Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

giovedì 23 maggio 2013

Altare Thotemico

ALTARE THOTEMICO – Sogno Errando
Ma.Ra.Cash Records
Genere: Jazz Prog
Supporto: cd -2013


Secondo lavoro in studio per la band Bolognese dei fratelli Venturi, Gianni (voce) e Valerio (basso) e del tastierista Leonardo Caligiuri dopo il debutto del 2009 dal titolo “Altare Thotemico” (Ma.RaCash). La critica mondiale ben accoglie l’ingresso di questa formazione dedita ad un Prog sperimentale italiano in stile Area al mondo discografico. Un approccio alquanto radicato agli stilemi degli anni che furono, grazie anche al flauto di Caligiuri. Ma il tempo passa e la voglia di sperimentare è sempre più marcata. Muta la line up, Davide Zannotti lascia la batteria a favore di Max Govoni e l’innesto di Emiliano Vernizzi al sax e di Gabriele “Legolas” Toscani al violino, rendono la band disposta a varcare la soglia del Jazz Rock. Traghettati dalla sperimentazione vocale di Venturi, gli Altare Thotemico riescono a rinfrescare il sound e a dare ancora più importanza ai testi, sempre in mano al vocalist, fulcro imprescindibile di “Sogno Errando”. Non solo Stratos è presente nella sua fascia culturale, bensì c’è un girotondo nel mondo del Teatro Della Voce, un penetrare dentro la parola, lasciando che il suo significato trasporti la fonetica, ricercata ma anche creata. Dunque voce come strumento e portatrice sana di poesia, una poesia che a tratti schiocca rude, sarcastica, dolce, nervosa e desiderosa di essere vissuta, oltre che capita.
Il viaggio onirico, fra la musica e la mente, viene intrapreso con “Le Correnti Sotterranee”. Fiati in evidenza, Arti & mestieri, Perigeo, Bella Band, Area e tutto quello che fa Jazz Prog italiano anni ’70 ci sbattono in faccia la realtà degli Altare. Suono caldo ed avvolgente sopra interpretazione vocale variegata fra il recitato, il cantato, il fonetico ed il parlato. Le mani di Caligiuri descrivono scale delicate quando si soffermano sulla tastiera del piano, mentre un assolo di percussioni spezza il brano in due. Il violino elettrico è la chicca finale.
“D’Amore E Altri Tormenti” lascia l’argomento terra ed affronta quello annoso dell’amore. Tormentato, malinconico, leggiero e rammaricato, l’amore qui viene cantato con profondità e con la formula Jazz melodica, davvero una gemma che potrebbe anche uscire da un ispirato album di Paolo Conte.
Fanno capolino gli Area nell’intro di “Broken Heart”, un sobbalzo al cuore ai vecchi militanti della “consapevolezza” non lo toglie nessuno. Ma il brano si svolge in maniera differente, uno swing delicato come un velo narra un'altra storia d’amore. Gli occhi si chiudono inevitabilmente all’ascolto del sax che dialoga con la ritmica semplice e delicata, mentre il piano insegue con pacatezza. Di tanto in tanto fra le note fuoriescono gorgheggi di natura araba, altra conferma dello studio allo strumento umano da parte di Venturi.. Ma il tormento porta a gridare, spesso e volentieri la mente si lascia andare e la voce narra il proprio dolore. Il piano disegna armonie vellutate, di una delicatezza a tratti struggente, per poi lasciare il palco al sax di Vernizzi. Questo è uno dei brani più belli della discografia Thotemica, chicca per veri intenditori.
“Petali Sognanti” presenta  la prova polifonica di Gianni, sopra una ritmica sincopata
solo temporaneamente sferzata da un suono elettronico. Un affresco di mamme che si tengono per mano e che cantano nell’aria già novembrina….nel cerchio allargato del divenire. Questo è l’Etno Folk Thotemico che non lascia adito a restrizioni mentali.
La title track “Sogno Errando” è un altro episodio di notevole fattura, profondamente culturale per ciò che concerne il bagaglio tecnico, una vetrina per gli autori. Succede l’ascolto di “Porpora”, che da solo vale l’acquisto del disco. Caligiuri mette a nudo la propria anima nei tasti del pianoforte…poi….. sorpresa da gustare nel susseguirsi delle parole colorate di Gianni.
Chiude l’album “Neuro Psicho Killer”, un rivoltarsi dentro, fra note ed i ricordi che squarciano la carne e le viscere di chi si lascia trasportare.
Ho parlato troppo, sono sincero, avrei dovuto lasciare molto di più alla sorpresa, perché qui la musica è “totale”, il cantato è “totale”, figlio sia dell’improvvisazione che delle radici culturali dei componenti. Un ritorno spaventoso, assolutamente consigliato a chi fa della musica una fonte di vita e non un semplice usa e getta. Un altro pianeta, fermarsi per capire. (MS)
 

ALTARE THOTEMICO - Altare Thotemico
Ma.Ra.Cash Records
Distribuzione italiana: Venus
Genere: Prog
Support: CD - 2009




Prosegue nel territorio italico, la passione per questo genere di nicchia che viene chiamato Progressive Italiano. Il suo nome fa venire alla mente le gesta di band come PFM, Banco Del Mutuo Soccorso, Orme etc. etc., ma nelle sue fila esso raccoglie anche centinaia di band mordi e fuggi, ossia da un disco (raro) e via. Musica sperimentale, che spesso va oltre le influenze jazz, sinfoniche o psichedeliche. I classici nomi sono gli Alphataurus o i Balletto di Bronzo, gli Hard Prog Biglietto Per L’Inferno, i Rovescio Della Medaglia e via fino ad arrivare ai più sperimentali Dedalus. Ce n’è davvero per tutti i gusti e soprattutto per la gioia e l’impazzimento del collezionista. E la passione per questa musica non si è mai sopita nel tempo, le nuove generazioni hanno assimilato la lezione delle band di culto ed hanno fatto proprio questo bagaglio culturale, rimodernandolo con le nuove sonorità. Un esempio sono i Marchigiani Altare Thotemico.
In questo ottimo album di esordio si miscelano numerose sonorità, pur sempre legate al filo vintage, ecco dunque spuntare il flauto di Leonardo Caligiuri che non può fare a meno di richiamare i partenopei Osanna, o i giri di basso di Valerio Venturi molto vicini a quelli di Ares Tavolazzi degli Area, il tutto supportato dall’ottimo lavoro alla batteria da parte di Davide Zannotti. Enrico Scaccaglia suona la chitarra e si adegua a tutte le situazioni, siano esse più ricercate che semplici, mentre lo sforzo creativo più impegnato viene svolto da Gianni Venturi alla voce. Il suo modo di cantare non è canonico, bensì va a pescare nel calderone della sperimentazione e non nascondo che spesso mi fa tornare alla mente la band Quintorigo. Prova di grande personalità. Di conseguenza, importanza anche ai testi, non banali, a tratti ironici e beffeggianti, il tutto sorretto da un buon artwork con tanto di testi e foto all’interno curato da Domizia Parri.
Non c’è una suite come ci si potrebbe attendere da una band che segue questo tipo di percorso sonoro, tuttavia i brani si mantengono quasi tutti sui sette minuti.
Ascoltare il disco è come fare un balzo temporale negli anni di Villa Pamphili, fra i trilli del flauto e gli arpeggi di chitarra in “Il Canto Che Sprofonda”. La band è consapevole dei propri mezzi, è sicura di se stessa e sa cosa vuole. Il ruolo delle tastiere suonate da Caliguri è quello di dare profondità al suono e quando emergono i brevi assolo, sono sempre brividi sulla pelle per chi ama questo tipo di sonorità e la PFM. Divertente, scanzonata , a tratti funky è “ L’Interessante Vita Del Topo” con massicci riferimenti tastieristici agli Area , oltre che per il cantato. Qui c’è l’anima di questa band, mi sento di inserirla in questo contesto, in quanto racchiude tutto ciò che ho descritto sino ad ora. C’è anche il brano che possiamo definire il singolo del disco ossia “Demon”, trascinante, cadenzato, diretto, un momento alto di Hard Prog come mai ultimamente mi è accaduto di ascoltare. Gianni Venturi sperimenta soluzioni vocali in “Computer Organico”, brano davvero impegnativo, il tutto su un sottofondo dal profumo psichedelico, musica profonda in un crescendo emotivo coinvolgente. L’inizio de “L’addormentato” è molto Porcupine Tree style, per poi lanciarsi nei refrain classici delle band italiane anni ’70. Non manca l’attimo più delicato, per un momento di meditazione più profonda, supportata da melodie ariose, questo si intitola “Suite Per Marianna”.
“Oltre” chiude il disco in maniera esemplare, con l’ennesima prova vocale superlativa e recitativa. Questo perché gli Altare Thotemico, malgrado tutti i punti di riferimento da me segnalativi, sono una band profonda dalla spiccata personalità. Un disco che vi farà pensare e vi convincerà che la voce è uno strumento e che il Progressive italiano è duro a morire, alla faccia di chi dice che è morto! Debutto con i fiocchi. MS

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