Pagine

lunedì 17 ottobre 2016

Agorà

AGORA’ – Bombook
Cramps / Sony Music
Genere: Progressive Jazz
Supporto: cd 2016


Sull’onda del ritorno in voga del Progressive Rock, oggi si organizzano sempre più manifestazioni e festival al riguardo, la brace sotto la cenere è sempre calda. Non a caso ritorna anche la storica casa discografica Cramps, colei che negli anni ’70 ha saputo costudire i tesori di gruppi e cantautori fuori dalle regole, intrisi di cultura. Chi non ricorda Eugenio Finardi, Arti & Mestieri, Area e moltissimi altri ancora, e a proposito di Jazz Prog la scuderia riaprendo oggi, accoglie fra le fila i storici marchigiani Agorà.
Fra le numerose manifestazioni relegate al genere c’è “Progressivamente Festival” al Live Club di Roma, organizzato dal grande guru del Prog Guido Bellachioma, anche direttore della rivista “Prog”. L’incontro con Renato Gasparini (chitarre) è galeotto, gli Agorà incarnano lo spirito positivo degli anni ’70, il connubio Jazz, Prog e mediterraneità fanno della loro musica un tassello che non può mancare in questa grande manifestazione che poi si svolgerà il 20 settembre del 2015.
In questi ultimi anni gli Agorà hanno sempre suonato assieme, e a parte i due storici  “Live in Montreux” (1975 - Atlantic Records) ed “Agorà 2 (1976 - Atlantic Records), nel 2013 tornano con l’affascinante “Ichinen” (Aerostella). La formazione ad oggi oltre a Gasparini vede nelle file il sempre presente  Ovidio Urbani (sax soprano e contralto), il pluripremiato batterista Jazz italiano Massimo Manzi (batteria), Lucio Cesari (basso), Gabriele Possenti (chitarra acustica) e Gianni Pieri (violoncello).
L’esperienza che vanno ad affrontare a Roma in questo live è impreziosita da due notevoli special guest, e qui mi riallaccio alla Cramps quando nomino il tastierista degli Area, Patrizio Fariselli, mentre a seguire c’è il maestro e compositore Marco Agostinelli, anche presidente di Fabriano Pro Musica.
Quello che vado subito a riscontrare all’ascolto sia vinilico che  digitale di “Bombook” è la notevole qualità sonora, quando la professionalità finalmente fa la voce grande anche in Italia. Questo spesso è territorio di addetti ai lavori giapponesi, il che è tutto un dire.
Il live ripercorre un poco la storia musicale della band, anche se con nuovi arrangiamenti e quindi in una nuova veste, tuttavia non mancano quattro inediti, “Bombook”, “Reset”, “Oak Ballad” e “Puro”.
Il disco si apre proprio con la title track, scritta da Gasparini e Gianni Pieri ed è subito pelle d’oca per i nostalgici del genere e non solo! Tanta storia fra le note espresse, si possono riscontrare molte influenze, ma sarebbe riduttivo liquidare un brano così solare a un qualcosa di già sentito, perché esso gode di un aurea particolare, perché Bombook è il sunto della musica vissuta legata all’amicizia, quella storica dei componenti, e questo calore umano straborda ad ogni nota.
Un dolce arpeggio di chitarra apre “Reset”, accompagnato dal flauto di Agostinelli. Le scale melodiche non tendono mai all’eccessivo virtuosismo, privilegiando l’armonia e l’insieme. Proprio questo funziona nella musica degli Agorà. Solo di tanto in tanto ci si spinge in tecnicismi elevati, ma il tutto sempre controllato dalla cultura personale dei componenti davvero eccelsa. Massimo Manzi ha una calligrafia ritmica elegante, fatta con una stilografica. Il basso di Cesari mai invasivo, esegue egregiamente il proprio compito. Ritmo in “Costa Dell’Est”, un bel classico della band supportato dal sax di Ovidio Urbani e dal violoncello di Pieri.
Le atmosfere si fanno nuovamente leggiadre in “Sensei”, sereno e caldo, quello che spesso definisco brano di ampio respiro. Ma è con “Punto Rosso” che la qualità sale ulteriormente, fra gli interventi di Fariselli e le improvvisazioni, qui il gruppo è a proprio agio e viaggia che è un piacere.
Il lavoro di Possenti è importante, tessere trame a legare fra le strumentazioni per un risultato coeso ed elegante. “Ichinen” soffia  e sussurra serenità, per poi giungere al bellissimo brano di Possenti “Puro”. Segue un altro classico tratto dal primo album, quel “L’Orto Di Ovidio” che profuma intensamente di anni ’70 e di terra marchigiana. “Oak Ballad” è come dice il titolo una ballata che è incentrata principalmente fra il dialogo sax e chitarra, impreziosita successivamente dagli interventi di Pieri e Fariselli. Il live si conclude con altri due classici Jazz Prog, “Piramide Di Domani” e “Cavalcata Solare”, quest’ultima in questa esibizione davvero devastante.

“Bombook” è un album che accende i riflettori nuovamente su una grande realtà italiana, una band che non ha tempo, ma che nella sua maturità riesce a congiungere più generazioni di ascoltatori, infatti il disco non solo lo consiglio a chi ama il Jazz Prog, ma soprattutto ai giovani che si vogliono addentrare per la prima volta in questo mondo musicale, fatto di sole, calore, amicizia e bellezza. Imperdibile. MS

Nessun commento:

Posta un commento