TAL NEUNDER - L'Albero Della Vita
Hi-Qu Music / Warner Music Italy
Genere:
Hard Prog
Supporto: cd – vinile – digital –
2024
L’Hard
Prog in Italia non gode di moltissimi proseliti, tuttavia la scia di fans
seppure non numerosissima, è assidua e attenta al fenomeno. Relegare la musica
dei novaresi Tal Neunder al proprio esordio con “L’Albero Della Vita” all’Hard
Prog potrebbe risultare restrittivo, anche perché le influenze dettate da
soluzioni maggiormente moderne sono evidenti.
Quello
che fa piacere costatare durante l’ascolto di queste otto canzoni è il rispetto
per il passato, evidentemente amato e assimilato, e l’apertura mentale a quei
suoni che in piccoli tratti sono stati in possesso dei Porcupine Tree periodo
Heavy. La band formata da Christian “Peda” Castelletti (voce e chitarre),
Aurora “Aurea” Pardi (batteria), Pier Randazzo (basso), e Stefano Vallino (tastiere)
seppur giovane, si toglie una bella soddisfazione arrivando al primo posto
della categoria “Rock” di Sanremo Rock, a testimonianza di una buona
preparazione e amalgama.
“L’Albero
Della Vita” affronta l’argomentazione della coscienza umana, il bene e il male,
la luce e l’ombra, proprio come hanno saputo fare i lagunari Orme negli anni
’70 con “Felona E Sorona”, ma qui non si narra di pianeti che si bilanciano fra
loro, però il legame fra le band sussiste in quanto la canzone “Sirima” è
estratta dall’album “Le Orme & Friends - Collection Vol. 1” del 2023.
Il
riff tagliente della title track di apertura pone immediatamente l’ascoltatore
davanti ad un suono robusto grazie anche all’utilizzo delle tastiere. In
evidenza soprattutto la voce squillante di Christian “Peda” Castelletti.
Immaginate, se li conoscete, i Wolfmother suonare Prog.
Arpeggi
di chitarra aprono “Herenev”, sonorità passate al confine del Neo Prog (IQ di
“Nomzamo”) e dei già citati Porcospini sono il leitmotiv, anche se
nell’incedere torna l’energia dell’Hard Prog su un assolo di chitarra al
fulmicotone.
In
“Algoritmo” si sottolineano nuovamente le capacità della band di saper comporre
giri armonici accattivanti, ma è la citata “Sirima” a colpire per freschezza,
un tributo robusto e allo stesso tempo elegante.
Il
singolo dell’album s’intitola “Il Cacciatore Di Balene” così descritto dalle
note biografiche della band: “Il
Cacciatore Di Balene” narra l’epopea di un uomo che sfida l’oceano e la
solitudine per cercare l’oro liquido dei cetacei, abbandonando i propri affetti
per mesi con la consapevolezza di poter non fare ritorno. Di fronte alla sua paura
più grande, si immerge nei meandri più oscuri della sua mente, come negli
abissi che lo circondano.“.
Il
Rock prosegue in “Marla”, canzone cadenzata dal facile mordente, mentre la voce
resta sempre in cattedra. Non esulano i cambi di tempo e umorali che il genere
richiede.
“Dov’è
Il Sole” è una dolce ballata dal sound americaneggiante in crescendo, fra i
momenti più alti dell’album che si conclude con “Dolce Luna”, sunto del DNA
della band.
I
Tal Neunder sono una bella sorpresa, e stranamente rispetto a moltissime altre
band all’esordio, dimostra già di avere una propria identità, un approccio che
li identifica brano per brano, segno di una forte personalità che soltanto il
tempo potrà confermare, per il momento mi sento di promuoverli in pieno. MS
Versione Inglese:
Buon gruppo emergente . Da tenere d’occhio . Visti dal vivo a Veruno . Ragazzi giovani con tanta voglia di fare buona musica senza tirarsela troppo
RispondiEliminaMi fa piacere che esistono giovani che si comportano così. Poi la musica prima di tutto.
EliminaConcordo sulla godibilità dell'album, il brano "Sirima" è un vero capolavoro. Da seguire!!
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