AGORA’ – Bombook
Cramps / Sony Music
Genere: Progressive Jazz
Supporto: cd 2016
Sull’onda
del ritorno in voga del Progressive Rock, oggi si organizzano sempre più
manifestazioni e festival al riguardo, la brace sotto la cenere è sempre calda.
Non a caso ritorna anche la storica casa discografica Cramps, colei che negli
anni ’70 ha saputo costudire i tesori di gruppi e cantautori fuori dalle
regole, intrisi di cultura. Chi non ricorda Eugenio Finardi, Arti &
Mestieri, Area e moltissimi altri ancora, e a proposito di Jazz Prog la
scuderia riaprendo oggi, accoglie fra le fila i storici marchigiani Agorà.
Fra
le numerose manifestazioni relegate al genere c’è “Progressivamente Festival”
al Live Club di Roma, organizzato dal grande guru del Prog Guido Bellachioma,
anche direttore della rivista “Prog”. L’incontro con Renato Gasparini
(chitarre) è galeotto, gli Agorà incarnano lo spirito positivo degli anni ’70,
il connubio Jazz, Prog e mediterraneità fanno della loro musica un tassello che
non può mancare in questa grande manifestazione che poi si svolgerà il 20
settembre del 2015.
In
questi ultimi anni gli Agorà hanno sempre suonato assieme, e a parte i due
storici “Live in Montreux” (1975 -
Atlantic Records) ed “Agorà 2 (1976 - Atlantic Records), nel 2013 tornano con
l’affascinante “Ichinen” (Aerostella). La formazione ad oggi oltre a Gasparini
vede nelle file il sempre presente
Ovidio Urbani (sax soprano e contralto), il pluripremiato batterista
Jazz italiano Massimo Manzi (batteria), Lucio Cesari (basso), Gabriele Possenti
(chitarra acustica) e Gianni Pieri (violoncello).
L’esperienza
che vanno ad affrontare a Roma in questo live è impreziosita da due notevoli
special guest, e qui mi riallaccio alla Cramps quando nomino il tastierista
degli Area, Patrizio Fariselli, mentre a seguire c’è il maestro e compositore
Marco Agostinelli, anche presidente di Fabriano Pro Musica.
Quello
che vado subito a riscontrare all’ascolto sia vinilico che digitale di “Bombook” è la notevole qualità
sonora, quando la professionalità finalmente fa la voce grande anche in Italia.
Questo spesso è territorio di addetti ai lavori giapponesi, il che è tutto un
dire.
Il
live ripercorre un poco la storia musicale della band, anche se con nuovi
arrangiamenti e quindi in una nuova veste, tuttavia non mancano quattro
inediti, “Bombook”, “Reset”, “Oak Ballad” e “Puro”.
Il
disco si apre proprio con la title track, scritta da Gasparini e Gianni Pieri
ed è subito pelle d’oca per i nostalgici del genere e non solo! Tanta storia
fra le note espresse, si possono riscontrare molte influenze, ma sarebbe
riduttivo liquidare un brano così solare a un qualcosa di già sentito, perché
esso gode di un aurea particolare, perché Bombook è il sunto della musica
vissuta legata all’amicizia, quella storica dei componenti, e questo calore
umano straborda ad ogni nota.
Un
dolce arpeggio di chitarra apre “Reset”, accompagnato dal flauto di
Agostinelli. Le scale melodiche non tendono mai all’eccessivo virtuosismo,
privilegiando l’armonia e l’insieme. Proprio questo funziona nella musica degli
Agorà. Solo di tanto in tanto ci si spinge in tecnicismi elevati, ma il tutto
sempre controllato dalla cultura personale dei componenti davvero eccelsa.
Massimo Manzi ha una calligrafia ritmica elegante, fatta con una stilografica.
Il basso di Cesari mai invasivo, esegue egregiamente il proprio compito. Ritmo
in “Costa Dell’Est”, un bel classico della band supportato dal sax di Ovidio
Urbani e dal violoncello di Pieri.
Le
atmosfere si fanno nuovamente leggiadre in “Sensei”, sereno e caldo, quello che
spesso definisco brano di ampio respiro. Ma è con “Punto Rosso” che la qualità
sale ulteriormente, fra gli interventi di Fariselli e le improvvisazioni, qui
il gruppo è a proprio agio e viaggia che è un piacere.
Il
lavoro di Possenti è importante, tessere trame a legare fra le strumentazioni
per un risultato coeso ed elegante. “Ichinen” soffia e sussurra serenità, per poi giungere al
bellissimo brano di Possenti “Puro”. Segue un altro classico tratto dal primo
album, quel “L’Orto Di Ovidio” che profuma intensamente di anni ’70 e di terra
marchigiana. “Oak Ballad” è come dice il titolo una ballata che è incentrata
principalmente fra il dialogo sax e chitarra, impreziosita successivamente
dagli interventi di Pieri e Fariselli. Il live si conclude con altri due
classici Jazz Prog, “Piramide Di Domani” e “Cavalcata Solare”, quest’ultima in
questa esibizione davvero devastante.
“Bombook”
è un album che accende i riflettori nuovamente su una grande realtà italiana,
una band che non ha tempo, ma che nella sua maturità riesce a congiungere più
generazioni di ascoltatori, infatti il disco non solo lo consiglio a chi ama il
Jazz Prog, ma soprattutto ai giovani che si vogliono addentrare per la prima
volta in questo mondo musicale, fatto di sole, calore, amicizia e bellezza.
Imperdibile. MS
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