ROBERTO
FRATTINI – Little Domestic Ghosts
Psych
Up Melodies
Genere: Blues / Psichedelico
Supporto: cd – 2017
Dopo
il disco di esordio del 2014 dal titolo “La Memoria Delle Maschere'', ritorna
il polistrumentista napoletano Roberto Frattini . A supportarlo è sempre la
Psych Up Melodies di Fabrizio Di Vicino, con il quale nel tempo partecipa nel
progetto Sistra.
Nel
bagaglio culturale dell’artista, risiedono differenti stili musicali, che
variano dal Progressive Rock, alla Psichedelia passando per il Blues, il Rock
ed il cantautorato.
Il
nuovo album “Little Domestic Ghosts” è composto da undici brani, di cui dieci
rivisitazioni di canzoni degli anni ’20, ’30 e ’40 e uno, il conclusivo “Fratt
Rag”, ad opera di Frattini stesso.
Tutti
gli strumenti sono suonati dall’artista che comunque si coadiuva di special
guest come Nevio Pizza (chitarra acustica in “Devil Got My Woman”), Francesca
Filippi (basso in “Devil Got My Woman”) e Fabrizio Di Vicino (basso in “Fratt
Rag”). L’artwork è ad opera di Edmondo Danti.
Grande
Blues iniziale con “Rattlesnake Blues” di Charley Patton, Padre del Delta Blues
del Mississipi verso la fine degli anni ’20. Il pezzo viene ri-arrangiato con
chitarra acustica ed elettrica.
Subentra
l’ausilio dell’elettronica e vocoder in “Hard Times Killing Floor” di Skip
James, chitarrista e pianista americano famoso soprattutto per la sua “I'm So
Glad”, ripresa dai Cream negli anni '60. Sua anche la cover “Devil Got My
Woman” con un interessantissimo arrangiamento. Potrebbe benissimo uscire da un
album dei Jethro Tull (quelli Folk/Blues ovviamente). Non manca il tributo alla
grande Bessie Smith, cantante americana soprannominata “l’imperatrice del Blues”
negli anni ’20 e ’30 con il brano “Carless Love”, una ballata gentilmente calda
e “Hounted House Blues”.
Seguono due capostipiti della storia del Blues
entrambi ciechi, Blind Willie Johnson con “Dark Was The Night Cold Was The
Ground” e Blind Lemmon Jefferson con “Black Snake Moan”. Quest’ultimo
è considerato fra i pionieri ed ispiratori di artisti successivi come Robert Johnson.
Ancora una volta gli arrangiamenti di Frattini donano all’ascolto calore e
rotondità, un suono avvolgente e spiritualmente toccante. E giù di slide
guitars.
Rimanendo
negli anni ’20 si giunge al suono di Hambone Willie Newbern del Tennessee con
il brano “Roll And Tumble”, qui rispolverato e arricchito di nuova freschezza,
più gioiale e giocoso. Buono l’uso della chitarra elettrica. Si torna al Delta
Blues con Bukka White ed il brano “Good Gin Blues”, ritmato e graffiante.
Ultimo tributo, ma solo per ordine cronologico e non per importanza, viene dato
al chitarrista Blind Boy Fuller, fra i più influenti artisti dell’area Piedmont
Blues, mentre la conclusiva e breve “Fratt Rag” è un saggio delle qualità
chitarristiche di Frattini, davvero eccellenti.
Un
album da ascoltare con un buon whiskey in mano, seduti e rilassati perché c’è
di che godere e soprattutto onorare. MS
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