SISTRA – Bearing
Psych Up Melodies
Genere: Sperimentale, Psichedelico,
Progressive
Supporto: cd – 2011
“Bearing”
è l’album d’esordio della band napoletana Sistra. Esso è una raccolta di brani
registrati tra il 2005 ed il 2007.
Fabrizio
Di Vicino (basso, batteria, chitarre, sintetizzatori, cori) è l’ideatore del
progetto, dedito alla musica Psichedelica e a tutto quello che ruota attorno
alla sperimentazione relativa. Inizialmente l’album è prettamente
strumentale, per poi trovare il connubio con la canzone grazie all’incontro fra
Fabrizio e la pittrice napoletana Gaia Vittozzi. Di lei anche la copertina del
disco, le mani legate sembrano voler ricercare la libertà, proprio come la
musica proposta nel disco, libertà da molti canoni. Nel realizzare il tutto Di Vicino si coadiuva
di artisti come Salvatore Pisano (organi e sintetizzatori) e appunto Gaia
Vittozzi (voce). Non mancano neppure special guest, ossia Roberto Frattini
(armonica, piano elettrico, cori), Barbara Radi (voce, cori) e Luigino Rubino
(sintetizzatori).
La
musica che si ascolta in “Bearing” ha diversi punti di riferimento, che variano
dal Prog anni ’70 come in “Una Pedina“, alla Psichedelia supportata sia con
ottime chitarre che con l’elettronica. Tuttavia la melodia nei dodici brani che
compongono l’album, gioca un ruolo fondamentale, sperimentazione si, ma relegata comunque alla formula canzone.
Spesso
trovo ponti con certi passaggi in stile Orme, come ad esempio in “Chiaroscuri”.
Belle ed importanti le chitarre elettriche in “Paralleli”, mentre la
Psichedelia pulsante abbraccia in
“Onde”. Non esulano attimi acustici, come nell’inizio di “Le Parole”, canzone
che poi sfocia nella distorsione della chitarra elettrica e nei suoni synth. Decisamente
Prog ed acida, con cambi di umori è “Ziqqurath”, una delle mie preferite
nell’insieme. La title track è energica, uno squarcio di suoni che
rappresentano bene come ho avuto modo di dire in precedenza, le mani legate
della copertina. Vorticoso basso all’inizio della “Crimsoniana” “Drunk Flight”,
per lasciare successivamente spazio a del Krautrock eletronico periodo primi
Kraftwerk. Analogo il discorso per “Living Casket”. Il resto lascio a voi il gusto
di scoprire.
I
brani tutti di medio lunga durata, raggiungono il totale di settanta minuti di
musica.
Non
apprezzo molto la registrazione delle voci che risultano a volte lontane in una sorta di eco che non rende loro
giustizia, ma questo è solo questione di gusto personale.
Un esordio interessante, soprattutto per i
seguaci dei generi e dei gruppi che ho citato. MS
SISTRA – Communication Deferred
Psych
Up Melodies
Genere:
Space Rock, Psichedelia, Krautrock
Supporto: cd – 2014
Non
vi nascondo subito che ascoltare un album di musica Psichedelica, al confine
del Krautrock, con il cantato in italiano non è un fatto usuale, almeno per chi
vi scrive. Ne resto colpito dai testi comunque interessanti e non banali.
I
Sistra sono una band campana (Napoli) che si forma attorno la metà degli anni
2000 per esordire discograficamente nel
2011 con “Bearing”, e sono formati da Fabrizio Di Vicino (basso, chitarra,
batteria, tastiere, cori), Roberto Frattini (organo, armonica, cori), Biagio
Vesce (batteria) e Barbara Milizia (voce). Il cd supportato da un piccolo
libretto contenente i testi, è composto da dodici tracce.
Apre
“Falene” e quello che si evince al primo impatto è che la registrazione non è
delle migliori, in quanto l’oscurità dei suoni offusca troppo l’operato della
band. Un arma che a volte può giocare a favore di certe atmosfere ma che in
generale penalizza. La voce di Barbara Milizia da il meglio nei momenti più
sentiti e pacati, quando si alza di tono spicca troppo rispetto alle
strumentazioni, probabilmente questioni di volumi.
“Lupi”
gioca con le voci e le coralità in una atmosfera che a tratti attinge negli
anni ‘60/70 ma che torna ai tempi nostri grazie agli interventi di tastiere ed ai
giochi Psych Rock. Bel viaggio mentale con “Shard Of Winter”, formato da registrazioni strumentali al
contrario, Psichedelia pura. “Antilopi” mette in evidenza l’ottimo lavoro al
basso di Fabrizio Di Vicino, ed è uno dei frangenti migliori del disco, anche
grazie al lavoro delle tastiere e della chitarra. Il tutto sembra
improvvisazione, in realtà nasconde una buona cultura nei confronti di un certo
tipo di Krautrock.
Più
vicina alla formula canzone “Eon”, anche se sempre in veste Space Rock. Ancora
una volta la voce non è equilibrata
rispetto all’insieme. Notevole “Radar Pulse”, altro viaggio supportato da
elettronica e chitarre “fuzz”, i migliori Sistra assieme a “Homing Missile” e
“Fantasmi”. Conclude il disco la buona “Blue Overdose”, mini suite attenta ai
dettagli e dalle numerose sorprese (strumentalmente parlando) che non voglio
svelarvi per mantenere vivo l’interesse attorno a questo secondo album dei Sistra.
In
conclusione voglio dire che il disco potrebbe essere stato decisamente migliore
se avesse avuto una cura maggiore, perché di carne al fuoco in esso ce n’è
molta e anche di qualità, soprattutto in ambito emotivo, in realtà mi sembra
più un demo. Tuttavia complimenti alla band che si muove in territori non certo
usuali e lo fa con buona personalità, cosa rara ai nostri tempi. MS
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