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sabato 26 novembre 2022

Invernalia

INVERNALIA – Tenebras
Habitat / Lizard Records – Open Mind
Distribuzione: G.T. Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd – 2022




Nell’ormai lontano 2010 ho avuto modo di apprezzare un disco proveniente dall’Argentina (Buenos Aires) di un gruppo chiamato Habitat, s’intitolava “Tratando De Respirar En La Furia” (Lizard Records), quarto lavoro in studio. Il polistrumentista Aldo Pinelli successivamente lascia questa band per intraprende una carriera solista creando il progetto Invernalia con il quale esordisce nel 2015 attraverso il disco “Invernalia”. Dopo sette anni ecco il ritorno con “Tenebras” formato da nove nuove canzoni. Oggi la band è costituita da  Aldo Pinelli (tutti gli strumenti, voce), Gabriel Puig (batteria nei brani 1, 2, 3, 6, 7), Carlos Vidal (batteria in 5, 8), Ricardo Henestroza (tastiere in 8 e tastiere aggiuntive in 5), Roberto Sambrizzi (Hábitat) (batteria aggiuntiva in 4, 9), Sebastian Calise (violino) e Paula Dolcera (Aldo Pinelli, Hábitat) (flauto).
L’artwork per opera di AP, riflette una certa malinconia di base, decisamente invernale che bene si sposa con la proposta registrata nel disco fatta di musica a noi nota, come quella delle band Genesis, Yes e Le Orme. Malgrado questi nomi altisonanti, tutto aleggia nella semplicità in forma maggiormente acustica o perlomeno rilassata senza cercare strade complicate, in definitiva si bada molto al sodo. Il riff elettrico di chitarra accompagna la strumentale “Año Bisiesto”, oscura e nervosa per un inizio che incute un certo tipo di timore, come l’addentrarsi in un percorso sconosciuto di notte. Non a caso il disco s’intitola “Tenebras” e proprio questo è anche il titolo del brano che sopraggiunge cantato in lingua spagnola. Una nenia è la base del pezzo che a metà si apre seppur lentamente per poi ritornare all’origine. “Esquema Rúnico” in momenti alterni mi ricorda materiale dei King Crimson e comunque la ripetitività è una carta che Pinelli gioca spesso. Un piccolo raggio di sole si staglia nel quarto brano intitolato “La Silla Ardiente”, dove dolci arpeggi rassicurano l’ascoltatore, come sapevano fare le Orme negli anni ’70 nei loro analoghi brani. Riprende il ritmo in “Perdiendo Sueños” canzone in stile Neo Prog come proponevano i primissimi IQ nel 1982, soprattutto per quello che concerne il suono della chitarra elettrica. “Balcones De Barcelona” lascia trapelare già dal titolo cosa la nostra fantasia può immaginare, vociare per le strade e colori durante l’ascolto, uno strumentale che si basa su un buon riff ancora una volta ripetuto numerose volte. Semplice e diretta “Cielo Incandescente” cantata a due voci, maschile e femminile. Molto interessante la fase centrale del brano affidata ancora una volta alla chitarra elettrica di Pinelli. “Tijeretazos En El Aire” è ancora molto IQ style mentre la conclusiva “Zurigo” si affida ancora ad arpeggi nervosi tratti dal cilindro di Robert Fripp, quest’ultimo è uno dei momenti più interessanti dell’intero album.
“Tenebras” è un lavoro che lascia solo qualche perplessità per la registrazione e qualche fase insistente di troppo, per il resto posso definire questo Progressive Rock piacevole e velato di nostalgia, anche questa sensazione ha i lati positivi perché comunque sa emozionare. MS







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