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domenica 24 giugno 2018

Blue Cash


BLUE CASH – When She Will Come
Toks Records / Music Force
Genere: Folk Rock
Supporto: cd – 2017


Nel leggere il nome di questo quartetto acustico di Udine la domanda sorge spontanea, ma Blue Cash è un richiamo al grande Johnny Cash? La risposta all’ascolto della musica è si, ma non soltanto il mitico Country Folk fuoriesce dalle note delle canzoni, il materiale proposto è variegato come variegato è il bagaglio culturale dei singoli componenti.
E allora andiamo a conoscerli brevemente iniziando da Andrea Faidutti (chitarra e voce), giovane chitarrista autodidatta che inizia a suonare lo strumento dall’età di tredici anni. Suona con Galliano E I Pessimi, successivamente con la Induo Band dedita alla scena Blues nel bolognese. A seguire Vertical Invaders del batterista U.T. Gandhi,  i Diavoli Rossi di Claudio Cojaniz, e dal 2012 intraprende lo studio del sitar con il maestro Saleem Kahn, a Lahore, Pakistan.
Alan Malusà Magno (chitarra e voce), anche lui è un musicista autodidatta proveniente dalla scena teatrale. E’ un attore diplomatosi alla Civica Accademia D'Arte Drammatica Nico Pepe di Udine nel 1998-2001, a seguire altre compagnie. La sua passione per il Jazz lo porta ad approfondire lo studio al conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste diplomandosi con il maestro Giovanni Maier nel 2011.
Marzio Tomada (contrabbasso e voce) studia il basso sotto la guida di Paolo Viezzi. Attualmente studia jazz (basso e contrabbasso) presso il conservatorio di Udine sotto la guida di docenti di carattere internazionale. Nel tempo anche lui suona con differenti gruppi che spaziano dal Pop al Rock, al Blues e al Jazz.
Andrea Fontana (batteria) è anche lui un musicista autodidatta, vista anche la tenera età (tre anni) con cui inizia a battere sulle pelli. La sua abilità con le percussioni, invece, è frutto di sei anni di studi al Conservatorio di Trieste. Collaboratore stretto di Tiziano Ferro, ha altri musicisti italiani nel bagaglio musicale e poi Jazz, Hip Hop e Funky.
“When She Will Come” è il loro album di debutto ed è formato da dodici brani che spaziano dal Jazz al Blues, e poi Rock, Folk e Pop.
E tutto è chiaro sin dalle prime note dell’armonica a bocca, provate voi a restare fermi al suo ritmo frenetico e a non sentirvi in Arkansas o in Tennessee con “The End”. Sempre ritmo sostenuto anche nella successiva “Junkie Man”, canzone che scopre il limite umano, il nostro carattere e ci fa fare una riflessione, capita a volte che siamo noi stessi il nostro nemico. Più cadenzata “Do It For Nothing”, ma pur sempre allegra e solare. Il tempo sembra subire un balzo all’indietro con “Stay With Me” negli anni ’60, ma solo nell’ apparenza perchè la musica dei Blue Cash è acustica, ma si avvale spesso di effetti, distorsioni ed echi vari, rendendo il tutto più moderno ed intrigante. Si estrapolano richiami anche a Beatles e a gruppi più “nervosi” quali Nirvana o Blur. Strani connubi dunque, fra i quali ci aggiungerei Dylan, Bowie e Neil Young, a dimostrazione del bagaglio culturale del quartetto.
Più ragionata e sensibile “King Of Nothing” con un cantato in stile Caravan di “In The Land Of Grey And Pink.”. Un caldo contrabbasso apre “Message To A Friend” per far risalire il ritmo in un primordiale Rock’N’Roll a cavallo con il Rockabilly, assolo di chitarra annesso (chi ha detto Stray Cats?). Giochi di voci in “The Gift”, altro esempio d’ insieme dei concetti al momento esposti.
Si va ancora più veloci in “Jenny Doin’The Rock”, il titolo dice tutto. Impossibile resistere all’ascolto, come minimo vi ritroverete a muovere le gambe inconsapevolmente. E qui esce fuori un notevole Bob Dylan. “When She Will Come” è il brano che più ho apprezzato, per un insieme di fattori, il suo incedere con cambi di ritmo, un tuffo nella psichedelia lisergica e un profumo anni ’70 che quasi stordisce.
Il disco si chiude con un ritmo alla Led Zeppelin e un Rock che la dice lunga sulla qualità di questi musicisti, il brano strumentale si intitola “Maledetti Cash”.
Questo “When She Will Come” è il secondo album per il gruppo, dopo l’esordio dal titolo “Blue Cash” e all’ascolto si denota un piccolo passo avanti verso il Rock.
E’ un disco che consiglio caldamente, almeno per conoscere una musica che anche oggi dimostra che con dovuti innesti al posto giusto si può suonare tranquillamente senza sapere di stantio,   portando al raggiungimento di risultati emotivi notevoli. MS

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