Laura Catrani
LAURA CATRANI – Vox In Bestia
Stradivarius
Genere: lirico per sola voce
Supporto: cd – 2022
La
natura ci ha dotato di uno strumento musicale che portiamo sempre con noi,
molto spesso non lo adoperiamo bene e lo maltrattiamo, altre volte lo
sfruttiamo davvero al meglio, esso si chiama voce. Chi ha saputo concentrarsi
negli anni attraverso lo studio su di essa, la voce dona emozioni forti perché
malleabile e adattabile a ogni tipologia d’interpretazione.
“Il
Teatro Della Voce” è un workshop annuale presso il Conservatorio Giuseppe Verdi
di Milano, dove Laura Catrani ne è la titolare.
Diplomata
a pieni voti in Canto e in Musica Vocale da Camera presso il conservatorio
Giuseppe Verdi, lo studio della voce porta la Catrani a esibirsi in location
importanti quali La Scala o il Teatro Regio di Torino solo per fare due nomi.
Nel 2010 il primo concerto per sola voce si chiama “Vox In Femmina” mentre con
“Vox In Bestia” la cantante debutta su Radio 3 diventando finalista al Prix
Europa come migliore programma musicale radiofonico europeo. L’artista
si adopera in una multipla esibizione durante le performance, alternando
vocalità d’effetto a mimica da attrice.
Quest’opera
musicale del 2021 propone come tema centrale “Gli Animali Della Divina
Commedia” su musica di Fabrizio De Rossi Re, Matteo Franceschini e Alessandro
Solbiati. De Rossi scrive l’Inferno, Franceschini il Purgatorio e Solbiati il
Paradiso. Per ogni canto una fiera. Molto ricca l’edizione cartonata del disco
con un libretto davvero colmo di spiegazioni, dettagli, foto, dipinti, un vero
e proprio compagno di viaggio durante l’ascolto. Tutto questo sia scritto in
italiano che in lingua inglese.
Inferno,
Purgatorio e Paradiso, questo è l’ordine degli ascolti. “Vox In Bestia –
Inferno” è suddivisa in cinque canti, “Tre Fiere”, “Vermi Vespe, Mosche”,
“Storni, Gru E Colombe”, “Cerbero” e “Cagne Nere”.
Ed
è il soprano a essere dunque protagonista, ma anche la libera interpretazione
che accomuna la bellezza dell’innesto musica/poesia. Le attitudini teatrali di
Laura sono evidenti sin dall’iniziale “Tre Fiere”, nulla è al caso, si evince
all’ascolto il vero e proprio studio alle spalle. L’Inferno è un viaggio
grottesco fra le figure animali in cui si ha la sensazione di vederli muoversi,
vivere e agire. Grida, sussurri, vocalizzi, tutto risulta operare in un veloce
spostamento. Alcuni animali non sono neppure degni dell’inferno, piccole
metafore di vita che fanno pensare. Uccelli palesano la propria lussuriosa
attrazione fisica e il piacersi, qui il sommo poeta dispensa parole graffianti
mentre la voce dell’artista trova terreno fertile per sfoderare le proprie potenzialità.
Il
Purgatorio inizia con una scena di guerriglia, la classica fra il bene e il
male, dove angeli combattono contro serpenti, “Astor Celestiali”, cioè falchi
del paradiso. Lo scendere in campo contro animali porta gli angeli a scendere
allo stesso livello delle bestie. Qui “Canto Ottavo – Astor” introduce al viaggio
nella terra di mezzo. Letture e acuti si alternano alla ricerca fonetica che
lascia l’ascoltatore sempre con l’attenzione alta.
Il
Paradiso invece inizia con “L’Aquila”, animale dalle magiche capacità di
guardare il sole e di volare in alto. Il sole è preso come fonte di vita e
l’aquila non si brucia gli occhi. La
voce in questo caso è idilliaca, perfetta narratrice degli eventi.
Fare
un disco esclusivamente canoro non è da tutti, sfruttare al massimo le
potenzialità del nostro naturale strumento non è decisamente consuetudine.
Serve impegno, ricerca e studio, quelli che a Laura Catrani non mancano.
Personalmente ho provato molto spesso la sensazione di stupore ed è lei che fa
girare il mondo dell’arte, quando questa fiaccola si spegnerà, sarà la fine
della mente e del genere umano che la ospita, Laura fortunatamente è un’artista
che soffia sulla brace per non fare spegnere questo fuoco e ci dona speranza. MS
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