DAAL – Dances Of The
Drastic Navels
Agla Records
Genere: Progressive
Rock/Avantgarde
Supporto: cd – 2014
Il Progressive Rock Italiano si sta basando su nomi oramai
importanti, ci sono artisti che con il duro lavoro e la perseveranza, hanno
dato uno stile ben riconoscibile al nostrano genere d’avanguardia. Alfio Costa
lo troviamo alle tastiere in numerosi progetti, Prowlers, Tilion, Colossus
Project, ha collaborato con Malaavia, Ars Nova, The Samurai Of Prog solo per
fare alcuni nomi e con Davide Guidoni alle percussioni (oltre che ottimo
grafico) ha creato questo fortunato progetto dal nome Daal. “Dances Of The
Drastic Navels” è la quinta realizzazione da studio dopo il successo di
“Dodecahedron” del 2012. L’album è composto da cinque tracce ed è edito in una
confezione cartonata come sempre curata da Davide Guidoni. I suoni registrati sono
contaminati da aloni di oscurità per le atmosfere, sempre intriganti e
sorprendenti.
Le composizioni prendono vita in una casa isolata e buia nei
pressi di un bosco, la casa di Mr. Sandro, questa è l’ideale per la
concentrazione tanto che Costa in due giornate riesce a comporre le cinque canzoni.
Nel disco si avvalgono del supporto di amici come Ettore
Salati alle chitarre, noto in ambito Prog in quanto presente in numerosissimi
progetti al riguardo (The Watch, Alex Carpani, Archangel, The Redzen,
Soulengine etc. etc.), Bobo Aiolfi basso anche con i Prowlers, Letizia Riccardi
al violino, Tirill Monh voce in “Inside Out” e Guglielmo Mariotti(voce).
Il titolo del primo brano “Malleus Maleficarum” lascia già
presagire l’ascolto a cui si va incontro. Le musiche sono composte da Costa, ma
qui una mano importante la da Guidoni nell’intro e le sonorità si fanno
grevi in stile Goblin o Antonius Rex.
Notevole la parte centrale del brano, quando le atmosfere si placano per una
Psichedelia a tratti di Pinkfloydiana memoria.
“Elektra (An Evening With…)” è una variante elettronica e
strumentale, impreziosita dalle percussioni di Guidoni. Il pezzo comunque
Rock, è dedicato ad un loro amico
scomparso in una tragica notte.
“Lilith” è una sorta di ninna nanna ispirata da un disegno
trovato inciso in un albero presso la suddetta casa dell’amico Sandro. Ipnotico
ed ammaliante, basa molta enfasi sulle note sgocciolate dal piano di Costa.
Composizione emozionante e profonda come pochi sanno concepire.
Con la title track “The Dance Of The Drastic Navels”
ritroviamo i classici Daal, quelli che hanno saputo colpire l’attenzione
dell’ascoltatore progressivo sin dal 2009. I pochi testi che si ascoltano nel
lavoro sono comunque il proseguo dell’argomento dei primi album, si narra della
storia di un uomo del futuro che si innamora di una strega metà donna e per
metà robot, dove riesce a far diventare l’individuo un proprio giocattolo. Il
brano gode di atmosfere nordiche, molto vicine al Prog svedese e a certi King
Crimson, queste date dall’oscurità dei passaggi, soprattutto caratterizzati dal
suono mellotron. A metà ascolto subentra
l’elettronica, carta molto spesso vincente dei Daal.
Il disco si chiude con “Inside You”, in origine destinata a
diventare la conclusione della suite appena ascoltata, invece lasciata definitivamente
godere di vita propria. La canzone (perché di questo si tratta) è cantata dalla
bella voce della norvegese Tirill Mohn ed è esaltata dal nostalgico violino di Letizia
Riccardi. Il pezzo da solo vale il prezzo del cd, come si dice spesso in questi
casi, degno suggello del lavoro.
I Daal fanno ciò che sentono, non badano a stili o mode,
mutano pur sempre reggendo il sound su di una personalità che il buon 80% delle
band mondiali di Prog Rock si sognano! Qui c’è da ascoltare, “Dances Of The
Drastic Navels” è un viaggio da fare senza freni inibitori, senza paura, basta
lasciarsi andare per scoprire nelle oscurità dei raggi di sole che sembrano
indicare una nuova strada. Io come sempre, in casi come questi non giudico ma
ascolto e cerco di lasciarmi trasportare, perché questa musica esula dalla
banalità, non va ascoltata assolutamente in macchina o comunque sia
distrattamente, ma va goduta a pieno, in tutte le sue sfumature.
Daal, oramai un nome ed una garanzia. (MS)
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