Soul Secret
SOUL
SECRET – Blue Light Cage
Layered
Reality Productions
Genere: Metal Progressive
Supporto: cd – 2020
La
band napoletana Soul Secret è una realtà nostrana già affermata e rodata.
Quattro album in studio alle spalle tutti in un crescendo qualitativo costante.
“Blue Light Cage” è il quinto tassello della loro discografia, e ancora una
volta con esso dimostrano di essere capaci di ulteriore maturazione. I testi
assumono una valenza sempre più rilevante, trattando temi globali come la vita
lavorativa e le lotte interiori, ma anche argomenti più contemporanei come le
fake news e l'influenza dei mass media sulle persone. Intelligente l’approccio
che ruota attorno alle storie comuni che possono accadere a chiunque, così che
l'ascoltatore può trovare elementi con cui relazionarsi.
Ma
la protagonista indiscussa è la musica, il Metal Progressive, questa volta più vicino alla formula canzone. Ogni
strumento ha una sua personalità ben definita, che nell’insieme apporta ad un
concepimento strutturale conscio dei propri mezzi, la band sa dove andare a
parare ed il risultato è di gradevole fattura.
E
a proposito di strumenti, nella line up si può annotare l’avvicendamento alla
chitarra elettrica da Antonio Vittozzi a Francesco Cavezza, mentre la band è
completata da Claudio Casaburi (basso), Antonio Mocerino (batteria), Luca Di
Gennaro (tastiere) e Lino Di Pietrantonio (voce). Importante per la riuscita
finale del prodotto anche l’ausilio del manager Davide Guidone, il quale prende
parte al processo come supervisore, fornendo alla band alcuni buoni spunti.
“Blue
Light Cage” è composto da nove brani e si presenta in edizione cartonata con
tanto di libretto contenente foto dei musicisti e testi.
Il
viaggio inizia con un brano strumentale dal titolo “Opening Sequence” con il
quale si palesano immediatamente le qualità tecniche in dotazione ai singoli
componenti. Esso è un intro dall’apertura sonora spaziosa, specie durante il
solo di chitarra, mentre la ritmica risulta essere precisa e rodata. Le
tastiere assumono un ruolo importante, il suono si riempie e l’insieme ne trae
vantaggio. Impossibile non trovare punti di congiunzione con i maestri Dream
Theater, così nel brano successivo dal titolo “The Ghost Syndacate” soprattutto
durante l’approccio vocale che nelle coralità a supporto. Qui suona le tastiere
come ospite anche l’ex Dream Theater, Derek Sherinian. Quando il Metal
Progressive si lancia in aperture strumentali diventa un genere impossibile da
non amare e questo vale anche per chi non mastica molto le note distorte.
Ascoltare “ A President’s Speech “ è un piacere, punto d’incontro fra melodia e
tecnica, divertente anche nello spunto jazz. Il suono è pulito, lineare, così
gli arrangiamenti risultano sufficientemente curati, grazie ancora una volta al
lavoro delle tastiere di Luca Di Gennaro. Una piccola giostra di emozioni che
dura sei minuti. Un breve break acustico di due minuti toccanti dal titolo
“Switch On” per ripartire con “la title track “Blue Light Cage”. Il brano è di
classe con il sax affidato a Marek Arnold (Cyril, Flaming Row, Seven Steps To
The Green Door, etc.). Di stampo classico è “We’ll Become Dust”, piccolo
vademecum sul genere.
I
Soul Secret sanno dosare alla perfezione la tecnica con la melodia
orecchiabile, una prerogativa non da tutti. “Going Home” mostra i muscoli, Così
“Jump Right In” che ostenta una band molto
attenta ai particolari. E come spesso accade, dulcis in fundo, “Breath
And Recover” è una suite che sugella un
disco con un carnevale di suoni e di colori, elettronica compresa.
La
qualità è alta, in tutti i settori, un disco che mostra le capacità delle band
italiane nel sapere calarsi in ruoli da protagonisti, questo prodotto è
sicuramente sopra la media di quanto ho potuto ascoltare all’estero riguardo al
genere. Se amate il Metal Progressive non potete ignorare questa piccola perla
sonora, così è consigliato anche a tutti coloro che vogliono approcciarsi per
la prima volta al genere in questione. MS
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