NOT A GOOD SIGN –
From A Distance
Fading
Records/AltrOck
Distribuzione:
Marquee, BTF, Just For Kicks, Pick Up
Genere: Progressive
Rock/Alternative Rock
Supporto: cd – 2015
AltrOck colpisce ancora, confermandosi una delle label più
professionali ed attendibili del nostrano panorama Progressivo. Il progetto Not
A Good Sign racchiude in se elementi di band che militano o hanno militato
nella scuderia, come Paolo “Ske” Botta e Francesco Zago (Yugen, Ske). Il gruppo
milanese giunge al secondo album, qui ben presentato in una elegante edizione
cartonata, quel secondo album che generalmente porta alcune certezze e
definitivi assestamenti stilistici.
Con loro viaggia sempre l’innovazione che li rende ben
distinguibili nel panorama Progressivo, tanto da fargli restare il termine
stretto. I Not A Good Sign non necessitano di un aggettivo ben preciso,
spaziano e sperimentano, legando il tutto con melodie sempre interessanti, a
volte anche distanti dal Rock stesso.
L’attenzione per l’era d’oro del Rock Progressivo comunque
fa sempre capolino fra le dieci composizioni che formano l’album, anche se
viene a mancare nell’insieme la classica suite, simbolo di un genere oramai
radicato più al proprio passato che al presente ed al futuro. Pochi sono gli
artisti che si muovono “altrove”, ed i Not A Good Sign sono fra questi. La
formazione che suona in “From A Distance” è composta da Paolo “Ske” Botta
(tastiere), Alessio Calandriello (voce – La Coscienza Di Zeno), Alessandro
Cassani (basso), Martino Malacrida (batteria) e Francesco Zago (chitarra), con
loro special guest come Maurizio Fasoli (Yugen – Granpiano), Eleonora Grampa
(corno inglese, oboe) e Jacopo Costa (vibrafono, glockenspiel).
L’album si apre con fughe caratteristiche nel Prog, così anche
le atmosfere che nell’insieme fanno venire alla mente molte band nordiche del
panorama, una su tutte i Landberk. Il brano “Wait For Me” ci presenta anche un
Alessio Calandriello in gran spolvero, sicuro dei propri mezzi, finalmente una
buona voce per un genere che in Italia
ha sempre presentato gravi carenze. Con “Going Down” resta il riferimento King
Crimson, un suono davvero emozionante e coinvolgente, un breve sunto di come si
può fare grande Prog in una semplice e breve canzone. Una sorta di moderni
Gentle Giant? Poco importano i paragoni, lo stupore prosegue con “Flying Over
Cities” ed una ritmica quantomeno precisa e godibile. A questo punto, dopo
molto decantare vi chiederete se sto narrando il percorso sonoro di un
capolavoro… Chi mi segue sa bene che il termine “capolavoro” non lo uso quasi
mai, escluso in rarissimi casi, ma qui i requisiti per esserlo ci sono tutti,
incisione compresa.
Si prosegue con la nostalgica “Not Now”, una canzone che in
crescendo scava dentro l’anima di un puro progster. Lo strumentale composto da
Paolo Botta “Aru Hi No Your Deshita” è un breve viaggio mentale che porta a
“Pleasure Of Drowing”, altro tassello in bilico fra canzone ed articolazione.
Seguono due dei frangenti più alti del disco, “I Feel Like Snowing” e “Open
Window”, quest’ultimo strumentale greve nell’inizio quanto incantevole nelle
atmosfere. Potrebbe benissimo uscire da un album degli Anekdoten. Da solo vale
l’acquisto dell’album. Altro gioiello è “The Diary I Never Wrote”, il
collegamento fra passato e presente musicale si interseca alla perfezione, in
esso si denota anche la grande cultura musicale dei componenti.
L’album è terminato, salvo il breve strumentale “Farewell”,
non nascondo che l’intro mi ricorda “Il Mattino” di Grieg.
Per chi vi scrive, “From A Distance” è al momento uno dei
tre album più belli dell’anno, quasi perfetto, ed il quasi è dettato forse
dalla mancanza di un momento più colorato, il dna italiano è anche composto da
solarità, non perché debba per forza esserci un frangente felice, tuttavia
farebbe un attimo respirare un aria differente dopo molta oscurità.
Classe a vendere, buone idee, finalmente il tassello
mancante fra passato e futuro e sono orgoglioso che a fare questo sia una band
italiana! Unico vero neo dei Not A Good Sign arriva da un comunicato su
facebook, quello della defezione di Francesco Zago esposto il 2 febbraio 2015.
Not A Good Sign? For me “From A Distance” is a good… Good
Sign! MS
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