DESOUNDER – Desounder
Andromeda Relix
Distribuzione: G.T.Music
Genere: Rock
Il
Rock racconta storie e situazioni sociali del momento, il Rock è sudore,
passione, energia, il Rock muore presto, il Rock non muore mai, il Rock è un
pugno o un bacio, il Rock è parte di noi, il Rock si odia oppure si ama, Il
Rock è tutto ed il contrario di tutto.
Lo
seguo con passione da sempre, è parte della mia vita ed è un viatico in cui
rispecchio e conduco anche la mia personalità. Respiro Rock, non soltanto lo
ascolto. Questo è quello che capita anche a molti artisti che si gettano anima
e corpo in questo contesto, con tutte le caratteristiche qui sopra
descritte. Per chi suona ed incide i
risultati non sempre sono positivi, capita anche di creare un prodotto non
all’altezza delle volontà, altre volte si, tuttavia quello che resta
ineccepibile e non criticabile è la passione con cui l’artista crea, così la
sua sincerità. Ecco, si può dire che il Rock è sincero.
La
storia dei Desounder è quella di molte altre band italiane, a testimonianza che
il genere non morirà mai, i proseliti proseguono il loro cammino, la passione è
grande, così come la voglia di emanare energia.
I
Desounder si formano nel 2013 con il nome Rider’s Bone e partono come band live
fra cover e brani propri. Nel 2017 iniziano la collaborazione con la casa
Andromeda Relix di Gianni Della Cioppa e qui parte ufficialmente la storia dei
Desounder.
Dopo
cambi di line up il gruppo è formato da Eleonora Nory Mantovani (voce), Nicolò
La Torre (chitarra), Matteo Valle (basso)
e Martino Pighi (batteria), ideatore della band assieme a Eleonora.
Il
debutto in analisi dal titolo omonimo è formato da undici canzoni a partire da
“Reverse”, un intro sonoro che accompagna a “Man From The Moon”. Salta subito
in evidenza la bellezza della voce di Eleonora ed una struttura musicale non
scontata, con un mix di stili musicali che mostrano i differenti gusti dei
singoli componenti. Non esula un gran bel momento di Prog Rock con un breve uso
delle tastiere. Notevole il gusto per la melodia ed una particolare attenzione
al ritornello, oltre che all’uso delle coralità vocali. Nel disco si possono
anche ascoltare i fiati di Davide Teramano (sax), Ermanno Luise (tromba) e
Livio Marconi (Trombone), questo in “Dear John”, dal profumo jazzy. Ottimo il
lavoro della chitarra elettrica di Nicolò, questo lo si evince spesso, ma anche
della ritmica intera. Il cantato è in lingua inglese.
Le
doti vocali di Eleonora sono molteplici, ha estensione e capacità
interpretativa, una personalità importante che dona carattere ad ogni brano di
questo debutto, ascoltate anche “Pain”
per averne una chiara descrizione.
Rock
completo dunque sempre alla ricerca di nuovi innesti seppur sempre radicato
alle basi principali del genere. Non mancano neppure cambi di tempo all’interno
dello stesso brano, assolo brevi ma ficcanti, dello sguardo verso certo Metal,
quello anche caro ai Queensryche e anche a del malinconico Grunge. E non può
mancare neppure il momento più riflessivo, qui dal titolo “I Take My Time”.
Mid
tempo granitico in “Prisoner”, quel Rock che la chitarra elettrica evidenzia
come un polverone in una strada di breccia al passaggio di una Harley-Davidson. Rock puro, ma anche
ricercato e non mi sfuggono nuovamente interventi dal mondo Prog, specie
nell’uso del tapping. La breve “The King’s Entrance” fa il primo piano alla
ruota e al piede del succitato motociclista, la chitarra in modalità country la
racconta tutta, e poi via per correre in “King Of Nothing”, altro momento in
perfetto stile Desounder. Un arpeggio di chitarra è la spina dorsale di “The Void Of Absence” e quando arriva la voce
di Eleonora, l’atmosfera diventa magica, specialmente nel crescendo sonoro.
Il
fantasma dei Soundgarden aleggia. Immediatamente adiacente sopraggiunge “Save
Our Souls” per poi chiudere l’album con “You Fall Again”, macigno Rock.
Debutto
ma dalle idee molto chiare, il quartetto esprime il messaggio Rock con diversi
punti di vista, un disco non scontato, gradevole, da ascoltare in ogni momento
della giornata e indipendentemente dallo stato umorale in cui ci si trova. MS
Nessun commento:
Posta un commento