivoli Via” fa capolino nel passato
dall’ispanica memoria, soprattutto nel tratto con le trombe, questo prosegue
anche in “Pensieri Neri”. Uno
dei momenti più interessanti di questo primo cd si intitola “Lucida Follia”,
dove l’autore entra in una fase più introspettiva. Chiude “La Crisi”, canzone
lunga della durata di sette minuti. “Sopra”
esordisce con un breve intro “La Verità”, un brano che sembra registrato
inizialmente in presa diretta per poi aprirsi con un grande organo e
sorpresa…Una chitarra elettrica. Qui in“Sinfonia Agrodolce” scritta in musica da
Davide Chiari il cantato è narrato, ed in cattedra sale l’amore, in tutte le
sue sfaccettature. Il finale è decisamente Prog ed improvvisato in stile Area.
Si ritorna nei binari con “Prigioniero”, brano analogo a “Nebbia”
nell’incedere. Molto bella “Dimmi Cara”, semplice e diretta con quel velo
vintage che accompagna un ritornello difficile da dimenticare. “Kalispera”
porta l’ascoltatore nelle braccia del vento, “Donna Graziosa” è una coccola
onirica, quasi cosmica mentre “Ho Scalato Una Torre” risulta semplice, una
narrazione di vita su di un ritmo classico. Fra i brani che ho apprezzato di
più c’è “Tutto Cambia”, qui il Dellanilla più introspettivo e riflessivo. Il
finale è in crescendo, con due brani davvero interessanti e di lunga durata,
“Rimanga Tra Di Noi” e “Minuscola Preghiera” che fa il verso alla “Smisurata Preghiera”
di De Andreiana memoria. Il lungo viaggio si conclude e lascia comunque qualche
traccia in noi, perché le canzoni sono tutte davvero molto orecchiabili oltre
che belle. Una attenzione maggiore alla registrazione tuttavia è consigliata, i
suoni non sempre risultano nitidi ed equilibrati. Confessa
l’artista nella sua pagina facebook che questo lavoro è stato sofferto in
quanto nel tempo impedito da molte vicissitudini avverse, tuttavia la
caparbietà e la voglia di rappresentare la propria anima in musica vince, come
sempre. MS
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