Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO

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La storia dei generi enciclopedica

sabato 2 luglio 2022

Officina F.lli Seravalle

OFFICINA F.LLI SERAVALLE -  Ledros
ZeiT Interference / Open Mind-Lizard
Genere: Electronic, Rock, Prog Rock
Supporto: cd – 2022




I fratelli Alessandro e Gian Pietro Seravalle ritornano a colpire i nostri padiglioni auricolari con “Ledros”, quarto lavoro in studio dopo il buon “Blecs” del 2021. L’Officina non si ferma, anzi imposta nuovi turni lavorativi impegnando le strumentazioni sempre più con maestria e idee. Ricerca interna, viaggio pindarico senza freni e nessuna paura.
Non lo faccio mai, ma questa volta vi allego cosa c’è scritto all’interno del disco, un appetitoso prequel: “ In friulano Ledros significa "rovescio”. L’idea che percorre l’opera (per fuggire in differenti direzioni in barba al principio di non contraddizione visto qui come simbolo del “dritto” che critichiamo) è duplice: da un lato lo sguardo che si rovescia verso l’interno, rapidi raggi di tenue luce illuminano gli anfratti interiori, occhi indagatori catturano luci oscure, secrezioni (non soltanto biochimiche) e silenzi del corpo (G. Ceronetti), come pure manovre evasive, inchiostri di seppia che nascondono alla vista e proteggono colui che ci abita (B. Gracián); dall’altro il ribaltamento del pensiero comune.
E così la chiaroveggenza diventa nefasta (E. Cioran) mentre la futilità diviene sublime (O. Spengler), Prometeo mostra il suo volto atroce e chiama il suo negativo (di nuovo Cioran), i ricchi completano la loro rivoluzione nascosta ai danni di coloro che niente possiedono (W. Brown), Oblomov (I. Gončarov) si staglia a modello per un’umanità che, a causa della sua brama di azione, prepara la propria autodistruzione e avvelena la biosfera mentre il pianeta Terra, indifferente al destino di ogni essere vivente, continua tranquillamente a orbitare…e poi digressioni più o meno distanti…autostrade, bizzarri luoghi di stordimento, il vino e le volute di fumo, la fabbrica, la più bella tra le città…”.
Con loro si aggirano special guest come Mariano Bulligan (violoncello), Carlo Franceschinis (basso), Lady X (sussurri), Nino Maglione e Filippo Marzolla (narrato), Paolo Pascolo (flauto, basso), Brenda Quattrini (registrazioni sul posto) e Zeno Tami (tromba). Detto questo è evidente che la musica elettronica del duo si va arricchendo di soluzioni che potremmo anche definire “progressive” nel puro senso della ricerca.
Dodici brani che impegnano la mente, nulla di scontato fra le note, “Elogio Di Oblomov” fra sussurri, sibili e loop sonori addentrano l’ascoltatore in un turbinio mentale che poco ha di musicale. L’ingresso delle percussioni donano uno spiraglio di luce, almeno per vedere dove stiamo camminando all’interno del nostro essere. Con quasi nove minuti di durata “Di Refosco E Di Ghigno” è lo strumentale più lungo del brano. L’elettronica qui dialoga con i suoni sgocciolati di un pianoforte. Sembrano scambiarsi dei pareri, mentre l’effetto stereo è l’evidenziatore che esalta il tutto. Durante l’ascolto mi ritorna in mente il maestro John Cage.
Più musicale “Il Silenzio Del Corpo”, grazie anche alla batteria e al flauto, così tutto sembra improvvisato ma ordinato. “Nèfaste Clairvoyance” alza il ritmo con l’uso del basso. Ancora una volta il piano ritorna a dialogare con le strumentazioni e nell’andare le atmosfere s’incupiscono quasi a divenire inquietanti. Sembra di ascoltare la colonna sonora di una scena thriller, voci sussurrate mettono il carico da novanta. La recitata “Vignesia” ha suoni elastici, vibranti, “A4 – Driving The Moon Home” invece è persino ballabile. “Stealth Revolution (From The Top Down)” proviene dal Krautrock, i fratelli Seravalle conoscono molta materia e si evince dalle loro complesse composizioni. Si ritorna verso una parvenza melodica attraverso il Proto Jazz di “L’Antiprometeo”, ma è un passaggio singolo, con “Sublime Futilità” riparte la ricerca introspettiva qui supportata dalla tromba. “Retinal Fetish” invece ha un ritmo Techno, dove la ripetitività è di casa, ovviamente si è al cospetto di elettronica, il movimento mi rimanda ai primi Kraftwerk degli anni ’70. Le atmosfere cupe di “Jibias De Interioridad” accompagnano verso la conclusiva “Terzo Turno”, pacata rispetto quanto si è potuto ascoltare durante il percorso sonoro.
Se cercate un disco con melodie e qualcosa da fischiettare “Ledros” non fa per voi, se invece dalla musica esigete sempre di più, L’Officina F.lli Seravalle vi assume e vi fa lavorare… Con la mente, s’intende. MS







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