CATENA PAOLO –
Quadrimusicali 2
New Light Records
Distribuzione
italiana: si
Genere: Sperimentale
/ Psichedelia
Supporto: cd – 2013
Raramente mi imbatto con titoli così adeguati al contenuto
del prodotto. “Quadrimusicali”
descrivono stati d’animo e mentali, semplice da dirsi, complicato da
farsi. Non tutti gli artisti si possono permettere queste elucubrazioni, Catena
lo abbiamo visto nei decenni di cosa è capace, non siamo mica qui a raccontare
il passato (seppur glorioso) di questo compositore, pittore, polistrumentista
di Pesaro. Io, come ricordato in altre mie recensioni, reputo Paolo uno degli
ultimi artisti veri rimasti sulla terra. Ciò che scrive e che realizza è
unicamente per lui, per ciò che vuole dire, per quello che rappresenta in
quell’istante, in barba a tutte le mode o tendenze. Ho anche difficoltà a
chiamarla “musica”… “Quadrimusicali” in generale ha questa capacità e di certo
il capitolo 2 non esula dal ragionamento.
Cinque abiti per l’orecchio, cinque vestiti intercambiabili,
non le chiamerei neppure tracce, perché ognuna ha un suo oscuro colore, ad
iniziare dall’ ”Origine”, ovattata , come stare nel grembo di una madre immersi
in un liquido amniotico che fa sembrare tutto il suono esterno così tetro. Forse l’autore non ha voluto intendere
questo, bensì qualcosa di più spaziale, ma io ne resto affascinato dal concetto
che mi viene ispirato dai suoni synth intersecanti attorno a me.
In “Dimension 2” tutto è ancora più greve, insistente,
lacerante nel suo copioso essere. Un
loop oscuro di quasi dieci minuti dove soltanto verso la fine si
ascoltano ulteriori strumenti, e compare anche per la prima volta una ritmica,
seppure accennata.
Catena si coadiuva della voce di Lola Sprint in “Onirica”,
voce adoperata più come strumento e loop, quindi fonetica, più che cantata.
Sempre suoni avvolgenti e apparentemente ciclici, in una sorta di otto
all’infinito. Gli ultimi due stralci sonori dell’album sono lunghe suite che
superano i ventitré minuti, la prima dal titolo “Babel” e la seconda “Creatur”.
Suoni, stati mentali…. Buio.
Quindi Paolo Catena ci presenta il suo secondo quadro
musicale con la consapevolezza di non voler sembrare, ma essere. (MS)
Ogni brano è un vero quadro che potete vedere ed ordinare
contattando l’artista: https://www.facebook.com/pages/PAOLO-CATENA/212382152133512?fref=ts
PAOLO CATENA –
Quadrimusicali 3
New Light Records
Distribuzione
italiana: si
Genere: Sperimentale
/ Psichedelia
Supporto: cd – 2014
Paolo Catena per il suo progetto Quadrimusicali sembra
essersi stabilizzato nella cadenza annuale, oggi giunto alla sua terza
esecuzione. Spazio a suoni per raccontare stati d’animo e situazioni umorali. Sei
tele sonore per una durata media di
undici minuti l’una. Questa volta si presenta anche la chitarra, oltre che
accenni di ritmiche su di un tappeto di suoni synth. La chitarra è suonata con
un martello! Tutto questo ha il titolo “Aural Machine”. Alcuni frangenti
rimandano al Krautrock ed allo Space Rock. La chitarra ruggisce, si lamenta, è
sostenuta, echeggiante…. In un termine soltanto: Psichedelica.
“Event” è ciclica, un suono che circonda il cervello a volte
correndo attorno ad esso e in alcuni tratti quasi in stand by. Sorge
inquietudine, profondità interna all’io, tutto questo può spaventare l’ascoltatore,
come spaventano le cose di cui non abbiamo la conoscenza. Ma anche deja vu,
sensazioni di essere già stati supportati da questi suoni nella vita, forse
Catena ha la capacità di cogliere quelle frequenze quotidiane a cui non diamo
peso, riuscendo a dargli volume, una vera e propria voce. Una identità.
Fantastico.
Come suggerisce il titolo, “Metalmind” è più aggressiva,
distorta, la chitarra qui ha un ruolo più fisico, centrale. Lamento lacerante
dello strumento, agonia senza fiato per un suono oscuratamente logoro. Serve
capacità mentale per addentrarsi in questo quadro musicale. Destabilizzante.
E nuovamente, come suggerisce il titolo, “Pulse” ha il
battito accelerato di un cuore in corsa. Suoni industrial, elettronica a
sostegno del concetto. Euforia catartica.
Ritmo cadenzato per “Slow Drums”, non poteva essere
altrimenti. La batteria al centro di questo vortice sintetico ed avvinghiante,
a tratti sospende il suono, come fosse spaventata, circondata dai suoni, e
quindi quasi catturata. Corre nella sua voglia di libertà in maniera ansiosa, trattenuta,
eterea, con la speranza di non essere soffocata e raggiunta. Uno stato d’animo
che raramente mi è capitato di vivere.
“Quadrimusicali 3” si conclude con “Space Tempest” e la sua
elettronica futurista. Ma quello che ho ascoltato difficilmente me lo leverò
dalla mente.
Catena mi ha marchiato a fuoco, a mia insaputa.
L’estraneazione che si ha dalla realtà, dura più tempo dell’ascolto del disco, quindi
siete avvisati! (MS)
Ogni brano è un vero quadro che potete vedere ed ordinare
contattando l’artista: https://www.facebook.com/pages/PAOLO-CATENA/212382152133512?fref=ts
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