PERFECT BEINGS –
Perfect Beings
My Sonic Temple
Genere: Progressive
Rock
Supporto: cd – 2014
E’ passato un terzo di questo 2014 e di grandi sorprese
sonore francamente ne ho avute ancora poche. Come sta ad esempio il Progressive
Rock? A tastargli il polso si direbbe che si ascolta, ma non lo si acquista,
questa è una grave pecca tutta italiana. E si, perché all’estero almeno la
voglia di ascoltare c’è. Questione di cultura e qui andrebbe aperta una
parentesi, ma non tonda, non quadrata, ma bensì graffa! Per cui, tralascio
questo compito e mi riallaccio al preambolo, poche sorprese, ma buone. Si va a
Los Angeles in America per poter godere di un album quantomeno gradevole e se
aggiungiamo che si tratta di un esordio, la faccenda acquista risonanza. Si, un
esordio, quello dei Perfect Beings che comunque sono una band composta da
artisti che di musica vive già da anni. Ecco dunque Ryan Hurtgen alla voce (Rene Breton), Johannes Luley alla
chitarra (Moth Vellum), Dicki Fliszar alla batteria (Bruce Dickinson), Chris
Tristram al basso (Marjorie Fair, Slash) e Jesse Nason alle tastiere
(Deccatree, AM).
Una elegante custodia cartonata con tanto di libretto
esaustivo all’interno accompagna il prodotto in questione, contenente dieci
tracce di buon Rock Progressivo. Si delinea subito all’ascolto del primo brano introduttivo
“Canyon Hill”, la capacità della band di assimilazione, così nella musica
rappresentano al meglio tutti i concetti del genere assorbiti nei decenni della
propria esistenza. Come una spugna i Perfect Beings sembrano assorbire
l’essenza di questo astruso genere, ma in esso scaturisce anche passione per i
particolari, fattore che soltanto i più pignoli di voi potranno captare. La
qualità sonora è buona, gli strumenti sono bene equilibrati e l’effetto stereo,
specie nella batteria è gradevole. Lo
stile che propongono è comunque personale, miscelando anche della Psichedelia
all’interno di alcuni passaggi. Non mancano importanti tasselli di riferimento,
come ad esempio i Beatles per alcune scelte melodiche, lo si evince soprattutto
in “Helicopter”.
Ma i giochi cominciano a farsi seri con “Bees And Wasps”,
brano prettamente progressivo, con tutti gli ingredienti giusti al posto
giusto. Si dimostrano ottimi strumentisti, con intelligenza e senza strafare,
ascoltate l’assolo di chitarra e capirete. Con un inizio Folk e bucolico,
“Walkabout” è uno dei momenti più alti del disco, piccolo capolavoro ricercato
e delicato sotto molti punti di vista e per le coralità vicine ai Porcupine
Tree. Possono mancare i cambi di tempo? Ovviamente no. I Loop di piano fanno
poi scorrere alcuni brividi sulla pelle e questo lo dico ai fans del genere di
vecchia data.
Tutta la musica dei Perfect Beings si basa molto sulle
ritmiche non convenzionali di Dicki Fliszar, spezzate, tirate, rullanti… in un
solo termine “accattivanti”, ed un esempio lo si ha anche in “Remnants Of Shields”.
Si fanno avanti gli Yes nell’assolo di chitarra in “Program Kid”, per tornare
nel mondo dei Porcospini con “Remnants Of Shields”. Due righe anche per la
buona interpretazione vocale di Ryan Hurtgen, duttile e malleabile a seconda
delle esigenze. Ma non voglio rovinarvi tutte le sorprese.
Quindi anche nel 2014 si può fare Rock Progressivo con
intelligenza, cogliendo si gli spunti dalla storia, ma amalgamando il tutto con
la propria personalità. Questa sembra oggi una cosa impossibile, vista la recente carenza di buone uscite, ma per
fortuna qualcosa si muove, poi come il genere lo vogliamo etichettare non ha
importanza, per me è ottimo “Progressive Rock”, i puristi storceranno il
naso…lo so. Complimenti ed attendiamo nuovi sviluppi. (MS)
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