Invernalia
INVERNALIA
– Tenebras
Habitat
/ Lizard Records – Open Mind
Distribuzione: G.T. Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2022
Nell’ormai
lontano 2010 ho avuto modo di apprezzare un disco proveniente dall’Argentina
(Buenos Aires) di un gruppo chiamato Habitat, s’intitolava “Tratando De
Respirar En La Furia” (Lizard Records), quarto lavoro in studio. Il
polistrumentista Aldo Pinelli successivamente lascia questa band per intraprende
una carriera solista creando il progetto Invernalia con il quale esordisce nel
2015 attraverso il disco “Invernalia”. Dopo sette anni ecco il ritorno con
“Tenebras” formato da nove nuove canzoni. Oggi la band è costituita da Aldo Pinelli (tutti gli strumenti, voce),
Gabriel Puig (batteria nei brani 1, 2, 3, 6, 7), Carlos Vidal (batteria in 5,
8), Ricardo Henestroza (tastiere in 8 e tastiere aggiuntive in 5), Roberto
Sambrizzi (Hábitat) (batteria aggiuntiva in 4, 9), Sebastian Calise (violino) e
Paula Dolcera (Aldo Pinelli, Hábitat) (flauto).
L’artwork
per opera di AP, riflette una certa malinconia di base, decisamente invernale
che bene si sposa con la proposta registrata nel disco fatta di musica a noi
nota, come quella delle band Genesis, Yes e Le Orme. Malgrado questi nomi
altisonanti, tutto aleggia nella semplicità in forma maggiormente acustica o
perlomeno rilassata senza cercare strade complicate, in definitiva si bada
molto al sodo. Il riff elettrico di chitarra accompagna la strumentale “Año
Bisiesto”, oscura e nervosa per un inizio che incute un certo tipo di timore,
come l’addentrarsi in un percorso sconosciuto di notte. Non a caso il disco
s’intitola “Tenebras” e proprio questo è anche il titolo del brano che
sopraggiunge cantato in lingua spagnola. Una nenia è la base del pezzo che a
metà si apre seppur lentamente per poi ritornare all’origine. “Esquema Rúnico”
in momenti alterni mi ricorda materiale dei King Crimson e comunque la
ripetitività è una carta che Pinelli gioca spesso. Un piccolo raggio di sole si
staglia nel quarto brano intitolato “La Silla Ardiente”, dove dolci arpeggi
rassicurano l’ascoltatore, come sapevano fare le Orme negli anni ’70 nei loro
analoghi brani. Riprende il ritmo in “Perdiendo Sueños” canzone in stile Neo
Prog come proponevano i primissimi IQ nel 1982, soprattutto per quello che
concerne il suono della chitarra elettrica. “Balcones De Barcelona” lascia
trapelare già dal titolo cosa la nostra fantasia può immaginare, vociare per le
strade e colori durante l’ascolto, uno strumentale che si basa su un buon riff
ancora una volta ripetuto numerose volte. Semplice e diretta “Cielo Incandescente”
cantata a due voci, maschile e femminile. Molto interessante la fase centrale
del brano affidata ancora una volta alla chitarra elettrica di Pinelli. “Tijeretazos
En El Aire” è ancora molto IQ style mentre la conclusiva “Zurigo” si affida
ancora ad arpeggi nervosi tratti dal cilindro di Robert Fripp, quest’ultimo è
uno dei momenti più interessanti dell’intero album.
“Tenebras”
è un lavoro che lascia solo qualche perplessità per la registrazione e qualche
fase insistente di troppo, per il resto posso definire questo Progressive Rock
piacevole e velato di nostalgia, anche questa sensazione ha i lati positivi
perché comunque sa emozionare. MS
Nessun commento:
Posta un commento