HABITAT - Tratando De Respirar En La Furia
Lizard Record
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd - 2010
Il Sud America è sempre stato ricettivo al movimento Progressive Rock. Non che abbia una grandissima tradizione, ma certamente è al di sopra di molti altri continenti. L’Argentina ne è degna rappresentante. La nostrana Lizard Record pubblica questo cd degli Habitat, autori di un Rock che nulla ha da spartire con lo sperimentale, ma che invece investe tutta la propria creatività in belle melodie, spesso acustiche e tipicamente folcloristiche.
Questo genere è per intenderci molto vicino a quello della fine anni ’70, quando Neuschwanstein, Rousseau ed altri mostravano tutto il proprio talento. C’è molto buon gusto fra i dieci brani di “Tratando De Respirar En La Furia ”, scritti da Aldo Pinelli, polistrumentista del progetto coadiuvato da Roberto Sambrizzi alla batteria.
Nel quarto disco degli Habitat si alternano differenti sensazioni, palesando la cultura di Aldo, sapendo cogliere l’essenza di band come King Crimson e perfino di Progressive italiano, non a caso viene riproposto “Gioco Di Bimba” delle Orme. Prog Sinfonico ispirato in molti passaggi tastieristici anche dai Genesis periodo Peter Gabriel. Sicuramente è uno dei dischi più interessanti del 2010 in ambito New Prog, anche se il cantato in spagnolo probabilmente non aiuta molto l’assimilazione. Bene quando si tratta di musica tipicamente caliente in stile Argentino, meno graffiante quando si addentra nei classici passaggi del genere, praticamente tipici dell’Inghilterra.
L’opera di per se è un concept, tanto per rimanere al 100% in ambito Prog Rock. Spesso la chitarra si esibisce in passaggi noti, editi dalle dita di Steve Hackett (Genesis), ascoltatela ad esempio in “Torres”. Non c’è un brano portante in tutto il concept, anche se l’iniziale “La Luna Roya Y La Montana Negra ”, con il flauto di Paula Dolcera e la finale “Pastores De Renos”, hanno una marcia in più. Quello che voglio dire ora per concludere il discorso, non voglio che possa sembrare una smanceria o chissà cosa, mi viene direttamente dal cuore, cioè investire oggi in band Prog è di per se un suicidio, ancora più difficoltoso se si vanno a pescare band radicate al passato. Per questo mi sento in dovere di sottolineare l’amore che ha Loris Furlan (Lizard record) per questa musica, soprattutto la competenza e la professionalità.
Signori, sono poche le candele accese, per questo il genere gode di fioca luce….non facciamo spegnere le poche rimaste. (MS)
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