NONSOLO PROGROCK, blog di informazione musicale ed altro
a cura di MASSIMO SALARI
Libri ROCK PROGRESSIVO ITALIANO 1980 - 2013 - METAL PROGRESSIVE ITALIANO
La storia dei generi enciclopedica
mercoledì 8 dicembre 2021
Il Giardino Onirico
IL GIARDINO ONIRICO – Apofenia
Open Mind – Lizard Records Distribuzione: G.T. Music
Genere: Progressive Rock
Supporto: cd 2019
Terzo album per Il Giardino Onirico dopo
“Perigeo” (2012 – Lizard Records) e “Complesso K – MMXIII” (2013 – Lizard
Records). La band formata da Dariush Hakim (tastiere), Emanuele Telli
(tastiere), Stefano Avigliana (chitarre), Ettore Mazzarini (basso) e Massimo
Moscatelli (batteria), ritorna con il suo Prog moderno e rispettoso del
passato. Con il passare degli anni l’esperienza
accresce, così la capacità compositiva attenta anche agli svolgimenti del
presente con riferimenti variegati che possono spaziare dal Neo Prog a Steven
Wilson e i suoi progetti. In questo nuovo album si coadiuvano d’importanti
partecipazioni, con special guest di spicco, dalle bellissime voci di
Alessandro Corvaglia a quelle di Jenny Sorrenti (altro esponente storico della
scena, basta ricordare i Saint Just) e Jenna “Sharm” Holdway. David Morucci
suona il sax in due brani, mentre Claudio Braccio in uno e per terminare la
lista i Fuori Dal Coro sul brano “Aléthia”. Il lavoro è formato da sette
composizioni, mentre nel libretto interno che accompagna il disco, si possono
vedere i disegni astratti e fantasiosi realizzati con la grafica di Marco
Marini. Tastiere elettriche iniziano con
intrinseca oscurità l’album in un crescendo sonoro che verte verso il caos,
stoppato dalla chitarra elettrica. Il Giardino Onirico predilige i brani
lunghi, e “Onironauta” apre il disco con i suoi abbondanti dodici minuti, uno
strumentale che mette in cattedra la maestosità dei suoni lasciando
l’ascoltatore avanti ad un muro sonoro erto e possente. Le ritmiche del basso
vanno a cogliere nella discografia Porcupine Tree del periodo “Signify” e
antecedente. La chitarra elettrica va a disegnare linee Psichedeliche
determinate e devote alla melodia, portando l’insieme a farsi ascoltare con
estremo piacere e interesse. Nonostante il lungo minutaggio tutto sembra essere
durato pochi minuti. Un frenetico pianoforte apre “Scivolosa
Simmetria”, esecuzione, dove la voce di Corvaglia la fa da padrona. La band
cammina come deve camminare, in un’intesa invidiabile e rodata. La formula
canzone si alterna al Prog in stile Banco Del Mutuo Soccorso per un connubio
perfetto. L’assolo di chitarra è ficcante e carico di pathos, proprio come
piace al Prog fans, mentre le tastiere sono in ogni luogo. A seguire “Alétheia” con quasi tredici
minuti di musica ricercata ma pur sempre orecchiabile, e qui risiede il segreto
de Il Giardino Onirico. Arpeggi richiamano i Marillion, arie spaziali, ritmi
delicati sostengono le melodie in un’emotività che va in crescendo con il brano
stesso. Nella fuga Neo Prog , perfetto è l’intervento del sax, ma si vola in
alto soprattutto durante l’assolo della chitarra elettrica. A metà tutto si
spezza, cambiando d’umore e tipologia di armonia. All’entrata del coro di voci, tutto prende una forma
gigantesca e cinematografica nelle immagini della mente, un fantastico esempio
di Progressive Rock moderno. “Mushin” in dieci minuti tocca
differenti tipologie di suoni, dall’elettronica (anche nella ritmica) al Math
Rock, il tutto attraverso la bella voce di Jenny Sorrenti, da rimanere semplicemente
ipnotizzati. Nell’evolversi richiami al genere degli anni ’80. Con “Apogeo” ci
sono altri dieci minuti di musica strumentale, sempre affidata alle chitarre
sostenute di Avigliana, una stesura ponderata, elegante, al limite della
Psichedelia e il Metal, si ritorna ancora una volta nel territorio di Wilson,
ma si fa con personalità. E’ proprio un giardino dei sogni. Ancora la malleabile voce di Corvaglia
in “Un Nodo All’Anima”, altra canzone come “Scivolosa Simmetria”. In essa
risiede una stesura compositiva con differenti vie di fuga dal refrain maestro. Il disco si conclude con la mini suite
“Lacrime Di Stelle”, gioiello incastonato nell’olimpo dei migliori brani. Personalmente metto “Apofernia” in
classifica Prog Italiano fra le migliori dieci uscite dell’anno 2019 e con
questo vi ho detto tutto. MS
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