Il Testamento Degli Arcadi
IL TESTAMENTO DEGLI ARCADI – Il
Testamento Degli Arcadi
Lizard/Open
Mind
Genere:
Progressive Rock/Rock Psichedelico
Supporto: cd – 2021
Genio
sopra il genio.
Il
Testamento Degli Arcadi.
Sicuramente
ai più giovani di voi questo nome, anzi questo titolo, non dirà nulla. Siamo al
cospetto di uno dei telefilm di fantascienza meglio riuscito della storia televisiva:
Spazio 1999 di Gerry e Sylvia Anderson. Il 9 settembre 1999 causa un problema
alle scorie nucleari sulla base Alpha nella luna, un’incredibile esplosione
porta il nostro satellite di roccia a distaccarsi dall’orbita terrestre, così da
farlo vagare nello spazio infinito con circa duecento persone a bordo. Sotto le
disposizioni del comandante John Koenig iniziano le loro peripezie cosmiche,
fra alieni e nuovi mondi.
“Il
Testamento Degli Arcadi” è proprio il titolo di un episodio che vede come
attore anche il nostro Orso Maria Guerrini. Questo telefilm pur essendo creato
nel 1973 è per certi episodi ancora attuale, scenografie ed idee senza tempo.
Invece
che cosa è Il Testamento Degli Arcadi in ambito musicale? E’ una sorta di
super-gruppo Prog italiano, con componenti di differenti band, Alessandro
Seravalle (Garden Wall, Officina F.lli Seravalle), Milo Furlan (Scarled) alla
batteria, Gianluca Tassi (Black Jester, Moonlight Circus, Faveravola) al basso e
Mirko Baruzzo (Spirosfera, Anam). Il progetto prende forma nel 2019 grazie a
Loris Furlan (Lizard Records) e Pierpaolo Lamanna.
Genio
sopra il genio, mettere in correlazione i nomi dei personaggi con quello dei
musicisti (John Koenig è Alessandro Serravalle, Paul Morrow è Mirko Baruzzo,
Alan Carter è Milo Furlan e David Kanu è Gianluca Tassi) è una splendida
pensata, così come intitolare i brani con i nomi di episodi del telefilm.
Bellissimo l’artwork per mano di Laura Gamba e Roberto Menegon che accompagna
il disco in versione cartonata rappresentante frangenti disegnati di Spazio
1999.
In
questo viaggio cosmico si trovano nella base Alpha anche Mariano Bulligan ed il
suo violoncello, Simone D’Eusanio (violino) e Lorenzo Giovagnoli (Odessa) alle
orchestrazioni e tastiere.
Montiamo
sulla navicella Aquila e iniziamo il viaggio in “Un Altro Tempo, Un Altro
Luogo”. Liberamente tratto da “Suite Appassionata – Andante” di Serge Langen
(1972). Le voci e la sinfonia descrivono l’olocausto e la possibilità di
portare la vita su Arcadia, due minuti per introdurre l’album. “Mare Imbrium I”
conduce verso un balzo spazio tempo con in sottofondo gli effetti speciali
stessi del telefilm originale. E’ il riff granitico e oscuro della chitarra
elettrica a incutere nell’ascoltatore una sensazione di paura, quella dell’ignoto.
“La
Missione Dei Dariani” è l’incontro fra tre civiltà, la terrestre, una Dariana
più primitiva e un'altra sempre Dariana tecnologicamente avanzata. L’episodio
racconta alla fine che in fondo quella terrestre è la più intelligente e
comprensiva, mentre la musica in ascolto come in una colonna sonora, mostra il
lato psichedelico del progetto. Ancora una volta sono i riff di chitarra a
incutere suspense. La psichedelia
accresce con un suono simile al sitar effettato da campionature di base in loop,
tutto sembra fluttuare in “Exodus I – Il Dominio Del Drago”.
Lo
scienziato Victor Bergman è il protagonista del brano successivo “Bergman”, qui
il Progressive Rock si affaccia prepotentemente assieme al suo vigore sonoro.
Una fuga strumentale dal profumo anni ’70. Nella seconda parte dell’esodo
intitolata “Exodus II – Il Guardiano Di Piri” si è avvolti da una nube
meditativa, il cosmo è protagonista indiscusso grazie alla vastità. Nel disco è
presente anche una mini suite di quasi tredici minuti suddivisa in tre parti
distinte, dal titolo “Phantasma”. L’episodio in lingua italiana s’intitola
“Fantasma Su Alpha” e per i cultori della serie trattasi di uno degli episodi
cult dove questa volta non sono pianeti o esseri alieni ad essere protagonisti,
ma una misteriosa forza che prende possesso della base lunare Alpha. Un alieno,
non necessariamente extraterrestre, che rende le persone potenziali assassine.
La musica ben racconta i passi dell’episodio gettando l’ascoltatore nel patos
degli eventi. Ancora una volta la chitarra elettrica ricopre il ruolo in
maniera Crimsoniana grazie agli andamenti nervosi. Un merito a parte per le
orchestrazioni.
Un
ritmo insistente e tribale apre “Gli Occhi Di Tritone” per poi lasciarsi andare
in atmosfere più rilassate supportate anche dal violino di Simone D’Eusanio. I
crescendo non fanno altro che aggiungere sensazioni forti nate dalla fantasia
del nostro ascolto, qui tutti siamo protagonisti in base alle esperienze
personali. In chiusura due brani più bervi, a iniziare da “Mare Imbrium II”,
avvolgente e aggressiva, e infine “Exodus III – Terrarcadia”, fra solennità e
luce il viaggio si conclude. Grazie comandante per averci condotto alla
salvezza.
Per
gli amanti di Spazio 1999 è un lavoro imperdibile, così lo è anche per coloro
che si vogliono avventurare in un trip immenso.
Genio
sopra il genio. MS
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