NEVERSIN
– The Loop Theory
Revalve
Records
Genre: Progressive Metal
Format: Digital / CD – 2025
Il
Veneto è una delle regioni italiane che maggiormente ha contribuito alla
crescita della musica Rock, Progressive Rock, Metal e Progressive Metal. Tante
le proposte e moltissime di esse sono davvero valide. I padovani Neversin sono
una delle realtà più interessanti: attivi da oltre venti anni, ritornano oggi
dopo l’ottimo “Revamp” (2023) con la consueta carica tecnica ed emotiva.
Autori
di un Metal Prog curato, i Neversin sembrano proseguire il cammino intrapreso
con “Of Robots And Men” (2013), dando vita a questo “The Loop Theory” che dico
sin da subito è curato con perizia negli arrangiamenti.
Le
capacità esecutive della band, formata da Nicola Ciarlini (voce), Matteo
Scalcon (chitarra, voce, piano, tastiere), Federico Fabian (chitarre), Daniele
Businari (basso) e Alberto Quarta (batteria, voce), sono alla luce del sole e
mai autocelebrative.
L’opera,
composta di dodici brani, è suddivisa in tre atti. Ho particolarmente
apprezzato la scelta della band di non realizzare lunghe suite, bensì di
lasciare spazio a brani più brevi, perché così l’album acquista scorrevolezza.
Le
tematiche sono fantascientifiche e affrontano situazioni dure in un pianeta
denominato Rin 7, dove Brian (uno dei protagonisti) si trova a fare i conti con
i suoi sogni infranti fra caos, anarchia e violenza. Il prezzo della libertà è
quindi molto alto.
Il
primo atto si apre con l’immancabile intro qui intitolato “There Again”, per
lasciare successivamente spazio allo strumentale “Welcome To Nir 7”, movimento
tipicamente Metal progressive con tanto di cambi di tempo e scorribande
chitarristiche tecniche ma allo stesso tempo melodiche. Su questo noi italiani
siamo molto bravi. In evidenza sin da subito anche la qualità dell’incisione
sonora.
“Days
Gone By” apre ufficialmente il viaggio in cui la bella voce di Nicola Ciarlini
fa sfoggio delle sue qualità. Probabili i riferimenti stilistici nei confronti
dei Dream Theater più melodici. Davvero invidiabile l’intesa fra i componenti,
soprattutto nella sezione ritmica. Gli assoli di chitarra sono ampi e godibili,
proprio come piacciono agli estimatori del genere.
Il
primo atto si conclude con la ballata “Nobody’s Home”, canzone che mostra
anima.
“V”
apre il secondo atto e mette sul tavolo tutte le qualità e la cultura musicale
dei singoli componenti in un sound tipicamente Neversin.
Fra
i frangenti più interessanti dell’album c’è il secondo singolo “Wake Up Inside
A Dream”, interpretato a due voci con la brava Chiara Antonioni (Kia) che
interpreta Violet in un flashback che prende vita nella mente del protagonista
Malcolm. Si apre con piano e voce “Let Go”, atto conclusivo della seconda
parte. La ballata è un classico crescendo che sfocia nell’immancabile, toccante
assolo di chitarra. Qui la prova di Ciarlini è superba.
“Rise
Of The Fallen Heroes” è l’inizio scoppiettante del terzo atto, una vetrina vera
e propria per le qualità tecniche della band. Mai, tuttavia, è persa di vista
il gusto per la melodia e gli ottimi arrangiamenti, grazie anche alle tastiere
di Matteo Scalcon.
Con
“Midnight Revolutions” ho avuto una reminiscenza dei Queensrÿche; molti i punti
in comune fra la band di Seattle e i Neversin. Sale ulteriormente il ritmo con
“The Final Stand”, trascinante e debitrice di un metal epico alla Helloween.
Variegata
“Future In The Past”, mentre la conclusiva “A Brighter Day” è un bellissimo
esempio di Metal prog tecnico aperto a soluzioni altamente melodiche.
Se non siete avvezzi a
questo genere, probabilmente i Neversin possono aprirvi nuove porte, grazie a
questo disco curato e altamente professionale. Dategli una opportunità. MS
Versione Inglese:









