QUANTUM
FANTAY – Tesselation Of Euclidean Space
Progressive Promotion Records
Distribuzione italiana: G.T. Music
Genere: Space Rock / Progressive
Rock
Supporto: cd – 2017
Oltre
ai nominati la band annovera nella line
up, Jaro al basso, Gino Bartolini alla batteria e percussioni e Tom Tas alla
chitarra. Il disco è composto da cinque brani tutti strumentali.
Sempre
debitori al sound moderno degli inglesi Ozric Tentacles, i Quantum Fantay si
addentrano in viaggi che stupiscono per amalgama, fra ritmiche Reggae,
elettronica e il flauto con il sax che donano al tutto i colori del vintage.
Tutto questo lo si percepisce sin dall’iniziale “Tessellate”, fraseggio emotivo
da ciondolare fisicamente ad occhi chiusi per tutti i dieci minuti.
Il
ritmo sale nella successiva “Manas Kavya” e molto del suo groove risiede nelle
mani di Tom Tas, buoni assolo compreso anche quello del flauto. Ampie schiarite
mentali nell’ascolto, suono spazioso e liberatorio.
Colori,
tanti colori.
“Astral
Projection” è un brano inizialmente di classe e riflessivo, per poi andare in
crescendo, dove ancora una volta il flauto coglie nel segno. Il meglio dell’intero
disco a mio gusto personale risiede in “Skytopia”, canzone suddivisa in quattro
tracce, “Azure”, Laputa”, Ignis Fatuus” e “Empyrean”, un calderone ricco di
suoni, idee che si danno staffetta fra buone melodie, cambi di ritmo, percussioni
e tutto quello che sappiamo già del sound Quantum Fantay.
Il
disco si conclude con la breve “Anahata”, lieve andamento che si riallaccia al
sogno, di quando si pensa di correre, ma che in realtà le gambe non riescono ad
andare veloci. Ma ancora una volta tutto si scioglie e così l’andamento
riprende vita nel suo classico crescendo.
Con
i Quantum Fantay lo Space Rock si approccia al Prog e ne scaturisce un suono
che ne appaga il corpo e la mente. Ineccepibile. MS
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