BLUE
CASH – When She Will Come
Toks
Records / Music
Force
Genere:
Folk Rock
Supporto: cd – 2017
Nel
leggere il nome di questo quartetto acustico di Udine la domanda sorge spontanea,
ma Blue Cash è un richiamo al grande Johnny Cash? La risposta all’ascolto della
musica è si, ma non soltanto il mitico Country Folk fuoriesce dalle note delle
canzoni, il materiale proposto è variegato come variegato è il bagaglio
culturale dei singoli componenti.
E
allora andiamo a conoscerli brevemente iniziando da Andrea Faidutti (chitarra e
voce), giovane chitarrista autodidatta che inizia a suonare lo strumento dall’età
di tredici anni. Suona con Galliano E I Pessimi, successivamente con la Induo
Band dedita alla scena Blues nel bolognese. A seguire Vertical Invaders del
batterista U.T. Gandhi, i
Diavoli Rossi di Claudio Cojaniz, e dal 2012 intraprende lo studio del sitar
con il maestro Saleem Kahn, a Lahore, Pakistan.
Alan
Malusà Magno (chitarra e voce), anche lui è un musicista autodidatta proveniente
dalla scena teatrale. E’ un attore diplomatosi alla Civica Accademia D'Arte
Drammatica Nico Pepe di Udine nel 1998-2001, a seguire altre compagnie. La sua
passione per il Jazz lo porta ad approfondire lo studio al conservatorio
Giuseppe Tartini di Trieste diplomandosi con il maestro Giovanni Maier nel
2011.
Marzio
Tomada (contrabbasso e voce) studia il basso sotto la guida di Paolo Viezzi.
Attualmente
studia jazz (basso e contrabbasso) presso il conservatorio di Udine sotto la
guida di docenti di carattere internazionale. Nel tempo anche lui suona con differenti
gruppi che spaziano dal Pop al Rock, al Blues e al Jazz.
Andrea
Fontana (batteria) è anche lui un musicista autodidatta, vista anche la tenera
età (tre anni) con cui inizia a battere sulle pelli. La sua abilità con le
percussioni, invece, è frutto di sei anni di studi al Conservatorio di Trieste.
Collaboratore stretto di Tiziano Ferro, ha altri musicisti italiani nel
bagaglio musicale e poi Jazz, Hip Hop e Funky.
“When
She Will Come” è il loro album di debutto ed è formato da dodici brani che
spaziano dal Jazz al Blues, e poi Rock, Folk e Pop.
E
tutto è chiaro sin dalle prime note dell’armonica a bocca, provate voi a
restare fermi al suo ritmo frenetico e a non sentirvi in Arkansas o in
Tennessee con “The End”. Sempre ritmo sostenuto anche nella successiva “Junkie
Man”, canzone che scopre il limite umano, il nostro carattere e ci fa fare una
riflessione, capita a volte che siamo noi stessi il nostro nemico. Più
cadenzata “Do It For Nothing”, ma pur sempre allegra e solare. Il tempo sembra subire
un balzo all’indietro con “Stay With Me” negli anni ’60, ma solo nell’
apparenza perchè la musica dei Blue Cash è acustica, ma si avvale spesso di
effetti, distorsioni ed echi vari, rendendo il tutto più moderno ed intrigante.
Si estrapolano richiami anche a Beatles e a gruppi più “nervosi” quali Nirvana
o Blur. Strani connubi dunque, fra i quali ci aggiungerei Dylan, Bowie e Neil
Young, a dimostrazione del bagaglio culturale del quartetto.
Più
ragionata e sensibile “King Of Nothing” con un cantato in stile Caravan di “In
The Land Of Grey And Pink.”. Un caldo contrabbasso apre “Message To A Friend”
per far risalire il ritmo in un primordiale Rock’N’Roll a cavallo con il
Rockabilly, assolo di chitarra annesso (chi ha detto Stray Cats?). Giochi di
voci in “The Gift”, altro esempio d’ insieme dei concetti al momento esposti.
Si
va ancora più veloci in “Jenny Doin’The Rock”, il titolo dice tutto.
Impossibile resistere all’ascolto, come minimo vi ritroverete a muovere le
gambe inconsapevolmente. E qui esce fuori un notevole Bob Dylan. “When She Will
Come” è il brano che più ho apprezzato, per un insieme di fattori, il suo
incedere con cambi di ritmo, un tuffo nella psichedelia lisergica e un profumo
anni ’70 che quasi stordisce.
Il
disco si chiude con un ritmo alla Led Zeppelin e un Rock che la dice lunga
sulla qualità di questi musicisti, il brano strumentale si intitola “Maledetti
Cash”.
Questo
“When She Will Come” è il secondo album per il gruppo, dopo l’esordio dal
titolo “Blue Cash” e all’ascolto si denota un piccolo passo avanti verso il
Rock.
E’
un disco che consiglio caldamente, almeno per conoscere una musica che anche
oggi dimostra che con dovuti innesti al posto giusto si può suonare
tranquillamente senza sapere di stantio, portando
al raggiungimento di risultati emotivi notevoli. MS
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